michele brusati

Informazioni su Il cielo senza nessuna nuvola

 

AREA PERSONALE

 

COSE DA FARE

andate a leggere questo: il ritratto di Indro Montanelli scritto da un giornalista novarese che l'ha conosciuto davvero. Ci sarebbe davvero bisogno di un Montanelli, in questi giorni (mesi, anni) di giornalismo inguardabile o illeggibile... http://www.cosmopolisonline.it/20100715/frigerio.php

 

E VOI COSA STATE FACENDO?

STO LEGGENDO: M. Richler La versione di Barney (quinta volta, aspettando il film). Diana Wynne Jones, IL castello errante di HOwl
STO ASCOLTANDO: Belle and sebastian, The ghost of the rockschool Bugo Che diritti ho su di te Thom Yorke The Hearing Damage -
STO CANTICCHIANDO: "
All comin' from hu-man imagination, Day dreaming days in a daydream nation” Thurstoon Moore, Hyperstation, SY  Quell'inverno, quell'inverno se la mente non m'inganna era d'estate... Luca Barbarossa, Roma spogliata (sic)
HO APPENA VISTO: Live! ascolti al primo colpo (forse il piu' bel film sui reality di oggi, ne esce un senso di vomito...) Hurt Locker (consigliato. Tensione e adrenalina possono essere una malattia)

 

AMICI

Libreria La chimera Cameri www.librerialachimera.com
Il colibrì di Silvano Moroni  www.ilcolibri.org
Parco del Ticino-Pmn www.parcodelticino.pmn.it
Parco del Ticino-Lmb www.parcoticino.it
La crusa dal ga' via don Minzoni 48 Bellinzago (www.crusadalga.it)
Fondazione Marazza
www.fondazionemarazza.it
Compagnia teatrale ceralacca  www.compagniaceralacca.it/
Libreria La memoria del mondo Magenta www.memoriadelmondo.it

 

COSE A CASO

<Le regole ci rendono migliori>
<Non oggi>
Jack Bauer, 24, giorno otto

Dio c'è. Ma mi odia. Freak Antoni
"La divina commedia: che ber titolo, eh, Bru? (...) Spiegame 'na cosa: ma quel signore, er romanziero (?), ma ce parlava davvero co' li morti??? Tu che l'hai letto, famme capì? era una specie di mediummme? Come quelli cor camicione de Telecapri?" Il padre di Bruno Sacchi, I ragazzi della terza C
"I cinesi dicono che basta sedersi sulla riva del fiume per vedere passare il cadavere del nemico. Io sto lì sulla riva da vent'anni e finora ho visto passare solo acqua" "Allora forse è l'acqua il tuo nemico"
Tullio Avoledo, L'elenco telefonico di Atlantide

"Se Marilyn Monroe fosse viva in questo momento, cosa starebbe facendo? (...)
"Starebbe grattando il coperchio della bara"

Chuck Palahniuk, Fight Club
Il gerarca, indicando il cartello 'Vietato parlare di politica': "Chi ti ha autorizzato a mettere quella roba?" Il Barbiere: "L'esperienza".
Gabriel Garcia Marquez, La mala ora

 

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la miglior pagina che ho letto nel 2010

Post n°25 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da nessunanuvola

La miglior pagina che ho letto nel 2010. Diana Wynne Jones, Il castello errante di Howl. Il libro è così così, inferiore sicuramente al cartone animato di Hayao Miyazaki. Ma che bella la pagina dove Howl spiega cos'è la magia al suo apprendista Michael!

 

<Per prima cosa il libro degli incantesimi va letto attentamente, con grande cura e precisione. La formula con la quale è espresso un incantesimo ti dirà molte cose, per esempio se ci si trova di fronte a un incantesimo che si sviluppa da solo oppure a uno che si scioglie da solo, oppure a un incantamento semplice o infine a un incantesimo composta da gesti e formule. Quando hai capito di che tipo si tratta, rileggi di nuovo la formula e decidi quali sono le parti che hanno il significato letterale e quelle che sono composte come un indovinello o un puzzle. Ora stai venendo a conoscenza di incantesimi sempre più potenti, e scoprirai che ogni sortilegio che fornisce potere racchiude in sé almeno un errore inserito deliberatamente o un enigma, al fine di prevenire incidenti. Tu devi individuare queste parti...>

