Patchwork

Ancora su Italia.it


   
     
Ed eccoci  a parlare ancora una volta, con toni abbondantemente critici, del portale  Italia.it, voluto dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, con l'obiettivo di promuovere nel mondo il turismo italiano. Sul blog di  http://britten.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1388052  viene stigmatizzato il comportamento dei blogger che, a portale pubblicato, continuano ad accanirsi sul malcapitato, così come altri o gli stessiblogger si accanivano quando lo stesso portale era ancora un oggetto misterioso. La sottolineatura mi sembra tanto inopportuna quanto ridicola.Ci si accaniva per un qualcosa che sarebbe dovuto nascere, ma non nasceva mai. L’accanimento giustamente continua a partire dal disgraziato momento in cui la nascita si è in effetti rivelata solo un imbarazzante aborto. Riporto testualmente dal suddetto blog.“…che il portale abbia delle difficoltà oggettive sia di carattere tecnico (versioning, parziale problematiche di accessibilità....) che sui dati (alcuni dati sono errati o incompleti) è innegabile…..ritengo ingiusto che, in una situazione vecchia tre anni, con stanziamenti fatti in passato, situazioni pregresse incancrenite, vi siano oggi posizioni di totale chiusura, della serie "tutto sbagliato, tutto da rifare". Non c'è dubbio che il precedente governo abbia gestito questa cosa in modo bizzarro e non c'è dubbio che la difficoltà a riprendere in mano una situazione così complessa si sia vista appieno. Ma ci sono tutti gli spazi per poter effettuare dei miglioramenti significativi….”. Intanto ti pareva che,  a proposito di malefatte di un ministero del governo Prodi,  non dovesse venire tirato in ballo il precedente governo, che io, per altro, non sono certo qui a difendere o patrocinare!?  Parliamo di quello che vediamo e a quello che vediamo ci ha messo la firma l’on. Rutelli. Allora, a prescindere dal fatto che lo stesso autore del post  post  fa un tale elenco di storture che per sistemare tutto a dovere più che un “restyling” sarebbe necessaria una riprogettazione globale, io vorrei fareriflettere coloro i quali anche minimamente possono essere interessati a questo argomento su una evidenza che più chiara non potrebbe essere.  Mi spiego. Tutte le regioni italiane hanno messo in rete un loro portale turistico la cui completezza, chiarezza e organicità non è nemmeno lontanamente paragonabile con le quattro stronzate malscritte che ci si trova inopinatamente davanti quando si accede al portale di Italia.it e si cerca di trovare informazioni serie a proposito di una qualunque regione. Vi metto nella condizione  http://www.italia.it/it/guide/5,it,SCH1/objectId,RGN24it,curr,EUR,season,at1,season,at1,selectedEntry,home/home.html   E ora, per curiosità,  provate a dare un’occhiata al link della Regione Sardegna, sempre sul turismo, di fare subito una prova. Questo è il link che su Italia.it si riferisce alla Sardegna http://www.sardegnaturismo.it/.Provate a navigare nei due siti e, se ne avete voglia e tempo, provate anche a fare dei confronti. Come avrete notato, in Italia.it, dopo avere sproloquiato su una certa regione, l’estensore del testo, essendosi rotto abbondantemente le scatole, piuttosto che andare avanti si arrende esausto e vi rimanda, “per maggiori informazioni”, alla consultazione del corrispettivo sito regionale. E così per tutte le regioni. Mi domando. In considerazione del fatto che i siti regionali non presentano i marchiani errori di ogni genere riscontrabili in  Italia.it, a prescindere da questo, non sarebbe stato più semplice, rapido ed economico implementare nello stesso portale i vari siti regionali così com’erano? No? Altrimenti come si sarebbe dovuto fare per riuscire a sperperare tutti quei soldi? Ci sarebbero riusciti ugualmente, credetemi. Ma non lo sapremo mai.