dal baule del nulla

I miei vinili: AC/DC


                                                 BACK IN BLACK (1980)
Un classico!E potrei chiudere qui...e invece devo pur scrivere qualcosa e spiegare (a chi?) l'imprescindibilità di un disco che ha marcato indelebilmente il rock degli anni '80.E pensare che c'è chi lo considera solo un grande album..."Back In Black" è stato, inaspettatamente, la linfa vitale che centinaia di gruppi hard attendevano a bocca aperta, il colpo di bacchetta sul leggio dato dai maestri del boogie rock'n'roll.E tutto questo alla faccia della cattiva sorte che si era portata via Bon Scott solo un anno prima!L'album nero degli australiani è l'omaggio irriverente, scanzonato, quasi irridente, alla morte dell'amico.E quasi a rafforzare il clima di sfida, di scherzo con il satanismo dilagante, è proprio "Hells Bells" a prendere per il naso il fato.Non so dire se gli AC/DC fossero veramente consapevoli della miccia che avevano innescato con questo vinile, per una sorte di romantico senso della fatalità mi piacerebbe pensare di no, di certo i risultati andarono al di là di ogni previsione: all'epoca una moltitudine di fotocopie invase il mercato del rock; da Back In Black in poi, non furono solo i poveri di idee a ricalcare gli AC/DC...ci si misero pure gruppi che di squarci di genialità, almeno in passato, non avevano tanto difetto...un esempio su tutti?Gli ZZ Top di "Eliminator": il loro metallico, micidiale "chack-tump" della batteria deve tutto agli AC/DC!E poi, come dimenticare i primi anni ottanta, dove se non suonavi come gli AC/DC, gli Iron Maiden o i Metallica, in ambito hard rock, non avevi benchè minima possibilità di farti ascoltare?"Back In Black" è una rara miscela, una (forse) irripetibile connessioni di brani tutti azzeccati, perfetti: uno dei più grandi heavy dancing albums di tutti i tempi.E non credo che qualcuno possa contestarlo...
                           R.I.P. Malcolm