Patchwork

Post N° 29


Che fare del Concordato?
 
Pochi partiti si esprimono pubblicamente per il superamento del Concordato: Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Partito Repubblicano, e, soprattutto, Socialisti Democratici Italiani e Partito Radicale. Naturalmente sono favorevoli anche tutte le Associazioni laiche. Ma di cosa si tratta, in poche parole?Lo Stato Pontificio finiva il 20 settembre 1870, quando l’esercito italiano entrava in Roma attraverso la breccia di Porta Pia. La successiva Legge delle Guarentigie riconosceva  la piena indipendenza del Vaticano e una rendita annua. Il riconoscimento era tuttavia unilaterale perché il Papa lo rifiutò, lanciando la propria scomunica contro re, governo e parlamento. Il Papa era PioIX. Il riavvicinamento si ebbe l’11 febbraio del 1929 quando fra lo Stato Italiano e il Vaticano vennero stipulati i Patti Lateranensi (dal palazzo di San Giovanni in Laterano). Era Papa Pio XI, re d’Italia Vittorio Emanuele III e capo del governo Benito Mussolini. Questo nuovo accordo prevedeva un trattato e un concordato. Il trattato riconosceva la sovranità della Santa Sede e veniva creato lo stato della Città del  Vaticano. Il Concordato regolamentava  lo svolgimento del magistero della Chiesa all’interno dello Stato Italiano, dando continuità al motto del Cavour “Libera Chiesa in libero Stato). A quella cattolica veniva riconosciuta la dignità di religione di stato, le cui conseguenze andranno a ripercuotersi sul sistema scolastico, sul matrimonio e sul divorzio. L’art. 7 della Costituzione Italiana entrata in vigore nel 1946, recepiva integralmente i Patti Lateranensi, garantendo di fatto alla Chiesa Cattolica una posizione privilegiata, anche se lo Stato aveva anche provveduto a ratificare tutta una serie di “intese” con altre confessioni, quali la Valdesi, Avventisti, Pentecostali, Ebraici, Luterani e Battisti. Per Buddisti e Testimoni di Geova credo che, perfezionato l’accordo con il Governo, manchi solo l’approvazione parlamentare.Nel 1984 si giunse ad una revisione del Concordato, in seguito alla quale veniva abolito il riferimento a quella Cattolica come “sola religione di stato”. Il meccanismo dell’8‰ del gettito IRPEF sostituiva l’antico appannaggio previsto fin dalla Legge delle Guarentigie, mentre, per quanto riguardava il matrimonio, non era più prevista la doppia celebrazione.Perché abrogarlo? I sostenitori di questa tesi condannano i privilegi di cui la Chiesa Cattolica gode in un sistema democratico che garantisce a tutti i cittadini l’uguaglianza di fronte alla legge. Ma è possibile abrogarlo? E, se sì, come abrogarlo? La Corte Costituzionale ha già stabilito che l’abrogazione non possa avvenire tramite referendum popolare, in quanto si tratta di “trattato” con uno stato estero. Escluso che a rinunciare ai propri privilegi sia la Stessa Chiesa Cattolica, non resterebbe altro da fare se non abolire l’art. 7 della Costituzione, ma per fare ciò la stessa Costituzione prevede una modifica regolamentata dall’art. 138, il cui meccanismo è talmente machiavellico da impedire nella pratica qualunque modifica che non sia il risultato della volontà dei nostri parlamentari.