Sta mattina sono un pò assonnato perchè ieri sera ho visto la puntata di "Porta a Porta" finita come sempre tardissimo.La puntata aveva come tema generale l'islam, e in particolare verteva sulla scorta assegnata all'onorevole Santanchè dopo le minacce avute per una discussione, con un imam, in merito all'obbligatorietà o meno del velo per le donne islamiche.Tralasciamo orami di evidenziare che non siamo più liberi di esporre le nostre idee in merito alla religione islamica. Se lo si fa, lo si fa a prorpio rischio e pericolo. Complimenti...Ma torniamo al fatto che più mi ha colpito della puntata.Ospiti della trasmissione, oltre all'onorevole Santanchè, un ministro del Governo, e a un onorevole della Margherita di origini arabe (molto bravo), sono arrivate una dopo l'altra due ragazze arabe che vivono in Italia o da moltissimi anni o addirittura nate qua, ora nn ricordo.Una vestita all'occidentale l'altra con il velo. Appunto per contrapporre i due modi i essere arabi e mussulmani.Quest'ultima ha suscitato, subito, la mia curiosità e dentro di me dicevo: "sentiamo cosa dice...vediamo se il mio colpevole pregiudizio verso una parte del mondo islamico che ostenta i loro simboli, viene dipanato"...Giuro ne sarei stato felice.Tutto andava benissimo, la ragazza, dolce, intelligente e colta (frequanta con profitto l'università), parlava della sua scelta di portare il velo. Scelta dettata solo dalla sua coscenza e dal suo rappprto con Dio, senza nessuna imposizione.Mi piaceva proprio ascoltarla e cominciavo a pensare che sbagliavo a guardare con sospetto chi porta il velo. Tutto sembrava logico e profondamente rispettoso di una scelta solamente interiore e personale. Come la mia potrebbe essere quella di mettere un cappello o un altro indumento.Ma la mia speranza si infrange appena si inizia a parlare di un argomento atroce: la lapidazione delle donne adultere in alcuni paesi arabi, e contestualmente della lapidazione avvenuta qualche giorno fa in Iraq, di una ragazza 22 enne colpevole di questo reato (non riesco a chiamarlo crimine).Alla domanda di Vespa (il quale pensava di avere una risposta scontata) su cosa ne pensasse e se condannasse l'atto, la ragazza inizialmente muta, ha cominciato a svincolare la risposta e a trincerarsi dietro un "non volgio parlare di questo perchè non so.. e non posso giudicare"All'insistenza di Vespa, per capire se lei condannava o meno la lapidazione come atto, non è stata capace, dopo un ora, di esprimere la benchè minima condanna di una simile barbarie. E siamo in Italia e parliamo di una ragazza colta!!!Continuava a parlare della parola di Dio e che se Dio dice certe cose, non si puà giudicare. Vespa come tutti gli ospiti erano basiti, e ciliegina sulla torta durante l'intervallo pubblicitario il solerte padre della ragazza gli ha consegnato un foglietto (credendo di trarla d'impaccio probabilmente) in cui si citano passi della Bibbia in cui anche per un cristiano si parla di lapidazione, come condanna per certi reati.A tal proposito LEGGETE, IN MERITO A QUEI PASSI, IL MIO ARTICOLO SU COSA SUCCEDEREBBE SE ANCHE NOI CRISTIANI PREDESSIMO ALLA LETTERE COSA CI ORDINA LA BIBBIA. Era un articolo ironico, ma cosa agghiacciante, c'è chi lo prende a paragone. InfattiLa povera sventurata si giustificava afferamando: "anche voi avete sulle vostre sacre scritture questo tipo di condanna, quindi non dovete indignarvi per quello che è successo".Poco è servito farle osservare che da NOI sono 2000 anni che abbiamo abbandonato tale pratica, perchè lei sembrava non cogliere la "sottigliezza" e continuava a ribadire il concetto. "Se Dio ci dice certe cose.....ecc ecc"Un ultima chicca...Dopo la bucolica parte iniziale, in cui sbandierava la sua libertà di donna, ad una domanda di un ospite se le pareva giusto che un uomo mussulmano possa sposare una donna di un altra religione mentre una donna mussulmana no; la ragazza ha risposto che è giusto così.EVVIVA! E a questi, per dargli la cittadinanza italiana basta che risiedano qui da 5 anni e giurino sulla Costuzione?
