IGNOTA VERITAS

Chi era Gesù?


L’amore per la verità e per  la storia, mi hanno condotto ad analizzare la figura di Gesù, inducendomi a riflettere sulla portata dei suoi insegnamenti. La mia ricerca è iniziata  proprio per il senso di disagio, dato dal terribile vuoto spirituale odierno. Gesù nacque in Palestina da una famiglia di ebrei, più di 2.000 anni fa, ma con la sua vita e la sua morte legò straordinariamente il nostro destino indissolubilmente al suo. La sua storia e  la sua vita continua ancora oggi ad affascinare studiosi, storici, uomini e donne di fede. E’ con entusiasmo, che io mi appresto a descrivere la mia analisi sociologica emersa dalla lettura degli unici testi antichi, i libri raccolti nella Bibbia, (i quattro Vangeli canonici) anche se sono stati tradotti spesso con errori e modificati anche volontariamente durante tutto l’arco della loro comparsa, restano le uniche testimonianze sulla vita di Gesù. Questi testi, sono  considerati Sacri dalla religione cristiana perché ispirati direttamente da Dio. Come sappiamo nel Vangelo di Marco non sono riportate notizie riguardanti la nascita di Gesù ma è raccontata la sua storia dall’inizio del suo ministero, la sua morte e la sua resurrezione. Nel Vangelo di Marco, non è menzionato neanche la preghiera del Padre nostro. All’occhio attento non può sfuggire un fatto che è invece riportato solo nel Vangelo di Marco. La sera dell’arresto di Gesù, mentre tutti gli altri fuggivano per non farsi arrestare, soltanto un ragazzo rimase lì ad osservare  la scena. Questo bambino coraggioso o ingenuo non solo assistì all’arresto di Gesù ma segui i soldati che lo stavano portando via. Questo fanciullo era…. «coperto soltanto con un lenzuolo; e  lo afferrarono; ma egli lasciando andare il lenzuolo, se ne fuggì nudo.» Marco 14,52. Qualche studioso ipotizzò che quel ragazzo fosse Marco stesso, per aver riportato quel ricordo chiaro, preciso e così pieno di emozioni. I testi dai quali possiamo trarre notizie sulla vita di Gesù non sono solo i vangeli canonici (cioè quelli approvati e riconosciuti come ispirati da Dio, dalla Chiesa cristiana cattolica) ma anche i  vangeli apocrifi, (quelli nascosti, non condivisi e considerati falsi ed eretici dalla medesima Chiesa) e poi una miriade di testi e lettere. Gesù è tutt’ora una figura così presente e così amata e venerata, da diventare un vero punto di riferimento per tutto il mondo. La ragione spesso ci porta ad escludere alcune possibili risposte, la mia intenzione è invece quella di analizzare proprio quelle risposte nascoste, che solo la fede e la spiritualità rende accessibili all’uomo iniziato. La vita di Gesù rappresenta un cammino di fede o un processo iniziatico volto a trasferire una determinata conoscenza. Il processo iniziatico, che un uomo ha mai compiuto fu proprio quello che ci viene tramandato dai racconti della vita di Gesù e dalle sue parole, giunte fino a noi per mezzo di antichi manoscritti. Gesù,  fu certamente un uomo coraggioso, lo testimonia il fatto che morì per ii suoi ideali. Gli uomini lo elessero alla più alta “carica” possibile, quella di Dio in terra. Certamente Gesù fu innalzato alla gloria, da uomini che credevano fermamente in lui e che si sentivano ormai investiti dalla missione di portare al mondo il suo coraggioso messaggio. Gesù fu reso Dio per soggiogare gli animi al suo messaggio rivoluzionario che fu fonte di molti contrasti per l’epoca. Un messaggio forte, ricco d’amore e di giustizia sociale. Fu reso Dio da  uomini che videro in lui un leader, una guida spirituale, il Messia tanto atteso. La percezione che la gente aveva di Gesù, quando ascoltava le sue parole era l’incarnazione del verbo divino, la parola dell’anima, (la parola, dal greco “logos”), (anima, dal greco “psiche”). Quindi, oggi possiamo considerare Gesù come il primo vero psicologo della storia. Gesù, un profeta, un rivoluzionario,  che portò al popolo d'Israele il messaggio di salvezza e di speranza che da molto tempo aspettava, quel messaggio era nascosto nelle profondità dell’anima e solo un uomo capace di una così profonda introspezione poteva capire e divulgare, anche a costo della sua vita. Quel messaggio infatti da molti non è stato volutamente ascoltato, perchè recepirlo significava dover fare un passo indietro dalla loro posizione di potere, perchè significava riabilitare le donne e perchè sconvolgeva quell'equilibrio precario sul quale poggiava Israele all'epoca dei fatti. Gesù di fatto, fu crocifisso per volere dei sacerdoti d'Israele, i quali erano i primi ad essere minacciati dalle sue parole. Un destino comune a quello di Gesù spetta a  chi contrasta il potere e a chi si pone in dissenso con certe alleanze o  contro chi le alleanze le crea  segretamente. Si può convenire come il  confine tra la vittima e il carnefice è spesso inesistente. E’ il ruolo che crea il carnefice, ed è il contesto che definisce lo stato di vittima. Chi siamo, vittime o carnefici? Il contesto in cui agiamo ci condiziona, ci induce in tentazione, è il contesto il vero demonio, la fonte di tutti i mali. Quindi la battaglia di Gesù Cristo era contro il contesto in cui la gente viveva, contro il potere costituito, gestito da uomini stolti ed egoisti che sottomettevano ai loro voleri le masse povere e disagiate. Gesù proponeva per quei tempi, una rivoluzione ideologica molto forte ma non violenta, contro le istituzioni religiose e governative che controllavano la vita del popolo ebraico. Gesù, l’uomo,  forse come afferma qualcuno, era soltanto uno dei tanti profeti ebrei che in quel periodo agitavano le folle e preparavano la venuta del regno e questo e quello che credono ancora gli ebrei. Gesù certamente era uno bravo nel farsi capire dalle folle di gente ignorante che si assiepavano ad ascoltare le sue parole. La storia che si ripete del Dio sacrificato ma pronto a risorgrere per continuare il ciclo  della natura e  ridare la speranza della rinascita dopo la morte. Molti credevano veramente che un giorno Dio sarebbe sceso sulla terra per ribaltare la condizione umana, “gli ultimi saranno i primi, e i primi diverranno gli ultimi”. Oggi è forse cambiato qualche cosa? Secondo voi (e su questo vorrei una risposta) c'è ancora qualcuno pronto a crocifiggere il Cristo di nuovo? Nella situazione attuale si è  creato un contesto ancora più complesso e variegato, dove troppo spesso chi viene sottomesso si confonde con chi invece tende a dominare, dove i giusti si confondono con gli empi. Spesso sono i giusti ad essere considerati empi e gli empi passano per giusti.