IGNOTA VERITAS

Dio è solo?


La situazione in cui versa oggi la Chiesa cristiana cattolica è molto preoccupante, specialmente in Europa. La carenza di vocazioni  è senz’altro il problema che impensierisce maggiormente i Sacri palazzi del Vaticano in questo secolo, ma non è questo, il problema reale. Il vero problema è l’offerta spirituale della Chiesa cattolica, che non è più in grado di soddisfare, la voglia di sacro della popolazione europea. La gente è sempre più immersa nel pensiero relativista, che sta pian piano logorando il tessuto della religione cristiana e delle altre religioni istituzionali. La credibilità  verso il clero non ha mai raggiunto un livello così basso, anche a causa dei terribili e numerosi casi di pedofilia che hanno riguardato molti uomini di fede e preti, cattolici. A questo proposito s’impone una riflessione sul cosa fare in questo preciso momento storico. Come fermare questa serie di impressionanti eventi? Cosa fare per arginare questa emorragia di fedeli e di vocazioni? Tra i 256 padri sinodali intervenuti  al sinodo generale dei vescovi che si è tenne a Roma, dal 2 al 23 ottobre del 2005, alcuni consegnarono i propri interventi per iscritto. “I fedeli sono condizionati da influssi ed impulsi esterni di un mondo secolarizzato e individualista” Queste parole dell’arcivescovo di  Utrecht  in Olanda, Cardinale Adrianus Johannes Simonis confermano in assoluta onestà, questo scenario desolato. “Le problematiche complesse odierne sono in grado di incidere sul fedele in misura diversa a secondo di quanto riesce a vivere il mistero  dell’eucarestia. Nel giorno del Signore  tanti danno la preferenza, certe volte costretti, ad altre attività che diventano purtroppo prioritarie rispetto all’incontro col Signore. Tutto questo corrode il significato centrale dell’eucarestia. Corrode anche il tessuto sociale  della comunità della fede.” [1] In questo particolare momento così carico di pessimismo le parole di allarme per il pericolo che la Chiesa possa essere bandita dalla vita pubblica dichiarate dalle gerachie ecclesiastiche e da papa Benedetto XVI, all’apertura del sinodo, risultano essere quanto di più drammatico possa scaturire dal pensiero di chi si appresta a guidare una comunità religiosa. Papa  Ratzinger sin dall’inizio del suo pontificato ha sempre cercato di difendere la Chiesa in Europa, ponendo la tradizione cristiana come punto di  riferimento per capovolgere una situazione che vede proprio l’Europa come epicentro di una profonda crisi culturale e spirituale, nonché una diminuzione delle vocazioni, costante e di grave entità. La maggior parte delle vocazioni riguardano uomini adulti, sono infatti ormai rare le vocazioni giovanili, questo dato evidenzia come i giovani si stanno allontanando dalla religione cristiana a favore di nuove offerte spirituali, al passo con i tempi e quindi maggiormente attraenti.  I paesi che vedono un tendenza diversa e quindi un leggero aumento delle vocazioni sono soltanto l’Africa e l’ Asia,  l’America tra molte difficoltà sembra tenere, mentre in Europa, culla del cristianesimo, la Chiesa cristiana sembra sgretolarsi tra l’indifferenza della gente. La devozione popolare sta vivendo un progressivo e inquietante fenomeno di cambiamento generazionale che sta finendo per far diminuire le già scarne comunità dei fedeli che fino a qualche anno fa ancora affollavano i grandi santuari adesso soltanto alcuni di questi santuari non hanno subito particolari flessioni nella loro frequentazione, come Lourdes e S. Giovanni Rotondo. Le masse di fedeli che si riversano ai vari eventi che la Chiesa organizza sono per lo più fonte delle così dette sette cristiane come: l’Opus Dei, i neo catecumenali, i focolarini, la comunità di Sant’Egidio, e tanti altri piccoli centri di potere che convivono all’interno della Chiesa. Questi gruppi approfittano della loro influenza  per poter attenere riconoscimenti e benefici dai Sacri palazzi del  Vaticano, che nella situazione attuale non possono permettersi altre defezioni. Paradossalmente la mancanza di sacerdoti si sta manifestando nei paesi dove i fedeli hanno maggior bisogno di guide per ridare  valore alla fede religiosa. Le varie entità che si muovono all’interno della Chiesa generano un discussione viva, ma senza una via d’uscita condivisa ed unitaria. La crisi delle vocazioni nei paesi Europei non fanno presagire alcun cambiamento di rotta da parte della guida vaticana, ma anzi un voler continuare su questa china. Quello che sta sotto gli occhi del mondo è soltanto la tenuta estrema del Vaticano, forse aspettando tempi migliori o forse un miracolo. In questa situazione s’innestano i laici che premono per un maggior coinvolgimento nella gestione della Chiesa e gli uomini sposati potrebbero essere una novità positiva nel campo dell’educazione morale e della formazione religiosa dove i molti casi di pedofilia hanno quasi annientato la credibilità degli educatori e la bontà degli insegnamenti della Chiesa cattolica. Questa forte perdita di potere da parte della Chiesa , va a danneggiare un tessuto sociale già fragile e problematico come è quello europeo, dove convivono una miriade di situazioni più o meno complicate come : i matrimoni gay,  (che in alcuni paesi europei sono stati approvati) l’eutanasia (che la chiesa non ammette ma è in continua ricerca di una mediazione) la fecondazione assistita non viene accettata dalla Chiesa ma c’è chi con questa pratica ha creato un business. (proprio perché sono pochissimi i luoghi dove si esegue) 
       (Nella foto, rissa  tra monaci nel Santo Sepolcro), schiaffi e colpi di candelabro tra armeni e ortodossi. Notizia del 10/11/2008.    Dio intanto è sempre più solo e sconsolato, soprattutto quando dalla Terra Santa ci giungono le immagini e le notizie di risse e tensioni tra i religiosi delle confessioni cristiane che occupano la chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Quali speranze ci sono per una nuova chiesa pentita e redenta che continui realmente il cammino di Cristo? Purtroppo, credo molto poche.[1] Francesco Peloso, Se Dio resta solo, LINDAU Torino 2007 pag. 48