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Sulla legge elettorale.


Oggi va molto di moda parlare di legge elettorale. Sono sicuro che alla stragrande maggioranza degli italiani non gliene importi nulla ma sono anche convinto che in realtà una buona legge elettorale sia l'elemento fondamentale per consentire Governi stabili ed una maggiore probabilità di benessere diffuso.La legge elettorale attuale è una vergogna in quanto ci impedisce di scegliere il candidato perchè il voto va genericamente alla lista premiando i primi della stessa ed inoltre consente a partitini politici con solo il 2% su base nazionale di condizionare l'operato di un Governo. Ne deriva la nascita di coalizioni che mettono insieme partiti che fondamentalmente la pensano in modo diverso ma che si uniscono pur di mantenere il potere. E questo vale sia per il centro destra che per il centro sinistraSe si prende spunto dalle due più grandi democrazie mondiali, gli U.S.A. e la Gran Bretagna, ci si rende conto che la soluzione migliore è il bipartitismo, cioè solo due grandi partiti (non coalizioni) che si alternano al Governo o all'opposizione.In Italia invece di partiti ce ne sono una miriade, super frammentati e che non hanno nulla da dire se non garantire la poltrona al titolare del partito stesso e ai suoi amici intimi. Addirittura ci sono partiti formati da un solo deputato.Basta!!! Per risolvere ogni problema occorre una legge elettorale molto semplice:1. Vince le elezioni il partito che ottiene la maggioranza relativa dei voti su base proporzionale. Questo vuol dire che se il partito X ottiene anche solo il 30% dei voti, governa con una maggioranza del 60% in Parlamento grazie ad un premio di maggioranza. I vantaggi di questa soluzione sono enormi. Spariscono gli accordi forzati con i mini partiti e non bisogna scendere a compromessi con nessun ricattatore della coalizione; 2. Sbarramento del 5%. Ciò vuol dire che se un partitino non raggiunge almeno il 5% dei voti su scala nazionale non becca neanche una poltrona. I vantaggi sono due: il primo è che spariscono i partitini inultili e dannosi, il secondo è che gli attuali partitini, se non vogliono sparire, sono obbligati ad aggregarsi in un unico partito più grande evitando confusione in Parlamento. Con questo sistema in Italia ci sarebbero al massimo 5-6 partiti di grandi o medie dimensioni in Parlamento.Il terremoto politico che ha innescato ultimamente Berlusconi può aver un effetto positivo. Mi riferisco al fatto che solo Forza Italia (o quello che diventerà) e il Partito Democratico possono insieme far approvare una legge che perlomeno spazzi via i partitini con uno sbarramento del 5% .I vari partiti mignon che attualmente riescono ad avere un potere enorme nell'ambito della propria coalizione tremano alla sola ipotesi che questo sistema venga approvato. Ma la situazione attuale non è sostenibile; non è possibile che un singolo Senatore possa minacciare una crisi di Governo.Infine un ultima proposta. Tenuto conto che il partito di maggioranza relativa (quindi con anche meno del 50% dei voti) avrebbe grazie al premio di maggioranza ben il 60% dei voti, è opportuno che governi per 3 anni al termine dei quali un referendum popolare obbligatorio può bocciarlo (ed in questo caso si va a nuove elezioni) o confermarlo per altri 4 anni. In totale, se un Governo è capace potrebbe governare per 7 anni che è un periodo più che sufficiente per realizzare le promesse fatte in campagna elettorale.