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TUTTO IL POTERE AL POPOLO TELEDIPENDENTE


Berlusconi e specialmente Bossi, come può arguirsi da quanto riportano le cronache politiche delle ultime settimane, fremono dal desiderio di un nuovo bagno nella "sovranità popolare", ripetutamente evocata allo scopo di alzare un fuoco di sbarramento contro la possibilità che abbia ad insediarsi un Governo sostenuto da una maggioranza parlamentare diversa da quella attuale - possibilità che, nel pensiero pidiellin-leghista, equivarrebbe ad una violenza fatta alla "costituzione materiale", entità divenuta assai cara a PDL e Lega, secondo i quali il Presidente del Consiglio, il Governo e la maggioranza che lo sostiene non potrebbero cambiare durante la legislatura, ma dovrebbero rimanere quelli che il "popolo" ha scelto votando, sicché se in Parlamento si viene a formare una maggioranza diversa da quella di inizio legislatura, la soluzione non può essere la formazione di un nuovo Governo, ma il ritorno alle urne.Ma per quale motivo i due suddetti brianzoli sembrano essere così fiduciosi nell'ordalia elettorale?L'atteggiamento si spiega facilmente se si tien conto che, in un modo o nell'altro, l'attuale Governo controlla cinque delle sei principali televisioni generaliste italiane (Raiuno, Raidue, Canale 5, Italia 1, Retequattro) e ciò consente d'influire assai incisivamente sulla formazione del consenso nella parte più incolta della popolazione e di conquistare quella percentuale  di voti in più che può decidere dell'esito dell'elezioni.Senza questa "rete mediatica di protezione", l'atteggiamento del Sire di Arcore e del suo fido alleato di Ponte di Legno nei confronti delle elezioni sarebbe probabilmente assai diverso.