Patchwork

Questioni di corna.....


Parlamentari, scappatelle e "ricongiungimenti".... 
  Anche i politici possono avere i loro bravi rapporti extraconiugali, proprio come qualunque altro cittadino italiano, purchè, naturalmente, non lo si venga a sapere. Proprio come qualunque altro cittadino italiano. Naturalmente per un politico cattolico, il cui programma di partito sia impostato sulla propugnazione e sul rispetto di certi valori, la scappatella rappresenta un’aggravante, specie se scoperta, ma non confessata, che potrebbe anche costringere il malcapitato alle dimissioni. Il recente episodio che ha avuto come protagonista il deputato Mele dell’UDC, com 'era ovvio attendersi, ha ricevuto sulla stampa un riscontro ampio e dettagliato e si è parlato di scandalo. Si potrebbe buttare la discussione sul faceto, osservando come, già prima che l’onorevole Mele inciampasse in questa fastidiosa puttanata, in Italia non c’era niente di più scandaloso dei privilegi concessi ai nostri politici. L’allegra quanto “sfigata” avventura notturna del nostro parlamentare lo porrebbe, quindi, alla stessa stregua dei milioni di persone che ogni giorno, in Italia, e nei luoghi più disparati, alla loro scappatella quotidiana non se la sentono proprio di rinunciare, così come non se la sentono di rinunciare ad un sano caffè con brioche. Ma il parlamentare non è un “quidam de populo” e, pertanto, il nostro onorevole, per  il suo disinibito senso della moralità, si trova a dover affrontare, sotto potenti riflettori mediatici, un fuoco incrociato che lo prende di mira da tutte le parti. Quella dei suoi stessi compagni e dirigenti di partito, quella degli avversari, quella dei politologi, quella dei giornali che si nutrono di gossip, quella degli studiosi di costume, quella delle femministe e, naturalmente, com’è inevitabile in questi casi, quella che vede coinvolto, indirettamente e suo malgrado, il malcapitato coniuge.Nel post precedente, quello sugli spinelli, ieri accennavo all’ipocrisia che regna sovrana negli ambienti dei nostri politici e dei nostri parlamentari. Ma anche in questa storia di puttane e di corna la dose di ipocrisia  che trapela è notevole. Personalmente faccio fatica a pensare che l’onorevole Mele sia l’unico parlamentare che, una volta libero da impegni di carattere politico,  per ingannare la monotonia notturna si sia orientato sulla scelta di un programma a base di compiacenti donnine. Ma perché, in questi casi, una volta venuti alla luce, non lasciare che il malcapitato venga messo alla gogna dai suoi stessi elettori? E questi elettori, in realtà, come reagirebbero? Troverebbero il tempo di indignarsi, di scrivere lettere di fuoco al deputato nel quale avevano riposto la loro fiducia e al quale avevano dato il loro consenso? In tanto bailamme mediatico non viene concesso nessuno spazio alla voce di coloro che, invece, dovrebbero essere i primi a scandalizzarsi di un comportamento così poco consono alla carica di un parlamentare cattolico militante,  magari suggerendogli, loro sì che ne avrebbero tutto il diritto, di andare a puttane a suo piacimento, ma solo dopo avere rimesso il proprio mandato parlamentare.E il segretario del l’UDC, l’onorevole Cesa che ne ha pensato? Beh, lui ha immediatamente proposto che a tutti i parlamentari possa venire riconosciuto un assegno in grado di  consentire l’avvicinamento a Roma del coniuge! Quindi è questa la causa dei tanti tradimenti di cui parlano le statistiche: la lontananza dal coniuge! E tutti coloro che ogni giorno ritornano tranquillamente all’ovile che fanno? Sono tutti mariti fedeli? A prescindere dal fatto che, dopo aver tanto parlato di immoralità delle spese della politica, all’onorevole Cesa venga in mente di crearne una nuova di zecca, faccio fatica a pensare che, anche con la moglie a Roma, l’onorevole Mele non riuscirebbe a trovare comunque, avendone desiderio, l’occasione per ulteriori piacevoli scappatelle.