Patchwork

Post N° 41


Come si risolve una crisi di governo.
 
L’italia è sempre quella. Sarò pessimista , ma quell’Italia non cambierà mai. L’italia del Machiavelli, delle “convergenze parallele”, dei “governi balneari”, delle “pastette” e dei “ribaltoni” da voltagabbana.  È inutile mettersi a farne la storia. Basta che ci si limiti alll’attualità per capire con quale mentalità e con quali metodi in questo Paese si abbia il vizio di “risolvere” le crisi di governo. Quella della Coca Cola è ancora segreta, ma la ricetta per  non farsi togliere la poltrona da sotto il sedere i nostri politici la conoscono tutti molto bene! E non si lesina di certo con il solito valzer dei più fantasiosi dietrologismi. Il potere forte del Vaticano avrebbe brigato per dare il benservito a Prodi e ai suoi. L’onorevole Grillini ne è convinto e non disdegna di ipotizzare uno “schiaffo” di Ruini al nostro Presidente del Consiglio. E perché? Perché in Parlamento non si arrivasse nemmeno a poter discutere dell’estensione dei diritti civili alle coppie omosessuali? Qualche altro lamenta la mancata presenza in Senato di Ciampi e di Scalfaro ammalati. Ma che governo è un Governo eletto dal popolo, che per reggersi in piedi non può rinunciare al voto dei senatori a vita, sempre favorevole a prescindere dal problema in discussione, e che, invece, proprio per il loro ruolo dovrebbero essere portatori almeno di un minimo di imparzialità e di obiettività? Si è arrivati alla crisi per tutta una serie di palesi contraddizioni insite nella maggioranza. E, per peggiorare l’immagine che sta dando di sé, ora la sinistra va alla caccia dell’ultimo voto. È, questa, mi dispiace dirlo, una sinistra che cerca ancora una volta di fare male a se stessa. E allora questa crisi la vogliamo risolvere o no? Ma certo! E come? Un Prodi bis e l’appoggio di Follini. È un bello spettacolo? Uomini del governo che nelle piazze marciano contro il governo. E antigovernativi che al governo invece ci vanno!