INTERLOQUIO

VIOLENZA E BRUTALITA' ESPRESSIONE DI FOLLIA


STRAGE NEL NORD DELLA NIGERIA Immagino i corpi sparsi sul terriccio.. 7 settembre 2001 vi era lo stesso scenario. Esistono uomini che non possono essere definiti tali; definirli belve sarebbe quasi un complimento. E' la guerra? No non è la guerra ma la spietatezza sistematica nei confronti di gente inerme.. Persone da uccidere, non importa se bambini, donne, uomini, vecchi. La fame di territorio dove organizzare la società secondo i principi della follia è sempre più urgente. Non vi è posto per i fanatici e la loro ferocia nel mondo civile; loro lo sanno e vogliono conquistare lo spazio fisico ad ogni costo. Il terrore avanza nonostante sia già perdente in partenza. Chi vive di terrore un giorno sarà perseguitato dalla sua stessa ombra, dai suoi stessi famtasmi; il terrore non dà la pace dell'anima e anche dopo la morte il tormento si incastonerà nelle cellule trasformatrici. Dove sono oggi tutti coloro che durante la guerra civile in Nigeria tentarono di terrorizzare, torturare, perseguitare ed uccidere milioni di innocenti? La storia li ricorda con pietà, i figli dei martiri hanno imparato a tenere lontane le belve, i sopravvissuti tramandano la storia di violenza e brutalità.. un giorno per la violenza e brutalità non vi sarà posto su questa terra.. i violenti saranno sempre di meno perché non vi è futuro per l'auto e l'etero distruzione. La vita è e sarà più forte della morte. Dalle ceneri dei violenti sorgeranno fiori, frutti, insetti solo la loro anima vagherà nell'etere in cerca di pace.. quella pace che mai potranno trovare perché il sangue degli innocenti non perdonerà. Ca..senno