Non credo si parli di magia, ma di lettura. Dopotutto, il libro degli incantesimi è pur sempre un libro! E scrivere è come inventare formule magiche. A chi le deve interpretare (leggere), spetta capire se si tratta di incantesimi che si sviluppano da soli (…nella nostra testa: Cent’anni di Solitudine, La versione di Barney…) o che si sciolgono da soli (i polizieschi di Sherlock Holmes o Agatha Christie…), gli incantamenti semplici (i romanzi di Verne, le filastrocche di Rodari…) o un incantesimo composto da gesti e formule (ognuno con i propri ingredienti: Le Carré, La talpa; Robbins, Natura morta con picchio…) o quelli composti come indovinelli e puzzle (Il nome della Rosa). Attenti: ‘ogni sortilegio che fornisce potere racchiude in sé almeno un errore inserito deliberatamente o un enigma, al fine di prevenire incidenti’. Probabile che ogni grande libro racchiuda in sé un errore (o una chiave segreta) per non essere letto… da chi non lo merita! Anche questa è magia…

Buon 2011 a tutti

 

 
 
 

L'ipposidra - Martedì 7 dicembre 2010 ore 21:00, Bellinzago Novarese, Biblioteca comunale Carlo Calcaterra

Post n°24 pubblicato il 30 Novembre 2010 da nessunanuvola

Biblioteca Comunale C. Calcaterra

Martedì 7 dicembre in Biblioteca, Sala riunioni ore 21:00

Comune di Bellinzago Novarese - Assessorato alla Cultura

  

 

L’ipposidra

      la vera storia del fallimento

della ferrovia delle barche sul Ticino

Raccontata da Michele Brusati

 

Il porto natante di Oleggio - lo sperone – i trasporti via Ticino e Naviglio nel 1800 – navalestri, guide e paroni - Carlo Cattaneo e Giuseppe Garibaldi

 

 

 
 
 

Ipposidra

Post n°23 pubblicato il 24 Novembre 2010 da nessunanuvola

Venerdì 26 novembre 2010 ore 21:00 presso il Circolo Cooperativo di Robecco racconterò la storia del fallimento dell'ipposidra, il rivoluzionario mezzo di trasporto inventato da Carlo Cattaneo verso la metà del 1800. Partiva da Tornavento (sulla sponda lombarda del Ticino, in faccia a Oleggio) e arrivava a Sesto Calende, sul Lago Maggiore. Ci sarà anche tempo per parlare dello sperone, di porti natanti, e di tutta un'epopea di mercanti, barcaioli, paroni ecc. ecc. anche con numerose immagini...
se abitate in zona, o conoscete qualcuno che ci abita... siete tutti benvenuti, l'ingresso è libero

 
 
 

La mia ultima intervista, e forse quella di cui sono più orgoglioso

Post n°22 pubblicato il 03 Novembre 2010 da nessunanuvola

Questa la conserverò a lungo: si tratta probabilmente della mia ultima intervista; il caso vuole che sia proprio quella di cui sono più orgoglioso. Il giornale su cui scrivevo cambia segmento, non servono più interviste di colore, o cose per ragionare a bocce ferme sul mondo che gira. Peccato perchè era un piacere incontrare personaggi veri e mai banali, e portarli alla luce, in un mondo fatto di fumo e di Corona, o di gente qualcunque che apre la bocca (o facebook, o altro) a vanvera e solo per mostrarsi o autocompiacersi. L'intervistato si chiama Mario Androni. Ha una passione viscerale per il ciclismo (sponsor principale di una squadra professionistica) e di mestiere fa da tempo immemore 'giocattoli'.

La scrivania di Mario Androni è invasa da innumerevoli fogli e giocattoli di ogni tipo. A un occhio esterno potrebbe sembrare confusione assoluta, ma invece è precisione millesimale. L’imprenditore varesino sposta un castello costruito con i mattoncini, una paletta rossa (di quelle che usavamo da piccoli per scavare inspiegabili buche sulle spiagge liguri) e un secchiello rosa col faccione da gatto di Hello Kitty, e finalmente estrae un blocco di fogli ben allineati. Mostra la classifica Uci, ovvero la graduatoria mondiale delle squadre di ciclismo.  <Guardi com’è in alto l’Androni Giocattoli. Sa cosa significa? Che c’è la possibilità che l’anno prossimo siamo ammessi di diritto a Giro e Tour…>

