IGNORANTECONSAPEVOLE

Aria fritta.


Il proprio figlio sedicenne espulso dalla classe e costretto a seguire le lezioni dal corridoio perché è gay.Questo il motivo che ha portato una famiglia delle Brianza a fare fuoco e fiamme contro il preside dell''Istituto cattolico professionale Ecfop di Monza.Sembra infatti che il ragazzo sarebbe stato cacciato di classe dal preside della scuola perché con i comportamenti “influenza negativamente gli altri ragazzini", solo perché ha una foto su instagram dove abbraccia un altro coetaneo; il preside pare abbia fatto questo per proteggerlo dagli altri studenti che, posso immaginare, lo prendevano in giro.Ovviamente in un paese civile sono gli altri compagni di scuola che escono, e non in corridoio, ma a casa loro con una bella sospensione in tasca.Come sempre non si sa bene come siano andate le cose, ma a me basta e avanza il direttore dell’istituto, che interpellato dal Giornale di Monza, ha rilasciato un commento ufficiale che conteneva queste testuali parole: “Vi assicuriamo che non facciamo discriminazioni sessuali né razziali. La nostra attenzione è alla formazione professionale dei giovani, seguendo il dettame della pastorale sociale della Chiesa cattolica”.Questo è il problema. In Italia una scuola deve seguire solo il dettame della Costituzione e delle leggi vigenti, il resto è aria fritta.