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RINVIATA L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO IN CONSIGLIO COMUNALE A CAPENA

Post n°282 pubblicato il 17 Maggio 2011 da hagerstrom
 

Con un manifesto intitolato "IL CIRCO" e fatto uscire congiuntamente il 17 maggio 2011 da tre delle quattro formazioni di opposizione rappresentate nel Consiglio Comunale di CAPENA, "Il Maestrale", "CAPENA Anno Zero" e "Viva CAPENA - Centrosinistra", viene stigmatizzata la maggioranza, cui il manifesto addebita superficialità, approssimazione e arroganza, non essendo stato approvato, con conseguente rinvio, il bilancio nella seduta del Consiglio Comunale svoltasi il 13 maggio, in quanto la Giunta non aveva saputo prendere una decisione su una questione (non specificata dal manifesto).

 
 
 

LA LEGGENDA DEL GRANDE COMUNICATORE

Post n°281 pubblicato il 24 Aprile 2011 da hagerstrom
 

Tra le tante cose che tocca sentire, nell'inimmaginabile Italia di questo inizio di terzo millennio, vi è anche la reiterata affermazione, secondo la quale Silvio Berlusconi sarebbe un "grande comunicatore".

Quest'affermazione gli attribuisce meriti che non dovrebbero essergli riconosciuti, se solo si pensa come il Presidente del Consiglio dei Ministri p.t. della Repubblica Italiana sia allergico al contraddittorio e quali memorabili figure egli abbia rimediato in passato allorquando si è trovato a scendere nell'arena del confronto dialettico.

Degna di essere ricordata, in tal senso, è la puntata di "Ballarò" immediatamente successiva alle Regionali del 2005, allorquando il centrodestra rimediò una sonorissima mazzata. Berlusconi ritenne di "scendere in campo" personalmente nel programma televisivo e si ritrovò davanti D'Alema e Rutelli.  

Seduto accanto ad un imbarazzatissimo Alemanno, Berlusconi, per alcune incredibili asserzioni sui mezzi da impiegare per abbattere il debito pubblico, fu ridicolizzato in diretta da D'Alema e per sua fortuna fu abbastanza "risparmiato" da un Rutelli evidentemente fin da allora in vena di ambiguità terzopoliste.

Particolarmente impressa in chi scrive rimase la miserabile battuta con la quale Berlusconi aprì il contraddittorio all'indirizzo, se ben ricordiamo, di Rutelli, dicendo che, poiché il suo contraddittore non era capace di dire due verità di seguito, non era quindi neppure capace di dire come si chiamava, cioè il suo nome e il suo cognome (perché, così facendo, avrebbe detto due verità di seguito...); il tutto condito dal solito sorriso falso-amabile da imbonitore di fiera che il "Grande Comunicatore" è solito ammannire quando parla in pubblico...

Ricordo di essermi, assistendo a quel programma, sbellicato dalle risate, al punto di averne dolore agli addominali.

Quali sono quindi le "condizioni di possibilità" delle prestazioni berlusconiane come preteso "grande comunicatore"?

Sono agevoli da individuare: metterlo in assenza di qualsiasi contraddittorio di fronte a folle di ascoltatori ben disposte a priori e consentirgli di utilizzare senza difficoltà i soliti espedienti da imbonitore, come il sorriso amabile con il quale è solito fare le affermazioni anche più insensate.

  

 
 
 

VERSO IL REFERENDUM DEL 12-13 GIUGNO: COSTITUZIONE DI UN COMITATO REFERENDARIO A CAPENA

Post n°280 pubblicato il 16 Aprile 2011 da hagerstrom
 

Con una riunione che si è tenuta il 7 aprile ultimo scorso alle ore 18.00 nell'aula consiliare del Comune di CAPENA si è costituito un comitato referendario, composto dal "Movimento CAPENA Anno Zero" e da "Sinistra Ecologia e Libertà", per promuovere la consultazione referendaria sull'"acqua pubblica" e quella contro la produzione di energia tramite centrali nucleari.

Chi scrive voterà i referendum e voterà in tutti i casi sì, ma è realistico supporre che il quorum non sarà raggiunto, specie per le percentuali assai basse di accesso ai seggi nelle regioni meridionali e nelle isole in occasione dei referendum abrogativi. Se, dunque, si vuol contrastare la privatizzazione della gestione dell'acqua e il ritorno al nucleare come mezzo di produzione di energia su larga scala, c'è uno strumento d'immediata e sicura efficacia a disposizione: non votare assolutamente per le forze politiche di centrodestra o per qualsiasi forza politica che con esse sia alleata, né a livello nazionale, né a livello regionale, né a livello provinciale, né a livello comunale, né a livello municipale o circoscrizionale che dir si voglia, poiché è dal centrodestra che viene in grandissima parte il sostegno alla privatizzazione della gestione dell'acqua e alla costruzione di nuove centrali nucleari in Italia, per non parlare del legittimo impedimento, oggetto dell'altra consultazione referendaria, legato indissolubilmente a chi del cosidetto "centrodestra" è il duce a livello nazionale.

