dal baule del nulla

A candele spente


Da qualche giorno ho compiuto gli anni: 49, e quanto sembra enorme questa cifra.E ci si rende conto, bene o male, di aver proseguito sempre e comunque, anche quando ci si trovava tra i rovi a piedi nudi, anche se il fardello da portare era (ed è) troppo pesante, anche se durante il viaggio si perdevano amici, magari seguendo il bagliore di una stella, ma che non era una stella, ma la luce di un aereo di qualcun altro, il quale poi, svanendo in lontananza rimaneva soltanto cielo nero.E allora non rimane altro che guardare la terra, il qui e ora, anzichè mondi lontani che nemmeno ci sono, però, non mi dispiacerebbe essere guidato da una stella.E ripenso un pò a tutti i compleanni passati: il più bello e felice è stato indubbiamente quello dei 18 anni, non perchè avevo compiuto la maggiore età, ma perchè c'erano gli amici perfetti, l'amore perfetto,  la scuola perfetta, la famiglia perfetta, il compleanno perfetto, dove con uno sguardo ero felice di abbracciare tutti, si, così perfetto che, successivamente, nel giro di  qualche mese nulla è più durato, ma non esiterei un attimo a dare 10 anni della mia vita per poterlo rivivere anche un solo giorno, tanti incastri in un unico incastro perfetto, sensazioni uniche ed irripetibili, baci dal sapore di zucchero e cannella, tramonti infuocati e risate di pancia, colori e sapori perfetti. Un quadro che, comunque, mi apparterrà per sempre.Si sono poi susseguiti compleanni senza un perchè, compleanni faticosi, compleanni sereni, compleanni infelici, compleanni spezzati, compleanni tranquilli, compleanni indifferenti. E intanto invecchi, mentre dentro di te, quel bambino è rimasto fermo ad un'epoca che non ritornerà mai più, quel bambino pieno di slanci e fantasie, rese nulle poi da bacchettate, urlate perchè ritenute ridicole o inappropiate o neutralizzate da prese in giro o sberle più o meno reali più o meno metaforiche, è diventato  impacciato, attorniato da persone che lo ritenevano stupido, debole, molesto, ingombrante, mai giusto, mai abbastanza, che ad ogni errore che commetteva gli venivano evidenziati e amplificati facendogli notare il suo essere incapace e sbagliato e che aveva perso altri punti per cui doveva darsi da fare per recuperare terreno, quindi faticare il doppio e...man mano che le terre non le conquisti e quelle che con fatica hai trovato te le tolgono da sotto il culo, ti rendi conto che crescere non era questa grande cosa e che il meglio te lo sei perso sognando il futuro.Insomma, devo fare una bella chiacchierata con quel bambino, devo togliergli dalla testa certe parole odiose, il 'mai abbastanza'.Devo rendergli, che so, un pò di polvere di fata ed imparare a fargli osservare le stelle, quelle vere, sino ad addormentarsi e quando si sveglierà dovrà avere voglia di ritornare a giocare.Grazie a tutte quelle persone  che mi hanno inviato auguri, abbracci, pensieri e regali.