Post n°375 pubblicato il 10 Novembre 2016 da roby.floyd
" ...O voi che le pupille avete afflitte e stanche, fate loro pascolo della vastità del mare... "
John Keats, Il mare
Ho sempre pensato che è composta dal suo principale 'vivere', del suo superficiale e del suo profondo che non confliggono mai, anzi si integrano al fine di tutelarsi, e si scambiano i ruoli le particelle d'acqua, dall'alto in basso senza sosta e senza problemi d'identità. Non cercano una loro personale possibilità, ma sanno che tutte sono importanti ed indispensabili, e si proteggono l'un l'altra, le particelle d'acqua, e si disperano quando qualcuna evapora, ma già sanno che presto ritornerà come pioggia a rinforzare il tutto, parte integrante e mai persa del continuum.
L'unica religione che resuscita...almeno su questa terra.
E chi può contraddire uno che vive quotidianamente fronte-mare? Quante verità ci sono nei tuoi pensieri, specialmente nell'ultimo, e poi la terra trema, traballa...ma il mare a me pare più forte. Ciao!
Il ciclo della vita, il ciclo delle stagioni, vita, morte, rinascite..
Bellissimo post, bravo Roby. Il brano di Battiato, poi..
Sai, ad ottobre, sono riuscita ad andare al mare, dopo il terremoto. Mi sembrava di stare in pace, era l'unico posto dove mi sentivo al sicuro. (sebbene, il mare non E' esente da maremoti che sono anche peggiori, come sappiamo).
Ma, era come, se una parte di me, si dovesse abbandonare, al calore, al ricordo, all'abbraccio del secondo elemento che mi ha ridato la vita (dopo la mamma), e, come se andasse in letargo.
Mi facevo cullare dal sogno di ciò che la vita mi ha regalato, le cose belle e anche quelle ultime belle, e ne facessi il pieno, di riposo.
Scusami Roby, tu hai fatto un bel post, ed io sono sempre troppo lunga e approfitto, che non riesco più a scrivere, da mè.
Un abbraccio.
Bello bel post.
Roberta
Leggendoti sembro di stare seduto dinanzi a quell'immensità e godere dei tuffi che nel cuore avvengono lenti, a passo con i miei respiri...ascoltando in silenzio la mente vagare tra pensieri che guariscono e tormenti che tacciono...mentre si allontanano...mentre la brezza del mare rigenera, noncurante dei miei infiniti squilibri...non c'è proprio che perdersi, amica mia! E quali scuse! Anzi...perchè non hai continuato? Sono certo che 'ne avevi ancora'. Questo tuo commento lo sento molto vicino, sino ad affermare che a/mare è vita! Nessuno può sottrarsi all'alternanza del mare e delle emozioni che scatena: oggi bonaccia, domani burrasca, insomma, un'alternanza che talvolta toglie il fiato, fa riflettere. So, più o meno, cosa significa per te scrivere: passione, aria per respirare, vitamina D! Oltre che rilassarti. E beata te che hai avuto la possibilità di recarti al mare dopo la scossa, io, dopo che hanno ristabilito le linee telefoniche son dovuto recarmi nella 'vasca degli squali', diciamo così! GRAZIE Cara Roberta, un abbraccio anche a te!
Ognuno di noi ha quella Forza interiore ove attinge quando siamo in difficoltà o dobbiamo superare "un pensiero mentale" che non ci lascia vivere in pace. Momenti del nostro Cammino che ci mettono alla prova, dico io. Ottima scelta musicale nel momento mistico di Battiato. Opto per la sola musica di un grande...CIAOOOO :)
https://www.youtube.com/watch?v=Uffjii1hXzU
Forse il tuo pensiero è un pò come la metafora di quell'onda gigantesca ritratta nell'immagine: favolosa per i surfisti, intrigante per gli avventurieri della vela, proiezione di uno stato d'animo inquieto e tormentato per molti altri. Comunque sia, la cosa fondamentale è lo spirito col quale quell'onda viene affrontata, con gli occhi rivolti verso l'orizzonte, perchè dietro, in fondo, già si vede comparire una magica luna in un limpido cielo stellato, tipo il tuo ex avatar...mentre mi trastullo col pezzo che mi hai linkato. Grazie.
Ciao Roby.Il mare è sicuramente un elemento che simboleggia la forza: perseverante, tranquillo ma anche impetuoso...sarà per questo che mi fa un po' paura. Con affetto. Serenella
In special modo, quando ci si trova al largo o, in ogni caso, in un mare in tempesta, non è facile tornare indietro o trovare un approdo. La vita è un mare e su quel mare bisogna navigare. Da piccolo era sempre una festa quando andavo al mare e c'erano i cavalloni, adesso che sono più grande vedo passare le stesse onde sopra la mia testa, imparando ad apprezzarle e guardandole passare all'interno dell'anima. Un abbraccio avvolgente come il mare!
Possiamo dire che è un'invocazione, una preghiera. E' un testo immerso in una particolare spiritualità immensa e attraversando il rimpianto di non essere arrivato alla 'vetta', il tormento di non aver fatto abbastanza, la paura della notte, ma anche attraverso la quiete, il silenzio, la calma possiamo accedere la percezione, mediante l'ombra, di cosa possa essere la luce.
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