Patchwork

Post N° 55


COS'È LA VITA?I NOSTRI DUBBI. I NOSTRI PERCHÈ
Ci sono persone che se ne stanno lì, sempre a chiedersi che cos’è la vita e chi faccia le nostre scelte, chi le determini. Siamo noi o questa è solo un’illusione vana? Veniamo spinti da forze sconosciute oppure tutto trae origine e fine nell’intimità della nostra volontà e della nostra coscienza? Esiste davvero un Fato, oscuro e malefico, che si frappone continuamente fra noi e la nostra felicità? Ci sono persone in  certi momenti convinte  che nella loro vita, per trovare la felicità terrena, debbano “lottare”, mentre in altri una volontà diametralmente opposta le spinge ineluttabilmente verso l’autodistruzione. Ma c’è qualcuno che possa pensare seriamente di andare alla ricerca della felicità? Ci sono persone che affermano la loro incapacità di mantenere a lungo uno stato di “felicità” raggiunto, chissà come e chissà perché,  in un certo momento della loro esistenza e solo per questo vengono angosciosamente assalite da dubbi, incertezze, sensi di colpa, incapacità di andare più avanti prendendo le decisioni più giuste. Ma cos’è la vita? Cos’è la felicità? E poi, dobbiamo vivere andando ogni giorno in cerca della felicità e dell’amore o felicità e amore sono solo due stati esistenziali, due entità, due realtà che prescindono da quelli che sono i nostri desideri, i nostri sogni? Ci sono persone che, non trovando le risposte giuste, o non trovandone affatto, si convincono che sia preferibile non porsi nemmeno le domande e preferiscono“vivere alla giornata”. Ma facendo che cosa? Non studiando? Non lavorando? Non occupandosi della propria casa e delle persone che ci vivono? Non curandosi della propria persona? Non “alimentando” le proprie amicizie? Non cercando di dare una mano a chi soffre, a chi ha bisogno di aiuto? Non cercando di gestire al meglio quel minimo di tempo libero che è possibile, eventualmente, avere a disposizione? Ci sono persone che rischiano di rovinare un’amicizia perché non si sentono in grado di “ricambiare” allo stesso modo ciò che da   quella amicizia hanno ottenuto ed ottengono. Definiscono egoismo questa loro incapacità o impossibilità. Ma cos’è l’amicizia? È forse un banale patto di scambio? È una sorta di contratto con tanto di clausole da rispettare e tanto di penali da pagare? Certo è una grande manifestazione di egoismo cercare l’amico o l’amica solo quando siamo noi ad averne bisogno, approfittando in tal modo della generosità e della disponibilità altrui, quasi “costringendoli” a starci vicini, solo per farci sentire meno soli. Ci sono persone che si autodefiniscono incapaci di vivere la felicità, ma capacissime di riconoscere che in loro c’è solo la solitudine e per questa ragione concludono che nella loro vita, per non fare soffrire chi sta loro vicino, non solo non si devono legare a nessuno, ma devono anche impedire che altri si leghino a loro. E facendo così queste persone ritengono questo l’unico modo possibile per non fare soffrire le persone che amano. Ma quale amore? L’amore è un dono, è un dono che due persone si danno reciprocamente e se lo danno in modo disinteressato, libero da condizionamenti, da pretese, da prevaricazioni. Come si fa a dire che dobbiamo tenere lontane da noi le persone che amiamo, solo per non farle soffrire! Purtroppo ormai siamo davvero in tanti a trovarci ormai ai limiti  di un preoccupante disturbo della personalità e, per non fare altri danni, a noi stessi e a chi ci sta vicino, credetemi,  dovremmo, al più presto, provare a farci vedere da un bravo psicanalista. Un caro saluto.Nino:-)