michele brusati

Soriano e il Gabo


Avrei voluto esserci, il giorno in cui si incontrarono a Cuba Osvaldo Soriano e Gabriel Garcia Marquez, due dei miei scrittori preferiti. Soriano, cronista di calcio e boxe e di racconti e libri divertenti e tristi allo stesso tempo (Triste Solitario y final, Mai piu' ne' pene ne' oblio). Il Gabo, uno degli scrittori di riferimento dell'ultimo secolo, forse il più inventivo e geniale. Riporto quelche passo da 'Garcia Marquez, il potere e la gloria' contenuto ne 'I racconti degli anni felici' edito da Einaudi. Un'intervista; ma, come dira' GGM a Soriano: <Un bravo giornalista non usa mai il registratore; e neppure prende appunti. E’ quel che gli rimane di una chiacchierata che lo interessa.> Intanto, Garcia Marquez spiega che Cronaca di una morte annunciata e’ un libro ‘per scrittori’. In parte e’ cosi’: <A questo romanzo si vedono le viti, come a un vagone ferroviario, per dirla al modo di Hemingway> . (…) Come si può immaginare, nei posti che GM frequenta di solito arrivano ogni mese centinaia di libri e di manoscritti, tutti con la speranza malcelata di ricevere due righe di incoraggiamento che potranno essere utilizzate nel risvolto della prossima edizione. O di una breve prefazione. <Comincio a leggere tutti i libri che mi arrivano. Certo, quelli che finisco sono pochi. Se un libro non mi cattura sin dalle prime pagine, lo lascio da parte. Ma come lettore concedo un’occasione a ogni libro.> GGM è coerente con la sua idea di letteratura. <La prima frase e’ decisiva. Ogni libro dipende dalla prima frase. Ho impiegato anni a trovare le parole giuste per cominciare Cent’anni di solitudine>: ‘Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui il padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio’. Un diritto alla mascella. La prima frase lascia vedere una carta ma nasconde il gioco. La tecnica, affinata in sommo grado, si ripete in Cronaca di una morte annunciata: ‘Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5.30 del mattino per andare a aspettare il bastimento con cui arrivava il vescovo.’ E’ cio’ che Hemingway definiva ‘scrivere una frase vera’ come primo passo per costruire un racconto? (…) GGM è un uomo tranquillo. Le scene più tempestose di Cronaca di una morte annunciata sono narrate con la precisione di un chirurgo: <Quando si descrive uno scontro, non bisogna lasciare che siano le parole a scontrarsi. Sono i personaggi, non le parole, quelli che devono battersi. Questo si deve applicare anche per raccontare una baldoria o una scena d’amore.>