Gli telefona un dipendente, probabilmente dal magazzino. Il suo tono da sognante si fa subito ruvido. <Ci vuole più precisione… Sai che l’Androni dice sempre quello che deve dire: poi quando ci si vede amici come prima.> Riattacca. Ma non ha finito: ne ha anche per  l’intervistatore. <Prima ha osato chiamarmi ‘dottore’. Non lo faccia mai più. Lo vedo come un insulto. Io non sono dottore, non mi metta alla stregua di questi laureati di oggi…> Qualcuno potrebbe trovarlo troppo diretto, o scorbutico, o poco diplomatico. Ma come si fa a non trovare amabile una persona così sanguigna e onesta, che esordisce dicendo: <Stia attento: l’uomo è sempre abituato a mentire, per convenienza. Soprattutto nel commercio: non le dico che gente si incontra… Io invece mi sono sempre abituato a dire la verità. A non mentire mai. E infatti le dico che lei di ciclismo non ne capisce niente>.

Parla di sé chiamandosi ‘l’Androni’, perché probabilmente tutti lo chiamano così, e si è dovuto adeguare. ‘L’Androni’: con davanti l’articolo ‘conoscitivo’ che qui al nord ci piace così tanto, lo stesso per cui Nanni Moretti ci deride nei suoi film. È uno di quegli imprenditori di cui purtroppo si è perso lo stampo: di quelli che, quando si ammala il magazziniere, non esitano a prendere il trespalle per completare lui gli ordini. Un imprenditore che il lavoro lo sa fare esattamente come i suoi dipendenti: e ci mancherebbe, gliel’ha insegnato lui. Ma una debolezza ce l’ha: gli si illuminano immediatamente gli occhi, quando parla delle sue passioni: i giocattoli e il ciclismo.

Parte dai primi: <Siamo una delle realtà mondiali nel campo dei giocattoli in plastica. Ci siamo trasferiti qui a Varallo Pombia, in provincia di Novara, nel 1987. Avevamo bisogno di un posto per ampliare lo stabilimento. Ma la mia azienda è di Angera. Io sono di Angera.> E infatti, nel marchio della ditta, c’è la rocca di Angera. <No, non è vero, non lo scriva, mica che qualcuno reclama i diritti. Ricordo ancora il giorno in cui ho scelto, il marchio, tra altri cinque, nel 1980. Io sono affezionato ad Angera, la rocca è a 500 metri da casa mia, la vedo aprendo la finestra.> E poi, ovviamente, il ciclismo. È da una ventina di anni che l’Androni Giocattoli va avanti con le sponsorizzazioni del ciclismo, mentre da due è il main sponsor dell’omonima squadra professionistica. I risultati sono ottimi e sempre in crescita, come dimostra il quarto posto di Michele Scarponi all’ultimo Giro d’Italia. <Michelino è un ragazzo intelligente. Un amico. È bello parlarci assieme. Fa ridere, mi rende allegro, mi ricorda Enrico Beruschi. Molti ciclisti sono immaturi, anche in età avanzata… questo ragazzo ha la differenza che è molto intelligente, e corretto e onesto.> Ma Scarponi l’anno prossimo correrà con la Lampre. <Sono felice di averlo aiutato nella sua crescita professionale. So di per certo che non se ne va felice, in quanto con me, Savio e Bellini ha avuto un buon rapporto. Guadagnerà di più, parecchio di più, certo: ma l’economia del team ci ha obbligato a fare delle scelte.> Al posto di Scarponi arriverà Sella. <Non l’ho ancora conosciuto personalmente, ma Savio ha piena fiducia in lui. Arriveranno anche altri corridori: contiamo su di lui e su tutti i nuovi arrivi per fare una grande stagione 2011.> Il fuoriclasse che vorrebbe in squadra, oltre quelli che ha già. <Basso è un grande campione e ha dimostrato di esserlo. Gli voglio bene, è un amico. Sa anche rapportarsi bene coi giornalisti. Anche durante gli anni della penitenza, lui non è mai stato dietro la lavagna, era sempre in cattedra. Avevamo avuto dei contatti, anni fa; l’avevo incontrato a Borgomanero con Boifava, gli ho detto: ‘Vieni con me’, ma poi lui ha scelto quella squadra, quella americana… come si chiamava… Mi ha risposto: ‘Forse mi pentirò, ma non posso…’. Ma come si chiamava quella squadra? Era un qualcosa che riguardava la televisione…> C’è un computer, sulla scrivania. Basterebbe andare su Wikipedia, e il nome salterebbe fuori. L’imprenditore non prende nemmeno in considerazione la cosa.  <Poi mi verrà in mente. Altri campioni. Ah, Nibali. È di un’altra categoria, è il futuro del ciclismo italiano.>

