Settimana “piena” la 3^ di maggio per la Meza de Seje. Martedì 16 un matrimonio inglese al Quisisana, sabato 20 una megafesta in provincia di Latina ma soprattutto un piccolo delizioso spettacolo in onore di San Costanzo, giovedì 18 sul sagrato della Chiesa a Marina Grande. Lo spettacolo organizzato dal comitato San Costanzo è cominciato con i giovanissimi Umberto Vacca (chitarra solista) e Maria Rosaria De Gregorio (chitarra e voce) accompagnata dal suo maestro, Francesco Guidone. Poi in scena è andata “la Meza” con la scatenata tarantella “alla Montemaranese”, ed altri brani ora con ritmi incalzanti ora con melodie struggenti. Naturalmente, data la sede e l’occasione, il gruppo ha fatto a meno delle tammurriate a contenuto più piccante ed ha presentato la sua composizione ”Tammurriata a San Custanzo” dedicata, ovviamente, al Patrono della nostra isola. (Vedi il testo http://www.mezadeseje.it/Pages/canzoni.html ). “E’ molto normale, nella musica popolare, che il sacro ed il profano giochino a inseguirsi ed a nascondersi l’uno nell’altro” dicono quelli del gruppo.
La Meza de Seje a San Costanzo
Settimana “piena” la 3^ di maggio per la Meza de Seje. Martedì 16 un matrimonio inglese al Quisisana, sabato 20 una megafesta in provincia di Latina ma soprattutto un piccolo delizioso spettacolo in onore di San Costanzo, giovedì 18 sul sagrato della Chiesa a Marina Grande. Lo spettacolo organizzato dal comitato San Costanzo è cominciato con i giovanissimi Umberto Vacca (chitarra solista) e Maria Rosaria De Gregorio (chitarra e voce) accompagnata dal suo maestro, Francesco Guidone. Poi in scena è andata “la Meza” con la scatenata tarantella “alla Montemaranese”, ed altri brani ora con ritmi incalzanti ora con melodie struggenti. Naturalmente, data la sede e l’occasione, il gruppo ha fatto a meno delle tammurriate a contenuto più piccante ed ha presentato la sua composizione ”Tammurriata a San Custanzo” dedicata, ovviamente, al Patrono della nostra isola. (Vedi il testo http://www.mezadeseje.it/Pages/canzoni.html ). “E’ molto normale, nella musica popolare, che il sacro ed il profano giochino a inseguirsi ed a nascondersi l’uno nell’altro” dicono quelli del gruppo.