Patchwork

Post N° 114


IL MITO DI JOHN DENVER
http://www.youtube.com/watch?v=vLBKOcUbHR0http://www.youtube.com/watch?v=fGkzej0V6FEhttp://www.youtube.com/watch?v=-an-SnVo2_ohttp://www.youtube.com/watch?v=AnWLrI39Y4oCi sono delle canzoni, spesso anche molto “in voga,” che dopo qualche tempo non senti e non ascolti più. E ci sono canzoni che rimangono nascoste nei ricettacoli più intimi del nostro cuore, ma che un bel giorno si liberano del velo che il tempo ha steso impietoso sopra una memoria ormai sbiadita, e ritornano. Quando John Denver è scomparo, in un incidente aereo durante un volo sperimentale, aveva appena 53 anni. Era il 12 ottobre 1997. John Denver ha rappresentato l’icona più carismatica del mondo rock degli anni settanta, esaltato da alcuni, giudicato melenso da altri, con eccessive concessioni ai ritmi del rock e del pop.  La sua voce calda e rassicurante è la leggenda vivente del Colorad, di Aspen, delle Montagne Rocciose. L’incantevole “Leaving On A Jet Plane” è divenuta un classico del settore. Di John Denver si può affermare che è stato il primo cantante “verde” del pop-rock americano, schieratosi come accanito paladino per la protezione e la salvaguardia delle balene della bay area. Uno stile musicale quello di Denver che univa in un sapiente, delizioso connubio, sentimentalismi, dolci melodie e sogni nel cassetto. 60 milioni di dischi venduti in tutto il mondo vorranno pur significare qualcosa. Egli era una persona semplice e un artista incomparabile, amato più dalla gente che dalla critica. Non ha un gran senso stabilire se la sua musica è country, rock, folk. Oggi due interpreti  della musica country sono sulla cresta dell’onda, negli USA,   Alan Jackson e Tim McGraw, ma ad un’America attraversata dalla paura del terrorismo e dalla ferita del conflitto iracheno probabilmente è ancora necessario l’ottimismo di John Denver, la sua anima semplice, il suo anelito alla libertà di una vita lontana dalle grandi metropoli , al suo sogno di volare. Di volare con un bimotore, aldilà delle nuvole.