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7 - PER RIACQUISTARE IL DIRITTO ALLA LIBERTÀ DI CURA…Per liberarsi della “dittatura medica internazionale” occorre, come minimo: - abolire il requisito dell’iscrizione all’Albo dei medici - almeno per il caso in cui il medico abbia seguito il suo “libero convincimento clinico”- per l’esercizio della libera professione, affinché non vi sia più la possibilità di gettare il medico sul lastrico tramite la radiazione per sottometterlo agli interessi della lobby.C’è, però, il rischio che si persegua il medesimo fine inventando altre accuse per radiare tali medici. Quindi, sarebbe meglio abolire il requisito dell’iscrizione all’albo, quanto meno per l’esercizio della libera professione.D’altra parte non è necessario arrivare alla radiazione dall’albo per indurre il medico a rientrare nelle righe: anche la sospensione temporanea dall’esercizio della professione è un deterrente sufficiente a tal fine e, pertanto, anche per esso non deve essere impedito l’esercizio della libera professione. Non è forse sufficiente il conseguimento della laurea in medicina e il superamento dell’esame di Stato per fare il medico, almeno in proprio?O si ritiene impossibile la corruzione di coloro che gestiscono l’Albo dei medici da parte delle Case farmaceutiche? L’iscrizione all’Albo resti un fiore all’occhiello, ma non una necessità assoluta. Si obblighi pure il medico radiato a informarne i suoi clienti, anche sulle sue ricette, oltre che con vistosi cartelli esposti nel suo ambulatorio.D’altra parte, quando mai sono stati messi a confronto i risultati ottenuti dalle varie scuole mediche per assegnare alla medicina ufficiale il diritto esclusivo di curare i malati? Sarebbe ora di rendersi conto che:i rimedi della medicina ufficiale sono spesso palliativi e che v’è di meglio per restituire, quando è ancora possibile, la salute ai malati e che medici e Case farmaceutiche, sul piano economico,  hanno interesse alle malattie e non alla salute della popolazione.- Abolire l’obbligo di denuncia previsto dall’articolo 13 del codice di deontologia professionale da parte dei medici contro i professionisti di medicine alternative. Si lasci tale facoltà ai malati o - in caso di loro incapacità o impossibilità di esprimere un valido consenso preventivo alle terapie - ai loro familiari più stretti, se ritengono opportuno usarla.- In via provvisoria abolire il requisito della laurea per praticare le medicine alternative, i cui professionisti, però, non dovranno qualificarsi come medici ma con altro nome, ad esempio guaritori omeopatici, naturopatici, igienisti, yoga, macrobiotici, ecc. Prevedere che non siano punibili qualora diano prova, magari una tantum, attraverso la risposta giusta ad un’alta percentuale di quiz predisposti dalla loro scuola, in caso di denuncia da parte dei loro clienti o dei loro familiari.- Sarebbe ora che si istituissero corsi di laurea nelle medicine alternative o che venissero riconosciuti quelli delle università private, soprattutto in igiene naturale, visto che la medicina ufficiale riconosce di non poter guarire numerose malattie; e che provvisoriamente si stabilisse la non-punibilità dei professionisti che da decenni prestano terapie alternative e si permettesse loro di rilasciare attestati ai loro eventuali allievi per fornire un minimo di garanzie ai malati.- Si lasci pure che chi sceglie di curarsi con le medicine alternative lo faccia a proprie spese e che il contributo pubblico sia riconosciuto solo in un momento successivo, quando quelle scuole avranno dato prova della loro efficacia.Un igienista afferma che la larga maggioranza della popolazione preferisce sopprimere i sintomi delle malattie con i medicinali, anziché sopprimere le proprie abitudini nocive e acquisire quelle benefiche per guarire realmente. Quand’anche fosse così, perché dovrebbe essere negato alla minoranza, fosse pure minima e disposta ad affrontare i sacrifici necessari, il diritto di ricorrere a qualche medicina alternativa per cercare la guarigione, almeno nel caso che questa fosse dichiarata improbabile dalla medicina ufficiale? E non si esperimentano, forse, su volontari i nuovi farmaci? Allo stesso modo si dovrebbe permettere che dei volontari si sottomettano alle cure con le scuole mediche alternative, senza che i professionisti che le esercitano siano soggetti a sanzioni.Sembra. infine, piuttosto ipocrita far sottoscrivere - ai malati da operare - l’accettazione del rischio operatorio se non si indica loro un’alternativa per risolvere i loro problemi di salute.* * * Non permettiamo, dunque, che ci sia fatto di peggio che a Pinocchio, lasciandoci scippare oltre al portafoglio anche il diritto alla salute, ma firmiamo numerosi per la libertà di scelta terapeutica e la legittimità delle altre scuole che si occupano della salute, rivolgendoci al sito:www.unaleggeperledisciplinebionaturali.itaffinché la medicina ufficiale si guadagni sul campo di battaglia, se ne è capace, le medaglie al valore che ora si conferisce da sola o che si fa conferire dai mezzi di informazione, magari commossi per le donazioni ricevute grazie alla squisita generosità delle Case farmaceutiche…