Patchwork

ISABEL ALLENDE


    "D'AMORE E OMBRA"(1985)Sullo sfondo dell'inquieta società cilena. il sorgere di un amore tra due giovani giornalisti impegnati in una pericolod indagine. Evangelina, una ragazza di facoltà medianiche, sparisce all'improvviso. I due giovani, Irene e Francisco, si metton alla sua ricerca....È un romanzo in cui Isabel Allende esprime ancora una volta le sue grandi doti di narratrice. Il brano che trascrivo, non in un solo post, per creare un minimo di "attesa", rappresenta, a mio modesto parere, una delle più belle descrizioni di un atto di passione e di amore tra un uomo e una donna. Condotta sul filo di una delicata tenerezza, mai scontata e volgare, la narrazione suscita nell'anino di chi legge delle emozioni indimenticabili.Queste sono le parole con le quali la Allende ha presentato il suo romanzo. "Questa è la storia di una donna e di un uomo che si amarono in pienezza, evitando così un'esistenza banale. L'ho serbata nella memoria affinché il tempo non la sciupasse ed è solo ora, nelle notti silenziose di questo luogo, che posso infine raccontarla. Lo farò per quell'uomo e quella donna che mi confidarono le loro vite dicendo: prendi e scrivi, affinché non lo cancelli il vento". ....La notte era mite. Nella luce verginale il paesaggio si sfumava, si smarrivano i profili delle montagne e dei grandi eucalipti avvolti nel buio. La capanna si levava sull’altura appena visibile nella penombra dolce, sbocciata dal terreno come un frutto naturale. In confronto alla miniera, il suo interno sembrò ai giovani accogliente quanto un nido. Si sistemarono in un angolo sopra la malerba guardando il cielo stellato sulla cui volta infinita brillava una luna di latte. Irene appoggiò la testa sulla spalla di Francisco e pianse tutta la sua angoscia. Lui la circondò col braccio e così rimasero a lungo, forse ore, cercando nella quiete e nel silenzio sollievo per quello che avevano scoperto, forze per quello che avrebbero dovuto sopportare. Riposarono vicini ascoltando il lieve rumore delle foglie degli arbusti agitati dalla brezza, il grido vicino degli uccelli notturni e l’andirivieni segreto delle lepri nei campi.  A poco a poco si allentò il nodo che opprimeva lo spirito di Francisco. Percepì la bellezza del cielo, la tenerezza della terra, l’intenso odore della campagna, il palpito di Irene contro il suo corpo. Ne indovinò i contorni e prese coscienza del peso del suo capo sul proprio braccio, la curva del fianco contro il suo, i riccioli che gli accarezzavano il collo, l’impalpabile delicatezza della camicetta di seta fine quasi quanto la tessitura della pelle. Ricordò il giorno in cui l’aveva conosciuta, allorché il suo sorriso l’aveva abbagliato, Da quel momento l’amava e tutte le follie che l’avevano condotto in quella caverna erano solo pretesti per raggiungere infine quell’istante prezioso in cui l’aveva per sé, abbandonata, vulnerabile. Sentì il desiderio come un’ondata greve e possente. L’aria si fermò nel suo petto e il cuore balzò in un frenetico galoppo. Dimenticò il fidanzato tenace, Beatriz Alcántara, l’incerto destino e tutti gli ostacoli fra loro due. Irene sarebbe stata sua perchè così era scritto fin dall’inizio del mondo.        Lei notò il mutamento del suo respiro, alzò il viso e lo guardò. Nel tenue chiarore della luna ognuno indovinò l’amore negli occhi dell’altro.... (Continua)