Stato d’emergenza sulla sanità calabrese. A deciderlo il Consiglio dei ministri, durante la riunione di oggi. «È stato dichiarato lo stato d’emergenza nel territorio della Regione Calabria - si legge nella nota della presidenza del Consiglio - per far fronte alle condizioni di disagio del sistema sanitario regionale nonchè all’inadeguatezza delle strutture».La decisione è stata presa come primo atto per l’applicazione delle misure di emergenza che porteranno alla costruzione di 4 nuovi ospedali, misure decise dopo la morta della sedicenne Eva Ruscio.L’ispezione dei carabinieri dei Nas nell’ospedale di Vibo Valentia ha consentito di riscontrare «numerosi illeciti di natura prevalentemente penale»: è il ministro della Salute, Livia Turco, a spiegarlo in commissione Sanità del Senato riferendo i risultati delle prime verifiche nell’ospedale dove è morta la sedicenne Eva. In particolare, ha spiegato ancora il ministro, i carabinieri dei Nas hanno accertato: mancanza di pulizia, omissioni nella manutenzione delle attrezzature, impraticabilità delle vie di fuga, così come impianti elettrici non a norma. Irregolare anche lo stoccaggio dei rifiuti sanitari e la pavimentazione dell’ospedale si è dimostrata insicura con «conseguente rischio di cadute». Anche gli estintori non venivano sottoposti ai periodici controlli ed è risultata irregolare la tenuta del registro di carico e scarico delle sostanza stupefacenti.