michele brusati

Anonima scrittori


L'inizio del 2009 è stato terribile per il mondo della letteratura: in uno solo giorno sono morti ben dieci scrittori: Richard Stark, Tucker Coe, Samuel Holt, Morgan J Cunningham, Curt Clark, Timothy J. Culver, Alan Marsh, Edwin West e (forse) Judson Jack Carmichael. In realtà ne è morto uno solo: il decimo, quello che manca dall'elenco, Donald E. Westlake. Forse avrete notato il suo nomaccio su qualche giallo mondadori dalla lasciva copertina. Il genere: hard boiled, noir, non alla Hammett/Chandler, ma certamente meglio della media di BlackMask. E' morto di infarto all'età di 75 anni mentre si recava a un veglione di Capodanno in Messico. Chissà con quale delle sue numerose mogli...  Scriveva otto libri all'anno, le case editrici gliene accettavano massimo cinque, così lui cambiava nome e casa editrice e pubblicava comunque... La cosa incredibile è che ogni pseudonimo ha la sua personalità: Clark scriveva di fantascienza, Stark fece il ciclo di Parker, ladro freddo cinico e coraggioso, il mio preferito, e quello di Grofield, ladro e attore teatrale, come a dire che si tratta un po' dello stesso mestiere; Westlake col suo vero nome scrisse storie bellissime noir (alla J.H.Chase) e l'ironica e spassosa saga dell'abile ma sfortunato ladro Dortmunder. Diceva del suo personaggio Parker: 'Non ha nome di battesimo perché è talmente cattivo che nessuno osa domandarglielo' (cit. da FilmTv n2/2009, Mauro Gervasini). Diceva di se stesso, nel 1967, alla cerimonia del Poe Award: 'Feci fuoco in molte direzioni diverse... comunque, il nodo centrale dei miei libri è sempre stata la Perplessità'. (cit. da Westlake, Gli ineffabili cinque, Omnibus mondadori, 1970, introduzione di Laura Grimaldi)