Creato da OnMySkin il 23/05/2006
Gè --- Come il ritmo di un contrabbasso, voi non vi fate vedere nè vi ponete in prima fila, ma quando mancate, qualcosa nel mondo manca e allora tutti si accorgono della vostra importanza. Quando è il momento del vostro assolo, sapete scandire le note con forza e grinta e nel silenzio riuscite a catturare tutta l'attenzione.
 

 

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Post n°89 pubblicato il 10 Agosto 2006 da OnMySkin
ieri guidavo.. adoro guidare.. 140 - 150 - 160 rischiare di prendere un auto velox su strade dove il limite è 70.. vaffanculo stanotte ero libero.. e poi fermarsi a guardare il cielo.. il mare.. quel sentimento di amicizia che ti riempie.. quando condividi le stesse emozioni con un tuo amico.. e poi ancora cantare a sguarciagola e gridare.. se ho le ali fatemi volare..

..essere coscienti di cio che si è, come si fa?? sarei troppo di parte se dovessi giudicare me stesso.. ma se ho un me c è anche un io.. chi dei due puo giudicare l altro.. stamattina forse sto scrivendo un sacco di cavolate.. questo è il mio me che parla.. il mio io vorrebbe mandare tutto a fanculo.. tutti e due pensano che sia un giorno di merda.. però tutti e due hanno la gioia di chi vuol vivere giorno x giorno.. perchè la vita è un brivido che vola via.. è tutto un equilibrio sopra la follia.. sopra la follia.. ( vasco )

Shahrazàd ( dalle Mille e una Notte ) alf laila wa laila
Per il mondo arabo
Shahrazàd è il simbolo della forza dell'intelligenza, del fascino della
parola,del potere di seduzione
e

in questo senso Shahrazàd rappresenta tutt'altro che il modello
dell'odalisca sensuale e passiva, caro all'immaginario
occidentale.

In realtà essa è una donna attiva, abile, astuta, artefice
della
propria salvezza e di quella delle altre donne, capace di suscitare

amore nel sovrano e di conservare vivo in lui questo amore..

ti voglio davvero un gran bene
 
 
 
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Un Dipinto..

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..si scorre tutto il cielo per trovare una stella..

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Donna Cuncè.. a cchiù bell!

 

..lacrime

In un discorso vi sono le parole
nel pianto vi sono le lacrime
I suoni emessi dalla tua bocca
si disperdono nell'aria
Le lacrime restano solo sulle tue guancie
Nel silenzio del tuo pianto
le grida della tua voce
Le bacerei.. quelle lacrime!
..come disidratato d'Amore


 
 

immagini

Uno,
si entra all'improvviso
si sfoggia un bel sorriso
e' solo col buon viso che si puo' giocare
 due,
la scelta del prodotto
qualcosa che sia ghiotto
gustoso, conveniente ma ridotto
 terzo,
si studia l'etichetta,
si stacca la linguetta,
possibilmente fatto in tutta fretta
 quarto,
si fa un respiro forte,
si passa fra le porte,
solamente allora potrai dire...
 ...funziona,
non suona
e allora
ancora!
 

il Mio Tempo

L'ozio è rivoluzionario



E’ Ferragosto. Quale miglior regalo di un libro? E di un libro che insegna l’arte dell’ozio?
Il libro è: “L’ozio come stile di vita” di Tom Hodgkinson. Cito dalla prefazione: “Oziare significa essere liberi, e non soltanto di scegliere fra McDonald’s e Burger King o fra Volvo e Saab. Significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumo, debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia. C’è una rivoluzione che sta fermentando, e la cosa grandiosa è che per prendervi parte non dovete fare assolutamente nulla.”
Chi vive solo per lavorare quindi è un miserabile, chi ozia un rivoluzionario.
Paul Lafargue, genero di Karl Marx scriveva nel suo libro: “Il diritto all’ozio”: “Una strana follia possiede le classi operaie delle nazioni in cui domina la società capitalistica. E’ una follia che porta con sé miserie individuali e sociali che da due secoli stanno torturando la triste umanità. Questa follia è l’amore del lavoro, la passione esiziale del lavoro, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”.
Il lavoro nobilita il capitalista, il manager, il finanziere e immiserisce il lavoratore dipendente, il precario, il cococo che assomiglia sempre più a una bestia in gabbia. Una bestia che deve sviluppare enormi quantità di lavoro per rimanere in vita.
Prendete la vostra ora di noia quotidiana, senza fare nulla, guardando fuori dalla finestra o il soffitto. E’ la vostra ora d’aria, quella che viene concessa anche ai carcerati. Insegnatela ai vostri figli, spiegategli che non far niente, non avere nessuno che ti dica cosa devi fare è importante. L’ozio è il padre e la madre di tutte le idee migliori. Andrebbe insegnato a scuola, come ora di meditazione. Siamo dentro a un meccanismo che ci impedisce di pensare, un tapis roulant dalla culla alla tomba.
Fermi! Fatelo adesso: non fate nulla.

 
 
 

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