Patchwork

Post N° 63


Daniele Luttazzi. Da "Satyricon"a "Barracuda 2007"
 
Ve lo ricordate Luttazzi? Daniele Luttazzi, sì, quello del programma televisivo “Satyricon”. Nella prima puntata l’attrice Anna Falchi, mentre veniva intervistata dallo spumeggiante conduttore, ad un certo punto si sfilò le mutandine rosse e le consegnò a Luttazzi, il quale fece appena il minimo che si deve fare, quando si vuole essere galanti con una signorina: si intrattenne non poco ad annusarle estasiato, e, fin quando gli consentirono di restare in TV, le esibì in ogni successiva trasmissione, tenendole in bella mostra nel taschino della sua giacca. Correva l’era berlusconiana e il programma di Luttazzi non ebbe vita lunga. Come quelli di Biagi e Santoro,che, insieme a Luttazzi vennero cacciati dalla TV si stato. Il 26 gennaio 2007, intervistato da Anna Tonelli, Luttazzi ha avuto modo di rilasciare tutta una piccante sequenza di esternazioni. Pare che Pippo Baudo abbia cercato di convincerlo a partecipare al Festival di Sanreno, ma lui avrebbe rinunciato perché non gli andava di fare la scimmietta ammaestrata. Secondo lui per ottenere un contratto dalla RAI, bisogna appartenere a quella “figura” creata, dice lui, proprio durante l’era berlusconiana, la figura del “paraculo”. E alla Tonelli che gli chiedeva dei nomi venne fornito un lungo elenco. «Nomi e cognomi, come faccio nello spettacolo.» Rispose Luttazzi. «Bonolis che dichiara di non sentirsi né di destra né di sinistra, Fabio Volo che si vanta di essere qualunquista, Simona Ventura che si definisce equidistante, aggiungendo candidamente di aver lavorato a Mediaset inseguita dal pettegolezzo di essere l´amante di Galliani e di averlo lasciato credere. Gene Gnocchi, Fiorello, Fabio Fazio, Baudo stesso ». Tutti personaggi che, secondo Luttazzi, «Sono gli eroi dell´opportunismo tv, quelli con la maschera patinata. Lavorano rispettando la condizione di non disturbare, non accorgendosi che l´opportunismo è una forma di corruzione».Niente tv, ma solo teatro. Oggi Daniele Luttazzi sfoga rabbia, verve, aggressività ed estro in «Barracuda 2007». Due ore e un quarto di battute, di racconti di vita vissuta, di tipologie umane, un  condensato dello stile, comico e surreale, di un autore che, dopo il famoso «editto di Sofia» berlusconiano del 2002, non è più tornato dentro il piccolo schermo.