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le tre vie della vita

Creato da luigiarusso il 10/05/2007

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IL BAMBINO NELLA LUNA

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figli di un Dio minore
 
Corre su Internet la protesta delle madri di bambini disabili gravi
«A quali Pari Opportunità hanno diritto i bambini disabili gravissimi e i loro genitori?».  Viaggia su Internet la disperazione di Marina Cometto e di tante famiglie con figli disabili gravi.  Viaggia da Torino a Roma, su You Tube, come lettera aperta ai ministri Paolo Ferrero, Livia Turco, e Rosy Bindi: «I bambini che nascono con gravissima disabilità a causa di malattie metaboliche, genetiche o da trauma da parto - dice Marina Cometto, presidente dell’associazione Claudia Bottigelli - sono in grande aumento.  Molti vengono sottoposti a tracheostomia per poter respirare, altri addirittura hanno come compagno di vita un ventilatore meccanico e devono essere aspirati dalle secrezioni che se non fossero rimosse potrebbero soffocarli.  Molti sono alimentati con un sondino, molti hanno anche disabilità intellettive e sensoriali». Che cosa si fa, per queste persone? «I genitori, quasi sempre - prosegue il messaggio online - accolgono e amano il loro bimbo, ma chiediamo di essere messi in condizione di potercene occupare a domicilio, con un’assistenza adeguata per le ore in cui ci dobbiamo assentare per andare al lavoro, o per occuparsi degli altri figli». L’appello ai tre ministri è per le «voci non ascoltate».  Per «le madri costrette a lasciare il lavoro per occuparsi totalmente del figlio, diventando infermiere a tutti gli effetti». Le Regioni, dice Marina Cometto - che è madre di una giovane donna disabile gravissima - «non intendono stanziare fondi specifici.  Altri Servizi Sociali ritengono che l''assistenza possa essere prestata da personale non sanitario che si accontenti di una retribuzione non adeguata».  Al ministro Ferrero, a Livia Turco e a Rosy Bindi, le madri torinesi di bimbi in grande difficoltà dicono provocatoriamente: «Le risorse per il ricovero in una Rsa si trovano sempre senza problemi, dai 500 ai 1000 euro al giorno, perché le famiglie che vogliono prendersi cura del proprio figlio sono penalizzate così pesantemente?».  In altre parole: «Perché le belle parole e intenzioni rimangono spesso solo sulla carta?».

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ssttiivv68
ssttiivv68 il 30/12/07 alle 14:01 via WEB
Ciao, al di la di aspetti tecnici e burocratici, che effettivamente esistono, trovo che ci sia comunque alla base un problema etico ed è questo che in pratica rallenta il lavoro degli addetti (Usl, regioni, parlamentari ecc.). Ormai viviamo in una società che non ha come principio guida la vita in sé ma la vita felice, ossia la vita ha un valore solo se è esente da sofferenza. E’ per questo motivo che le leggi e le strutture sanitarie spingono sempre più verso le analisi prenatali fino alle analisi degli embrioni allo scopo, tramite l’aborto, di eliminare all’origine le malattie stroncando le vite, in questo modo le strutture sanitarie e la società non si faranno carico di questi malati: ecco perché tutte queste famiglie si sentono abbandonate (e lo sono). Quindi le strutture scoraggiano sempre più l’assistenza per spingere la società nel suo complesso a non trovarsi in queste condizioni, spingendo sempre più l’uomo verso l’eugenetica.Quando ero ragazzo e ci insegnavano la storia greca, con disapprovazione l’insegnante ci raccontava che i neonati spartani con difetti o malformazioni venivano eliminati ma, a distanza di oltre duemila anni, si è di nuovo tornati alla stessa mentalità, con la differenza che utilizziamo una tecnologia diversa e sofisticata (mentre allora era usata una rupe), ma nella sostanza è la medesima cosa. Se l’uomo non comprende che è l’amore verso il prossimo, come l’amore che hanno quelle madri verso i figli disabili, e non la felicità, che sconfina a volte nell’egoismo, la chiave per affrontare la vita, non si hanno gli strumenti per capire ed affrontare questi problemi.
 
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