Per quanto concerne CAPENA, l'impegno per le tematiche referendarie, in particolare per quella dell'acqua pubblica, è venuto dal "Movimento CAPENA Anno Zero", al quale si è aggiunta nel comitato referendario "Sinistra Ecologia e Libertà" per affinità di posizioni sui temi specifici. Del mondo a sinistra del PD a CAPENA va, tuttavia, detto che sono molti anni che non riesce ad esprimere un'iniziativa politica minimamente decente, pur avendo scaldato con un proprio esponente per cinque anni un seggio consiliare tra il 2004 e il 2009. Particolare impressione ha destato in chi scrive il penoso intervento della rappresentante/portavoce di "Sinistra Ecologia e Libertà" a CAPENA nel corso dell'inaugurazione della sede del "Movimento CAPENA Anno Zero" il 20 marzo ultimo scorso. E' augurabile che il circolo di "Sinistra Ecologia e Libertà" a CAPENA fuorvii nella minor misura possibile energie giovanili e che queste trovino modo di esprimersi in contesti più seri e produttivi, ad esempio nel "Movimento CAPENA Anno Zero" o nel "Maestrale" o nel Partito Democratico. 

 
 
 

DA SUSANNA E I VECCHIONI A BERLUSCONI E ALLE "OLGETTINE"

Post n°279 pubblicato il 16 Aprile 2011 da hagerstrom
 

La figura di Silvio Berlusconi corrisponde a quella che un tempo si diceva del "vecchio bavoso", pur con alcune ovvie peculiarità: in questo caso, infatti, il vecchio bavoso è Capo del Governo in una nazione con poco meno di 60 milioni di abitanti, comanda a bacchetta alcune centinaia di persone che, con i loro voti, possono determinare l'approvazione di leggi, cioè di testi normativi valevoli per tutti i cittadini, in essi compresi i giudici che devono applicarle, ha il controllo economico o politico di mezzi di comunicazione di massa, capaci di condizionare l'opinione pubblica più ignorante e sprovveduta, eccetera.

Qualcuno ricorderà che la figura del "vecchio bavoso" è rappresentata anche a livello biblico: ne troviamo un esempio, infatti, nell'episodio di Susanna e dei vecchioni, contenuto nel tredicesimo capitolo del libro di Daniele, che fa parte dei libri profetici dell'Antico Testamento. Si ricorderà che Susanna, una giovane e bella donna sposata che rifiuta le avances dei due laidi vecchioni, viene da costoro accusata falsamente di adulterio, ma la loro calunnia viene smascherata e a morte quindi vanno i due vecchi bavosi, non la donna sposata da essi calunniata.

Oggi lo scenario è un po' diverso: il vecchio bavoso punta Susanne (per lo più non sposate, poiché le cerca preferibilmente giovanissime) a decine e queste, tranne alcune poche eccezioni, sono ben felici di concederglisi e di mentire con lui sulla vera natura dei dopocena che si svolgono in una villa della provincia lombarda.  

 
 
 

LA "RIFORMA DELLA GIUSTIZIA" IN ITALIA

Post n°278 pubblicato il 16 Aprile 2011 da hagerstrom
 

Come sa bene chi appena mastica di diritto, in Italia le "riforme della giustizia" non sono certo mancate negli ultimi anni, in particolare con i ripetuti interventi sul processo civile, da ultimo, ad esempio, con le norme di cui alla legge n. 69 del 2009 e con il decreto legislativo n. 28/2010 (attuativo di una delega contenuta nella legge n. 69 del 2009). La "riforma della giustizia" tout court, di cui si parla attualmente, fa riferimento ad una serie di ulteriori interventi concernenti il settore della giustizia penale, il cui effetto, al di là dei benefici immediati che alcune norme porterebbero alla posizione di un imputato eccellente, può sintetizzarsi come segue: diverrebbe sempre più difficile perseguire i reati tipici dei "colletti bianchi" e pressoché impossibile arrivare a condanne definitive per reati di questo tipo, che richiedono di frequente indagini e accertamenti piuttosto complessi, ai quali seguono dibattimenti non brevi.

In questa direzione, cioè verso una diminuzione drastica dell'efficacia dissuasiva della sanzione penale per i reati dei "colletti bianchi", vanno:

1) la "prescrizione brevissima" approvata recentemente da uno dei due rami delle Camere (la "prescrizione breve" era stata già approvata con la "legge ex Cirielli");

2) le norme, pur edulcorate, sul cosiddetto "processo breve", che pongono limiti anche se non perentori (nell'ultima versione) di durata per i gradi di giudizio;

3) la "riforma delle intercettazioni", che riduce in notevolissima misura e rende assai più complicato il ricorso a questo strumento d'indagine, fondamentale e comunque assai importante in molti casi di indagini su reati dei "colletti bianchi";

4) la "riforma costituzionale della giustizia", che mira palesemente ad accentuare la subordinazione della Magistratura in genere e dei Pubblici Ministeri in particolare al potere politico, nel quale confluiscono in gran misura "colletti bianchi" spregiudicati e con pelo sullo stomaco, e quindi spesso a rischio di "problemi" con la giustizia penale;

5) le proposte che tendono ad aumentare ulteriormente la posizione privilegiata dei parlamentari rispetto alla giustizia penale (ad es. la reintroduzione dell'immunità): si tenga presente che i parlamentari non sono in grandissima parte che un'espressione della classe dei "colletti bianchi", dei quali rappresentano una frazione con più poteri, prebende, prerogative e privilegi.   

 
 
 

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