Patchwork

DEBITISCOLASTICI


Vanno recuperati.O no!!?Ma chi paga? 
Quando andavo a scuola io (nel paleozoico antico, ma questo c’entra qualcosa con l’argomento del post?) i debiti mie li pagava mio padre, facendo lui debiti per mandarmi a lezione privata. Non è che non avessi voglia di studiare. Solo che allora per gli alunni in difficoltà ( e io, ad esempio per matematica, lo ero e lo ero “geneticamente”) non c’era scampo, non c’era “cristo”, non c’era aiuto da parte degli insegnanti. Chi restava indietro era condannato. Io ho ripetuto la prima liceo con tre cinque. Di cui uno in chimica. L’anno successivo, era appena passato un mese perché la bocciatura era arrivata a settembre e a scuola si entrava il primo di ottobre, l’insegnante di chinica, ogni volta che lui rivolgeva una domanda alla classe e io, regolarmente, sollevavo la mano, dandogli da intendere che io la risposta che lui voleva ce l’avevo, bene, sapete che cazzo mi rispondeva? Ve lo dico io. Mi rispondeva:”Tu ne sai troppo!” Il bastardo. Mi aveva appena fatto ripetere l’anno con un merdosissimo “cinque” e poi non m’interrogava perché secondo lui “ne sapevo troppo”. Anche secondo me, veramente. La bocciatura in chimica l’aveva partorita chissà come solo il suo cervello malato. Mah! Ricordi lontani.E oggi?Oggi tanti ragazzi, e così tanto carichi di pesanti debiti, sono tutti vittime degli insegnanti, che non li capiscono, degli insegnanti che non sanno fare il loro lavoro, degli insegnanti che si fanno toccare le natiche e dimostrano quanto bene sappiano preparare uno spinello, ma per tutto il resto latitano? Sono assenteisti? Compilano i registri dei voti alla “pene di segugio”?E i ragazzi? Gli alunni, voglio dire. Quante ore dedicano allo studio a casa? E qual è il loro livello di attenzione e di "buona educaziome a scuola?E i debiti chi li paga? Li paga la collettività. I genitori? manco a parlarne. Quando andavo a scuola io (nel paleozoico antico, ma questo c’entra qualcosa con l’argomento del post?) i libri me li comprava la mia famiglia. Ed erano cari. Azz…se erano cari!!! Cari anche in rapporto a quello che mio padre prendeva di stipendio. Allora pasta, zucchero, salsa di pomodoro, legumi, latte……tutto si comprava “sfuso”, in piccoli quantitativi, Allora non c’erano confezioni da prendere dallo scaffale e da portar via. Ci si appoggiava al banco e si chiedeva un etto di questo un etto di quello, mezzo litro di latte (regolarmente annacquato dalla lattaia, che, come Gesù aveva moltiplicato i pani e i pesci, mi pare, così lei trasformava, con il miracolo dell’acqua aggiunta, un litro di latte “vero” in due litri di latte annacquato! Ma anche questo cosa c’entra con l’argomento del post?Comunque allora tutto era a carico della famiglia. Chi non ce la faceva, dopo la scuola media, se avesse voluto, si sarebbe dovuto cercare un’officina artigiana in cui fare l’apprendista. Ma oggi chi paga? Paga lo Stato. Paghiamo noi cittadini. E paghiamo perché.fatte salve le debite eccezioni di chi a scuola ci va per studiare e di quelli che in certe materie sono proprio negati, gli altri oggi ormai a scuola ci passano solo per rompere igli zebedei e zenza combinare un  bel "ciazetadueo"!!!.P-S. Per l'organizzazione dei corsi di recupero sono stati stanziati ulteriori 57 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 197 milioni già previsti nel fondo di istituto.