Io, l’uomo perfettoe le statistiche
In "Donna Moderna", di questa settimana è pubblicata una statistica che, sinceramente, sta contribuendo non poco a rovinarmi una giornata incominciata sotto i migliori auspici. Cinquecento donne hanno espresso il loro parere su come dovrebbe essere l’uomo perfetto, e io mi sono immediatamente rabbuiato.Purtroppo non sono affascinante come Richard Gere, non sono colto e ironico come Woody Allen, non sono conoscitore delle donne come Marcello Mastroianni, non sono, nemmeno un po', maaledetto come James Dean, e nemmeno rassicurante come Rocky Balboa. E allora chi sono e cosa mi resta da fare? Forse potrebbe in qualche modo “salvarmi” il fatto di essere un uomo galante, capace, riaccompagnando a casa la donna dopo il primo appuntamento, di ringraziarla per la serata e di sussurrarle quanto l’abbia trovata stupenda. Sarei anche capace, se non proprio di farla ridere, almeno di farla sorridere, e non penserei, mai e poi mai, di andare subito al sodo. Sono moro, so cucinare e, perché no, mi piacerebbe mettere al mondo anche qualche figlio. Un maschietto e una femminuccia, magari. Cose, queste, molto apprezzate dalle donne intervistate, ma purtroppo, e sì, purtroppo ho un’altra “tara” insanabile: non sono né un imprenditorte, e nemmeno uno sportivo, ma solo un povero travet, impiegato di basso livello e mal retribuito, che svolge in modo pateticamente scrupoloso il proprio monotono e ingrato lavoro. Che ne sarà mai, di me?