Cinquant’anni fa anche lui, l’Androni, aveva provato a mettere la sua ruota davanti a quella degli altri. <Esordiente nel ‘57, Allievo nel ‘58-59, Dilettante nel ‘60-61. Nell’aprile del ‘61 arrivo decimo al Piccolo Giro del Ticino, a Lugano. Vinco la volata del decimo posto battendo quello svizzero… come si chiamava... avrebbe poi fatto carriera, correndo per la Molteni… Boh, mi verrà. In ogni caso, dopo ho iniziato a lavorare. Mi dicevo: tre mesi e poi riprendo. Poi: ancora qualche mese e riprendo. In realtà ho smesso.> Il germe del ciclismo gli è rimasto nel sangue, però. <Anche qua in azienda, ho fatto costruire una doccia, un armadio, mi sono portato una bicicletta. In tutti questi anni sono uscito solo due volte. Non riesco, per andare in bici devo essere assolutamente tranquillo e senza pensieri, e in azienda non mi riesce. L’armadio è pieno di giocattoli. Ma come si chiamava quello svizzero?> Il computer è sempre lì, acceso ma inutilizzato. Ma l’Androni conosce un metodo più efficace di Wikipedia: prende il telefono, parlotta con qualcuno che evidentemente ha corso con lui, sorride, riattacca. <Rolf Maurer! Ecco come si chiamava, lo svizzero che ho battuto in volata. Ma la squadra dove ha corso Basso non se la ricordava nemmeno il mio amico.> Ma, prima di tornare al lavoro, cerca nuovamente di strappare una promessa: <Non scriva più di ciclismo, non ne capisce niente.>

Probabilmente, il nome della squadra in cui corse Basso viene in mente a entrambi poco dopo esserci lasciati. Era la Discovery Channel. Ma anche in questo, sia detto, Mario Androni ha avuto pienamente ragione: piuttosto che usare la tecnologia, è meglio far allenare la memoria, o telefonare a un amico, usando il pretesto per fare due chiacchiere.

 
 
 

Soriano e il Gabo

Post n°21 pubblicato il 28 Settembre 2010 da nessunanuvola

Avrei voluto esserci, il giorno in cui si incontrarono a Cuba Osvaldo Soriano e Gabriel Garcia Marquez, due dei miei scrittori preferiti. Soriano, cronista di calcio e boxe e di racconti e libri divertenti e tristi allo stesso tempo (Triste Solitario y final, Mai piu' ne' pene ne' oblio). Il Gabo, uno degli scrittori di riferimento dell'ultimo secolo, forse il più inventivo e geniale. Riporto quelche passo da 'Garcia Marquez, il potere e la gloria' contenuto ne 'I racconti degli anni felici' edito da Einaudi. Un'intervista; ma, come dira' GGM a Soriano: <Un bravo giornalista non usa mai il registratore; e neppure prende appunti. E’ quel che gli rimane di una chiacchierata che lo interessa.>
Intanto, Garcia Marquez spiega che Cronaca di una morte annunciata e’ un libro ‘per scrittori’. In parte e’ cosi’: <A questo romanzo si vedono le viti, come a un vagone ferroviario, per dirla al modo di Hemingway> . (…) Come si può immaginare, nei posti che GM frequenta di solito arrivano ogni mese centinaia di libri e di manoscritti, tutti con la speranza malcelata di ricevere due righe di incoraggiamento che potranno essere utilizzate nel risvolto della prossima edizione. O di una breve prefazione. <Comincio a leggere tutti i libri che mi arrivano. Certo, quelli che finisco sono pochi. Se un libro non mi cattura sin dalle prime pagine, lo lascio da parte. Ma come lettore concedo un’occasione a ogni libro.> GGM è coerente con la sua idea di letteratura. <La prima frase e’ decisiva. Ogni libro dipende dalla prima frase. Ho impiegato anni a trovare le parole giuste per cominciare Cent’anni di solitudine>: ‘Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui il padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio’. Un diritto alla mascella. La prima frase lascia vedere una carta ma nasconde il gioco. La tecnica, affinata in sommo grado, si ripete in Cronaca di una morte annunciata: ‘Il giorno che l’avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5.30 del mattino per andare a aspettare il bastimento con cui arrivava il vescovo.’ E’ cio’ che Hemingway definiva ‘scrivere una frase vera’ come primo passo per costruire un racconto? (…) GGM è un uomo tranquillo. Le scene più tempestose di Cronaca di una morte annunciata sono narrate con la precisione di un chirurgo: <Quando si descrive uno scontro, non bisogna lasciare che siano le parole a scontrarsi. Sono i personaggi, non le parole, quelli che devono battersi. Questo si deve applicare anche per raccontare una baldoria o una scena d’amore.>

