il sole, una bevanda, due sguardi, il cielo azzurro..è un attimo, si chiude il cielo, si chiudono gli ombrelloni ed i tavolinidiventano specchi d'acqua e le sedie stanche, si appoggiano nel grigiodella loro inutilità momentanea.

con il loro modo di comunicarci le proprie sensazioni, anche i colombi si "sforzano" di trasmetterci il loro dissenso per i limiti di velocità troppo esigui, ed in un tripudio di liberazione, se ne stanno li compiaciuti ad aspettare il sole..

Stretto nella morsa, il paletto, preda e vittima di una corda cobrata, pronta a sferzare l'ultimo attacco.

nel pomeriggio natalizio, illuminate dal calore del sole basso, aspettano in solitudine l'inesorabile passare del tempo che le ha viste dimora e pertugio di noi ingrati e dimentichi. ma io vi tributo un'inquadratura, consapevolmente grato.

sul finire del pomeriggio dicembrino, si erge li, fermo da decenni, nell'ombra di un tramonto irreale e freddo.

così, un altro giorno, il sole se ne va, disegnando geometrie sul mondo che aspetta il suo ritorno, dall'altra parte, ancora e ancora.

un'illusione collettiva forse...pessimo risultato..

a godersi il tempo libero, nell'aria fresca di novembre, appese, sincronizzate, in attesa di svolgere il loro compito, tenere... si tengono e attendono.

spilla l'acqua tra il pavè sabaudo, geniale attrazione per bambini curiosi, dubbia scelta architettonica, ma l'acqua è sempre vita..e si avvita tra le salite e le ricadute a mezz'aria nel cielo stancamente autunnale.

in ricordo della grande guerra vittoriosa, illumina il cielo blu torinese, col tuo raggio saggio e veterano...mostraci ancora la via..