Il Bar delle T

VUOTA


A volte mi succede di ritirarmi dentro un angolo, curvo o convesso, non so dire, uno spazio che mi raccoglie, e di pensare. 
Mi guardo dentro ad uno specchio e vedo un’immagine che ancora sa di piacere. Quella sono io. Di fuori. Un corpo dove tutto apparentemente è e resta al posto giusto. Le curve flessuose dei fianchi, i seni, i capelli, le cosce, il viso. Tutto sembra essere un frutto ancor sodo e maturo. Ma dentro di me una voce mi chiama, urla, chiede urgente attenzione. E’ la voce del mio cuore o forse della mia anima, chissà? Io sono davvero quel che vedo? E quello che ho è davvero ciò che voglio? Non so rispondere o credo di saperlo e non voglio quasi confessarmelo. Se fosse davvero ciò che voglio non sarei sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo che possa appagare la mia curiosità, la mia “urgenza” di nuove mete. Appoggio le mani sul ventre, lo sento liscio, piatto. Vuoto. Forse in questo silenzio alberga oggi la mia malinconia.