 
 
 

meno di una pizza!!!!

Post n°20 pubblicato il 11 Agosto 2010 da nessunanuvola

saldissimi estivissimi di fine stagione. mai visti prezzi così bassi per materiale così importante :-) sul portale di vendite on line www.bol.it Il cielo a 7,80 euro. Prezzo di copertina: € 12,00 Prezzo BOL: € 7,80 - Risparmio: € 4,20 Disponibilità immediata

http://www.bol.it/libri/Il-cielo-senza-nessuna-nuvola/Michele-Brusati/ea978884880618/

 

 

 
 
 

martedì 27 aprile 2010 ore 21:00 Centro Parco Oriano - Sesto Calende

Post n°19 pubblicato il 21 Aprile 2010 da nessunanuvola

Data:   martedì 27 aprile 2010

Ora:     21.00 - 23.00

Luogo:            Centro Parco Oriano - Sesto Calende

Presentazione de Il Cielo senza nessuna nuvola presso il Centro Parco di Sesto Calende, una delle sedi del Parco del Ticino Lombardo, nella suggestiva frazione Oriano. Intermezzi con fotografie del Parco presentate da Silvano Moroni. Intermezzi musicali di Roberto Bovio.

Se conoscete qualcuno che abita in zona lago e potrebbe essere interessato al libro... invitatelo!

 

 
 
 

la miglior pagina che ho letto nel 2009

Post n°18 pubblicato il 02 Gennaio 2010 da nessunanuvola

I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque.  (…) Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano 'primi gemelli': sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi davvero. Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. (…) Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l’aveva mai detto.

Paolo Giordano - La solitudine dei numeri primi

 

 
 
 

Libri per Natale

Post n°16 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da nessunanuvola

A chi vuole regalare Il cielo senza nessuna nuvola per Natale comunico che il libro è SICURAMENTE a scaffale nel novarese in almeno due librerie di Novara (La Talpa e Lazzarelli/casa del libro) a Cameri alla Libreria Chimera e a Bellinzago alla libreria Calumet e all'edicola vicino alla piazza del Mercato. Affrettatevi sono le ultime copie in quanto al momento non so quando la casa editrice vorrà ristamparlo o rilanciarlo o che altro. In ogni altra libreria, se non lo trovate a scaffale, il tempo di riordino è uno-due giorni.
Ringrazio tutti quelli che stanno ancora contribuendo alla diffusione del Cielo, e sono in tanti: anzi, questo Natale sembra che le vendite siano migliori di quello precedente. Grazie! Michele

 
 
 

Cinque libri per l'estate

Post n°15 pubblicato il 25 Luglio 2009 da nessunanuvola

Spegnete il televisore, chiudete a chiave la porta dell'ufficio e imbavagliate vostra moglie (o vostro marito). Cinque titoli tra i miei preferiti, da leggere sotto l'ombrellone, o ancor meglio in montagna al fresco con dietro un panorama da cartolina. NOn li ho sottomano, quindi perdonate le inevitabili inesattezze

