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Il Cavaliere d'inverno


“ Era un giorno perfetto. Per cinque minuti non ci fu nessuna guerra, in quella magnifica domenica di giugno a Leningrado. Alzando gli occhi dal gelato, vide un soldato che la fissava dall’altro lato della strada. Non era una presenza insolita a Leningrado, dove era di stanza una guarnigione. La città era piena di soldati. Vederli per strada era come vedere anziane signore con le borse della spesa, o gente che faceva la fila o birrerie. Normalmente Tatiana si sarebbe limitata a dargli una rapida occhiata, ma quel soldato la fissava con un’espressione che non aveva mai visto prima. Smise per un attimo di mangiare il gelato. Il suo lato della strada era già immerso nell’ombra, mentre quello dove si trovava lui galleggiava nella luce del pomeriggio. Lei lo fissò e nell’attimo in cui guardò il suo viso, senti qualcosa muoversi dentro di lei, muoversi, le sarebbe piaciuto dire, impercettibilmente, ma non era vero. Era come se il cuore pompasse sangue il doppio del normale, inondando tutto il corpo. Battè le palpebre e il respiro si accellerò. L’immagine del soldato si sciolse sul marciapiede sotto il sole giallo pallido. L’autobus arrivò e le coprì la visuale….” Tratto dal "CAVALIERE D'INVERNO" di Paullina Simons