Patchwork

Cos’è l’ira, e se rappresenti solo qualcosa di negativo o anche di positivo.


 Nell’Apocalisse di Giovanni (Apocalisse=Parola di origine greca che, etimologicamente, ha il significato di gettare via ciò che copre, che nasconde e, quindi “togliere un velo” o “rivelare” o “rivelazione a un profeta di cose nascosta da Dio”), l’ultimo libro della Bibbia, si parla dei quattro figure mitiche, che rappresentano i Cavalieri dell’Apocalisse, rappresentati come mali ineluttabili che l’umanità dovrà patire fino al giorno della sua totale perdizione. Quello su cui soffermerei la mia attenzione è il secondo cavallo, quello rosso, armato di una spada affilata, che potrebbe rappresentare l’ira di Dio che si abbatte sulla terra, e al quale Dio stesso avrebbe concesso il potere di uccidere e di infondere tra gli esseri umani il desiderio di sgozzarsi a vicenda.[ Dal libro dell'Apocalisse di San Giovanni Apostolo Cap. 6, 3-4. «Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo,udii il secondo essere vivente che gridava: "Vieni". Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.»]Nella teologia biblica  Dio manifesta la propria intolleranza al peccato, rappresentato dalla malvagità degli esseri umani, proprio attraverso l’ira. Ma non addentriamoci in ulteriori argomentazioni di carattere teologico, che rischierebbero di portarci troppo e inutilmente lontano, dato il carattere “leggero” di questo post.Ho voluto solo ricordare che, se pure per ragioni  e con finalità molto particolari, Dio stesso è, o è stato capace di ira, allora molto comprensibile appare che a manifestare la propria ira siano anche gli uomini stessi. Ira che le creature umane hanno dimostrato da sempre e che oggi continuano a dimostrare nelle più svariate circostanze.Possiamo, in proposito, porci qualche domanda. Ad esempio se l’ira sia un sentimento solo negativo, oppure possa avere anche delle valenze positive.  E potremmo anche domandarci quali siano i sentimenti che spingono le persone verso una determinata manifestazione di ira.Inizierei dalla seconda, accennando all’ira scatenata dalla gelosia o dalla incapacità di sopportare un abbandono. Ma molto comune è l’ira conseguente a situazioni che vedono coinvolti gli automobilisti, alle prese con la congestione del traffico. Da non trascurare l’ira scatenata dal solito furbo che cerca di “aggirare” una fila oppure quella che vede coinvolti allo stadio tifosi di squadre avversarie. Ma ciascuno di noi potrà portare i propri esempi.Per quanto riguarda, invece, la prima domanda, io ritengo che non sempre quella negativa sia l’unica connotazione dell’ira. Esistono buoni e sacrosanti motivi per manifestare la propria ira nei confronti di discriminazioni, di violenze, di sopraffazioni, di mortificazioni, subite ingiustamente da parte di tanti essere umani incapaci di difendersi  e che in nessuno trovano una adeguata difesa. Ma allora, più che di ira io parlerei di Indignazione.