ilBlogdellaProf

da M.Boschini


Dal blog di Marco Boschini(Progetti per il risparmio energetico, la decrescita felice e la sobrietà!)L’esempio virtuoso in Campania 7 Gennaio 2008
Sembrerà strano ma nella Campania dei roghi e della protesta, della camorra e della finta emergenza rifiuti, esistono esempi che danno speranza e indicano possibili alternative concrete e di buon senso per uscire da una situazione che ha dell’incredibile.Nella difficile situazione dei Comuni della Campania, schiacciati dal problema dei rifiuti e soprattutto del loro smaltimento, spicca il caso di Mercato San Severino, isola felice in cui tutti i cittadini sono attivamente coinvolti nella raccolta differenziata.La città campana (che per questo motivo è stata paragonata addirittura a Copenhagen) è stata più volte premiata da Legambiente come città virtuosa con il Premio “Comuni Ricicloni”.La situazione smaltimento rifiuti in Campania diventa giorno dopo giorno sempre più critica; ormai è al limite del collasso, La Campania ha il 43% del totale del territorio inquinato italiano, molte falde acquifere sono compromesse, le pianure avvelenate da discariche spesso abusive e da interramenti clandestini di rifiuti tossici provenienti da tutta Italia e anche dal resto d’Europa.Una delle conseguenza più tristi è che nella Regione altissima è la percentuale di bambini nati con malformazioni! In questo scenario apocalittico, risalta come un’isola felice il Comune di Mercato San Severino che, a differenza di Comuni limitrofi, ha fatto della raccolta differenziata il suo fiore all’occhiello.I dati parlano chiaro: lungo le strade della città non ci sono cassonetti, eppure la raccolta differenziata raggiunge il 60% del totale! La soluzione sta tutta nel fare scelte strategiche e adottare politiche di coinvolgimento attivo dei cittadini.La prima mossa effettuata dall’amministrazione comunale è stata proprio quella di rimuovere dalle strade i cassonetti dei rifiuti, costringendo così la gente a tenersi la spazzatura in casa e a diventarne, per forza di cose, responsabile! La raccolta di tali rifiuti avviene poi con scadenze ben definite. Tre volte a settimana (i giorni dispari) vengono ritirati i rifiuti cosiddetti umidi; una volta a settimana vengono raccolte la carta e la plastica, mentre ogni due settimane l’alluminio; due volte a settimana è ritirato il sacchettone nero del materiale non riciclabile (che comunque non rappresenta più del 40% del totale).In più (e questo è forse l’asso nella manica dell’amministrazione sanseverina) sui sacchetti l’utente pone un codice a barre identificativo. Chi è più attento e solerte nel rispettare la differenziazione dei propri rifiuti viene compensato pagando meno tasse. Inoltre, a Mercato San Severino non si paga la Tarsu, ma solo la Tia (tariffa igiene ambientale) sul modello dei Paesi nordeuropei.Non è un caso, allora, che Legambiente abbia premiato nel 2006 Mercato San Severino con il Premio “Comuni Ricicloni” con la motivazione di fornire “un servizio di igiene urbana efficiente, un’alta percentuale di raccolta differenziata, presenza di un’isola ecologica, applicazione di una tariffa per gli utenti con bonus fiscali per le famiglie che effettuano in maniera precisa la raccolta”.Risultati, questi, che, come dichiarano il sindaco di San Severino, Rocco D’Auria, e il vicesindaco, Giovanni Romano, si devono al costante lavoro di sensibilizzazione svolto dall’amministrazione comunale e all’alta sensibilità civica dei cittadini.Invece di spargere lacrime di coccodrillo ai mass media asserviti, il Signor Bassolino dovrebbe andare a farsi un giro a Mercato San Severino, conoscere il sindaco e la sua giunta, e magari estendere il sistema di raccolta differenziata applicato al piccolo comune a tutta la regione.