CHI C'E' DIETRO IL VELO ISLAMICO. LEZIONE DA UNA PUNTATA DI "PORTA A PORTA"
Sta mattina sono un pò assonnato perchè ieri sera ho visto la puntata di "Porta a Porta" finita come sempre tardissimo.La puntata aveva come tema generale l'islam, e in particolare verteva sulla scorta assegnata all'onorevole Santanchè dopo le minacce avute per una discussione, con un imam, in merito all'obbligatorietà o meno del velo per le donne islamiche.Tralasciamo orami di evidenziare che non siamo più liberi di esporre le nostre idee in merito alla religione islamica. Se lo si fa, lo si fa a prorpio rischio e pericolo. Complimenti...Ma torniamo al fatto che più mi ha colpito della puntata.Ospiti della trasmissione, oltre all'onorevole Santanchè, un ministro del Governo, e a un onorevole della Margherita di origini arabe (molto bravo), sono arrivate una dopo l'altra due ragazze arabe che vivono in Italia o da moltissimi anni o addirittura nate qua, ora nn ricordo.Una vestita all'occidentale l'altra con il velo. Appunto per contrapporre i due modi i essere arabi e mussulmani.Quest'ultima ha suscitato, subito, la mia curiosità e dentro di me dicevo: "sentiamo cosa dice...vediamo se il mio colpevole pregiudizio verso una parte del mondo islamico che ostenta i loro simboli, viene dipanato"...Giuro ne sarei stato felice.Tutto andava benissimo, la ragazza, dolce, intelligente e colta (frequanta con profitto l'università), parlava della sua scelta di portare il velo. Scelta dettata solo dalla sua coscenza e dal suo rappprto con Dio, senza nessuna imposizione.Mi piaceva proprio ascoltarla e cominciavo a pensare che sbagliavo a guardare con sospetto chi porta il velo. Tutto sembrava logico e profondamente rispettoso di una scelta solamente interiore e personale. Come la mia potrebbe essere quella di mettere un cappello o un altro indumento.Ma la mia speranza si infrange appena si inizia a parlare di un argomento atroce: la lapidazione delle donne adultere in alcuni paesi arabi, e contestualmente della lapidazione avvenuta qualche giorno fa in Iraq, di una ragazza 22 enne colpevole di questo reato (non riesco a chiamarlo crimine).Alla domanda di Vespa (il quale pensava di avere una risposta scontata) su cosa ne pensasse e se condannasse l'atto, la ragazza inizialmente muta, ha cominciato a svincolare la risposta e a trincerarsi dietro un "non volgio parlare di questo perchè non so.. e non posso giudicare"All'insistenza di Vespa, per capire se lei condannava o meno la lapidazione come atto, non è stata capace, dopo un ora, di esprimere la benchè minima condanna di una simile barbarie. E siamo in Italia e parliamo di una ragazza colta!!!Continuava a parlare della parola di Dio e che se Dio dice certe cose, non si puà giudicare. Vespa come tutti gli ospiti erano basiti, e ciliegina sulla torta durante l'intervallo pubblicitario il solerte padre della ragazza gli ha consegnato un foglietto (credendo di trarla d'impaccio probabilmente) in cui si citano passi della Bibbia in cui anche per un cristiano si parla di lapidazione, come condanna per certi reati.A tal proposito LEGGETE, IN MERITO A QUEI PASSI, IL MIO ARTICOLO SU COSA SUCCEDEREBBE SE ANCHE NOI CRISTIANI PREDESSIMO ALLA LETTERE COSA CI ORDINA LA BIBBIA. Era un articolo ironico, ma cosa agghiacciante, c'è chi lo prende a paragone. InfattiLa povera sventurata si giustificava afferamando: "anche voi avete sulle vostre sacre scritture questo tipo di condanna, quindi non dovete indignarvi per quello che è successo".Poco è servito farle osservare che da NOI sono 2000 anni che abbiamo abbandonato tale pratica, perchè lei sembrava non cogliere la "sottigliezza" e continuava a ribadire il concetto. "Se Dio ci dice certe cose.....ecc ecc"Un ultima chicca...Dopo la bucolica parte iniziale, in cui sbandierava la sua libertà di donna, ad una domanda di un ospite se le pareva giusto che un uomo mussulmano possa sposare una donna di un altra religione mentre una donna mussulmana no; la ragazza ha risposto che è giusto così.EVVIVA! E a questi, per dargli la cittadinanza italiana basta che risiedano qui da 5 anni e giurino sulla Costuzione?