Patchwork

Post N° 105


Amare troppo?
http://www.youtube.com/watch?v=YhdGkZ6FngwSpesso si sente usare l’espressione “amare troppo”, ma non se ne ha ben chiaro il significato. Intanto bisogna premettere che l’”amare troppo” è, in realtà, un amore patologico, all’interno di un rapporto di coppia nel quale la sofferenza rappresenta un elemento di continuità. La giusta colpevolizzazione del partner non esiste affatto e se ne giustifica un qualsivoglia comportamento: lo si giustifica sempre e comunque se tradisce, come se ne giustificano l’indifferenza o l’aggressività, attribuendosi, paradossalmente per una solo presunta propria incapacità di amare,  la responsabilità di tutti i suoi atteggiamenti e di tutte le sue azioni. “Amare troppo” significa annullarsi completamente, incapaci di porre fine a un rapporto insoddisfacente sotto tutti i punti di vista, attratti irresistibilmente e quasi “plagiati” dal proprio partner. Sostanzialmente è un modo sbagliato, malato,  di amare. Ma non si trovano né il coraggio né la forza per tirarsi indietro, ossessivamente attaccati a quella che, erroneamente, consideriamo come un’ancora di salvezza per la nostra vita, terrorizzati dalla paura di rimanere soli e continuamente disponibili a dare all’altro sempre nuovi “brandelli” di noi stessi, nella inutile attesa, ma nella sempre rinnovata speranza, che il partner diventi un giorno quello che noi vorremmo che fosse. Purtroppo quanto più uno dei due dà all’altro, tanto più l’altro riceve senza “restituire”, accrescendo a dismisura l’angoscia e costringendo il più debole a sempre nuove rinunce. Si innesca  così un vero e proprio fenomeno di dipendenza, che avrà conseguenze gravissime e imprevedibili sulla stabilità  psicofisica della, la quale, inevitabilmente e drammaticamente, finirà col chiudersi sempre di più in se stessa, perdendo il proprio equilibrio, precipitando in un profondo vuoto interiore e in un inguaribile male di vivere.