LA VERSIONE DI BARNEY, Mordecai Richler.
COME HO CONOSCIUTO IL LIBRO: in treno, origliando di straforo una conversazione sui sedili a fianco
Barney è odioso. Barney è un ubriacone. Barney è volgare. Barney è un farabutto. Barney è rissoso. Barney è odiato da tutti. Barney non ricorda i nomi dei nani, e potrebbe telefonarvi alle tre di notte per chiederveli. Questa è la sua versione della sua vita. Perchè una versione? Perchè la verità non è mai quella che è, nemmeno la più scontata. E' sempre la versione di qualcuno... o è la nostra versione.
Di questa versione, riderete a crepapelle. Fino all'ultima pagina, dove a me è scattata una piccola lacrima. Dovrebbe esistere un decreto legge che obblighi chiunque a prendere in mano questo libro

IL GRANDE SONNO, Raymond Chandler
COME HO CONOSCIUTO IL LIBRO: motivi di studio, ai tempi. Eppure non mi interessava, visto da fuori...
C'è un castello. un cavaliere che tenta di offrire i suoi servigi a una dama. la dama sembra non accettare. il cavaliere è inutile. nessuna dama vuole i suoi servigi del cavaliere; e non c'è nessun graal da cercare.
è l'america degli anni dei gangster, baby. è l'america di marlowe, degli investigatori privati. è l'america di ogni dialogo una battuta memorabile, dell'ultimo cavaliere, fuori tempo massimo, e di una storia che parla della morte, 'il grande sonno' del titolo, e di tutte le nostre ostinazioni, le nostre illusioni. Grande Marlowe, grande Chandler.

UNA STORIA SEMPLICE, Leonardo Sciascia
COME HO CONOSCIUTO IL LIBRO: una odiosa prof di italiano e la sua lista di titoli di libri per l'estate
Un racconto lungo, da prendere da esempio per tempi e lunghezza e concisione. materiale e intreccio vorrebbero un romanzo; ma 'non facciamone un romanzo', dice il superiore al brigadiere, per dire che non esiste nessun mistero dietro all'omicidio in questione. E invece... Si parla di mafia e droga, senza che vengano mai nominate esplicitamente. chapeau. Grande scrittura giornalistica, eppure Sciascia ce lo stanno facendo dimenticare perchè aveva litigato coi giudici antimafia.

L'ORO DEL MONDO, Sebastiano Vassalli
COME HO CONOSCIUTO IL LIBRO. un amico
Stessi anni e stessi luoghi del mio. Si potrebbe parlare di plagio (mio), e sarebbe un grandissimo complimento. Vassalli va alla ricerca del carattere nazionale degli italiani, e qui lo trova nella figura del padre, dei martiri di Cefalonia, nel Ticino, nella moglie del Duce e nel brigadiere Polito che la deve scortare, nell'infanzia e il futuro dello scrittore. è un libro che parla della ns zona, ma soprattutto dell'Italia. Agl insegnanti: mettete da parte la chimera, e provate a leggere altro di vassalli: la notte del lupo, Dux, amore lontano...

LA SPIA CHE VENNE DAL FREDDO, John Le Carré
macchè spionaggio, questo è un western, due (tre, quattro?) uomini contro due (tre, quattro?) uomini che li tradiranno. Anzi, tutti tradiranno tutti. Bisognerà rinunciare a se stessi... per cosa? Per la verità, forse. Per ostinazione, certo. Per la libertà? No, non credo. No, bisognerà rinunciare a se stessi per arrivare all'Ok Corrall, perchè certi eroi non possono vivere, senza un Ok Corral. Qui l'Ok Corrall è sotto il muro di Berlino, in piena guerra fredda

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: nessunanuvola
Data di creazione: 15/11/2008
 

ECCOCI QUI!!!

Il cielo senza nessuna nuvola è uscito nell'aprile del 2008 per l'editore Lampi di stampa. Leggete i commenti dei lettori su www.ibs.it, e scrivete il vostro! 
 

''PROGETTO VECCHIE STORIE NOVARESI'

Cercasi vecchie storie (Quelle che fanno paura!) raccontate in provincia di Novara. Meglio nell'alta novarese tra Ticino e Terdoppio. Chiedete a genitori, nonni (vi farete delle risate...) o vicini di casa... e insistete, insistete insistete! Il progetto durerà qualche annetto, e finirà con la pubblicazione di un libro 'a più mani' il cui ricavato andrà in beneficenza agli anziani. Non abbiate paura a chiedere o a contattarmi.... nessunanuvola@libero.it
 
 

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