riflesso di un'estate che non c'è, acqua piovana in quel del Garda, riscopro la vista di tetti e luci altrimenti banalmente considerati.

simbiosi dello sguardo e del movimento.l'unione sincera crea dipendenza.

vari cavalieri al galoppo, d'arma vestiti, l'arma nel cuore..che porto sulla pelle..di padre in figlio.

bellezza disumana, quotidiano pittoresco

Torino ignota, facciate anonime, un angolo dal passato

L'eremo innevato o il ritorno giù a valle? Rimango a guardare ... ma il mio sguardo si sofferma sulla ruggine...

orgogliose e vane, sventolano e si rinfacciano il senso del proprio significato, si sfiorano ma non si toccano...distanza di sicurezza.

tagliata nel blu, quella che fu madre di tutte le fabbriche, ancora in piedi fiera e per altri usi riflette nei suoni finestroni il cielo profondo di torino, quasi a voler perdersi nella memoria di tempi che furono, anch'essi gloriosi e privi di smog

di un pallido sole, il contorno agghiacciato si mette in mostra...a cercare tepore nelle ondine di nostro fratello Po.

riflessi umidi e stanchi, cielo scuro, giudice severo, a render inutile il vostro mestiere.ma l'apertura verrà, quel giorno arriverà, e sarete al centro dell'attenzione, benedetti protettori delle pelli immacolate.