dal baule del nulla

Farfalla bianca


Questa sera girovagando in rete (cercando cosa?)come un viandante errante, non volendo son giunto qui... ho ritrovato cose scritte e mai pubblicate, immagini, qualche canzone, non rendendomene conto ed ho incominciato a scrivere......e scrivo, scrivo con lacrime che non scendono...Non è facile adesso, scrivere e spiegare cosa sia per me il concetto di morte, soprattutto per le persone speciali, per chi resta, non è facile veder, o meglio, ricevere la notizia della morte di un proprio caro... ma non ho mai dubitato, mai..che sia finita qui.Da qualche parte il sorriso di te e di chi ti ha amato continua...Hai affrontato la tua malattia con dignità e hai sperato di sconfiggerla fino all'ultimo.Ti ho voluto bene e anche 'invidiata', non  avevo il tuo coraggio, però l'ho perduto un pò per strada, ma come te non ho mai smesso di amare la vita e anche quando la ripudio so di mentire.E rivedo, la mente obbligatoriamente ritorna indietro a quando eravamo bambini, adolescenti, grandi, in special modo quando ci ritrovavamo la domenica o d'estate dalla nonna, oppure qualche estate passata insieme al mare, quando eravamo dalla nonna stravaccati sui letti ad ascoltare musica, prevalentemente dei tuoi amati Pooh oppure dei miei Pink Floyd, oppure a guardare film anni '60 o '70 in bianco e nero ove anche la tv era in bianco e nero, mentre tutto il resto era meravigliosamente a colori.In lontananza giungevano le voci rassicuranti della Sacra famiglia e la nonna, povera nonna, che storceva un pò il naso quando veniva ad affacciarsi e ti vedeva con le cosce da fuori o per posture poco signorili, auspicava un matrimonio tra noi (!!!), e la stanza: i letti in rattan e di fronte una cassapanca antica, un armadio a due ante antico  e una toilette laccata blu china.Tenevamo la finestra sempre aperta e le tende di lino sempre svolazzanti lasciavano arrivare profumi del giardino, orgoglio della nonna da dove giungevano odori unici e mai dimenticati.E quando decidemmo di gettare le pigne alle macchine di passaggio?...e quante botte presi...soltanto io...Oppure quando scavalcammo il muro confinante del vicino invadendo la villa del ricco personaggio del paese, ritenuto da tutti pittoresco e fuori dal comune cominciando, carpon carponi il nostro giretto perlustrativo, allorquando sentimmo ridacchiare e canticchiare delle donne.Avanzammo nascondendoci tra gli alberi, fino a quando non ci comparve una scena dinnanzi ai nostri occhi, che definire surreale agli occhi di noi allora bambini è poco: al centro di uno spiazzo c'era un'enorme tinozza di legno con dentro un uomo nudo che si lavava e tutte intorno delle donne, 5 o 6 credo...Alcune gli versavano l'acqua, altre lo lavavano, una cantava e alcune erano, diciamo, poco vestite...sembravano felici, troppo felici.Lui impartiva ordini, sembrava un master con le sue slave (ma questo l'abbiam capito molto dopo), ad ogni modo ne rimasi affascinato, mentre cercavo di metterti le mani davanti agli occhi, mentre io non riuscivo a staccare i miei dalla scena...i bagni c'erano, e così tutte le comodità della casa, mica eravamo nel 15-18, e quindi non capivamo il perchè di quella rappresentazione.Ce ne ritornammo correndo, ma non dicemmo nulla a nessuno...altrimenti, almeno per me, erano altre botte!E poi, crescendo, uscivamo la sera, dopo aver cenato raggiungendo gli amici e rincasando tardi, ma non oltre la mezzanotte, ma da mezzanotte nel corso degli  anni, cominciammo a rincasare all'alba cazzeggiando, parlando, ballando o ingaggiando guerre a colpi di buste d'acqua...E poi, ancora, da grandi ci siamo sorretti l'un l'altro...Amavi il mare come lo amo io e avevo tante cose in comune con te e chissà quante volte ti sei persa con lo sguardo all'orizzonte tra i profumi e la brezza di esso, catturandoli per sempre.Ora che te ne sei andata via così, come se niente fosse, ricordo il nostro ultimo contatto, il moderato ottimisimo dopo l'intervento... ma avevo bisogno di darti un ultimo saluto, un ultimo abbraccio...E rammento un particolare che avevo rimosso, una volta, al mare mi dicesti: "Facciamo un patto, chi di noi due dovesse morire per prima, dovrà fare di tutto per manifestarsi all'altro e far sentire la propria presenza. Io sarò una farfalla bianca e mi ritroverai ogni estate al mare, quando guarderai il mare o un tramonto".E ti ripeto ancora per un'ultima volta quei versi presi in prestito dai tuoi fantastici 4 che racchiudevano, in sostanza, la tua essenza: "L'orgoglio di una tigre su quelle spalle magre"...e ogni volta mi sorridevi rispondendo e continuando i versi della canzone: "Mi spiace ragazzo, il pazzo sei tu!"Ogni volta che guarderò il mare ti penserò...e forse lo guarderò un pò anche con i tuoi occhi, i più belli di Napoli, ma la dedica più grande è racchiusa nel mio cuore e solo tu puoi leggerla.La tua mancanza si fa forte nel mio, nei nostri cuori, abbiamo un buio enorme dentro l'anima.Te ne sei andata, sei scomparsa, così, in un attimo, come se niente fosse, forse Dio voleva un altro Angelo accanto a se, proteggici da lassù, proteggi i nostri cammini, abbracciaci in ogni singolo momento, facci vivere di ogni tuo brivido, toccaci l'anima e salutami, abbracciami la nonna e il tuo papà, mio zio.Con loro continua a navigare i mari del Paradiso, perchè tu sarai ancora alla guida dei tuoi sogni, dove il buio apre gli occhi alla vera Luce,  la luce del cuore, quella che porta via la tristezza e la nostalgia, la malinconia.Luce che guarda i passi verso la gioia senza fine, dove la morte è sconfitta gloriosamente, per sempre, dove non c'è più dolore, dove non c'è più sofferenza.Forse la vera vita è proprio lì...Quest'ultimo saluto te lo dovevo e so che ti farà piacere...sei solo partita un pò prima di me.Ciao.Intanto attendo una farfalla bianca per lenire il dolore...  Mi auguro che la voce di Roby Facchinetti arrivi sino a te