little magic world

Mio zio Francesco...


Oggi mettendo un pò d'ordine in camera mia ho ritrovato la foto di mio zio di secondo grado morto durante la seconda guerra mondiale.E' stata una forte emozione ritrovarla.Ricordo che la nonna aveva un ingrandimento incorniciato di questa foto in camera sua.Fin da quando ero piccolissima,non so perchè ero attratta moltissimo da quella foto.Ricordo che passavo ore ed ore a fissarla.Un giorno chiesi a mia nonna chi fosse quel soldato,e soprattutto quale fosse la sua storia.La nonna mi disse che si trattava di suo fratello che aveva perso la vita in guerra nel 1945,preferendo farsi fucilare che rivelare dov'erano nascosti i suoi compagni partigiani,molti dei quali mariti e padri di famiglia. "Partigiani"..che termine strano che aveva usato la nonna..un termine che certamente una bimba di quell'età non poteva ancora capire.Le chiesi cosa significasse...ma lei rispose che era troppo lungo e complicato da spiegare..e che con il tempo,studiando avrei capito. E così infatti è successo: sui libri di storia ho imparato cosa volesse dire.Sono sempre rimasta affezionata alla figura di questo mio zio,con il volto pulito ed innocente di un ragazzo di 22 anni,un ragazzo semplice,senza una cultura,abituato a lavorare duramente dall'età di sette anni...eppure dall'animo così grande.Ho sempre cercato ulteriori infotmazioni,nel tentativo di riportare magari a Noci le sue spoglie...ma senza riuscita.Però..come avevo scritto in poche righe che gli avevo dedicato tempo fa non è neccessaria una lapide,quello che rimane è la grandezza di ciò che facciano in questa vita, il ricordo che sappiamo lasciare di noi.Nel suo sguardo io vedo anche quello dei giovani soldati di oggi,che muoiono in Iraq a causa di una guerra assurda o di sanguinosi attentati. La stessa dolorosa storia che si ripete,senza che ci decidiamo mai ad imparare dalla storia,dal nostro passato:mio zio in un'epoca,i nostri soldati in un'altra...ma l'orrore della guerra è purtroppo sempre attuale                                  A MIO ZIO FRANCESCOSai quante volte ti ho sognato? Con un’uniforme militare sporca di fango e di sangue?con l'aria malinconica di chi ha già preso coscienza del suo amaro destino?Ma nei miei sogni non mi parlavi mai...invece io vorrei saperecosa si prova a dire addio alla famiglia,sapendo di poter partireper un viaggio da cui probabilmente non si farà ritorno;cosa si prova a ritrovarsi a vivere in una fredda e buia trincea,abbandonato come un oggetto di ferro arrugginito.Quante amare lacrime avrai pianto  guardando la luna,che brillando nel cielo,sembrava essere l’unica compagna sincera a cui rivolgersi,l’unica speranza dolce che cullava il cuore.Oggi neanche una preghiera posso recitare sulla tua tomba inesistente.Ma in seguito mi accorgo che non è necessario aver difronte una fredda lapide per pregare con il cuore. Che la voce del tuo sangue insieme a quella di milioni di soldati continui ad urlarci :”AMATE LA PACE"