IGNORANTECONSAPEVOLE

Passeggiando.


Dal post precedente si può intuire che:Adoro la mia città in modo viscerale.Lo stesso non si può dire a proposito della Lega Nord e di molti suoi seguaci.La realtà è che il buon Cosimo I, che molto ha fatto per la grandezza di Firenze, con tutta probabilità avrebbe destinato i vertici della lega alla pulizia delle sue scuderie.In particolar modo detesto chi non perde occasione di mettere in mezzo alle dispute politiche questa città con metodi e pretesti idioti.Già abbiamo un giovane loquace e fotogenico sindaco, poi ad ogni pié sospinto mi tocca leggere del degrado, della decadenza. Domenica sera esco di casa dopo la partita e passeggo per la mia città. Palazzo Vecchio ha ancora illuminati i suoi grandi saloni, quello de' Dugento e quello de' Cinquecento, costruito solamente in un anno e tuttora la più grande sala costruita in Italia per la gestione del potere civile, con i suoi 1200 metri quadri.Da fuori, tramite i grandi finestroni che danno sulla piazza, si può ammirarne il soffitto a cassettoni, sospeso a diciotto metri dal pavimento e fissato a uno dei più imponenti sistemi di capriate lignee mai costruito.Poi passo per via de' Cerchi e il Corso fino a trovarmi davanti il Bargello, dove un tempo si amministrava la giustizia (impiccagioni, torture, teste che saltano...) e dove adesso sono conservati una serie di sculture e bronzi nelle sale intorno al bellissimo cortile.Ancora quattro passi e arrivo dietro al Duomo, laddove il tamburo della cupola fu ornato di quelle che Michelangelo definì con il consueto tatto "gabbie per grilli", al che fu deciso di interromperne la costruzione.La cupola, imponente elegante unica. Mai nessuno aveva costruito una simile cupola in mattoni senza centinatura, e mai nessuno ne costruirà un'altra. Un Brunelleschi di pietra dabbasso la controlla severo e compiaciuto.Costeggiando la grande chiesa trovo la mole imponente del campanile di Giotto e la struttura ottagonale del vecchio Battistero con la splendida porta del Paradiso di Ghiberti. A questo punto mi fermo sempre a guardare la loggia del Bigallo e a ripensare a quando un anno fa seguivo il cantiere per le nuove porte.Svolto per via Calzaioli, dove le vetrine dei negozi chiusi già da tempo ancora attirano i turisti, fino ad arrivare a Orsanmichele.Questo singolare edificio nato come loggia aperta e successivamente sopraelevato di due piani, destinati a deposito di granaglie, ha al piano terra una chiesa con un altare ricchissimo, il tabernacolo dell'Orcagna. All'esterno le Arti maggiori commissionarono la scultura del patrono da collocare nelle dodici nicchie dei pilastri ai più celebri artisti dell'epoca, così da ottenere un eccezionale museo all'aperto della scultura cinquecentesca: Ghiberti, Donatello, Giambologna, Andrea del Verrocchio, Brunelleschi, Baccio da Montelupo...Ancora un salto al Porcellino, sotto la loggia e poi via verso Ponte Vecchio: torno a casa, senza proccuparmi del fatto che l'indomani c'è da camminare per un buon chilometro per raggiungere il luogo remoto dove poco prima avevo trovato un sospirato parcheggio.