L'INTERNAZIONALISTA

La presa degli Agnelli sui media


Ieri la Exor, cassaforte della famiglia Agnelli, ha completato l'acquisto, tramite, del 60,9% di GEDI, un gruppo multimediale che controlla la Repubblica, La Stampa, il Secolo XIX, L'Espresso, il giornale online HuffPost Italia, Business Insider Italia , giornali locali come Il Centro, La Città, L'Alto Adige e Trentino, tre radio nazionali, Radio Deejay, Radio Capital e m2o e delle emittenti televisive m2o TV, Radio Capital TiVù e Deejay TV.La famiglia Agnelli controlla tramite Exor dal 2015 anche Economist. Subito è scattata la danza dei direttori, volta evidentemente a "omogeneizzare" le linee editorialidi giornali, cartacei e online, assai diversi fra loro Direttore di Repubblica diventa Maurizio Molinari, i cui punti di riferimento politico culturali sembrano essere l'ebraismo e l'atlantismo. A lungo corrispondente da New York, Gerusalemme e Bruxelles, è stato imposto da John Elkann, amministratore delegato della Exor e presidente di Fiat Chrysler e della Gedi.La sua nomina ha fatto scattare lo sciopero dei giornalisti di Repubblica che evidentemente prevedono la caduta di molte testeDirettore della Stampa diventa Massimo Giannini, ospite fisso di Lilli Gruber su La7 e di Bianca Berlinguer su Rai3, un "pacifista" con un passato importante a La Repubblica all'epoca di Scalfari.Mattia Feltri, figlio del più famoso Vittorio, scalzerà Lucia Annunziata dall'Huffington Post Italia. Definito un conservatore garantist, anche lui come Molinari formatosi alla scuola giornalistica di Giuliano Ferrara (Il Foglio), ha lavorato a lungo nella sezione romana de La Stampa di Torino. Il gruppo Fiat Chrysler è una multinazionale che non ha ormai più al centro del suo interesse economico il mercato italiano, ma che ha evidentemente interesse a indirizzarne la politica estera in senso atlantista, oltre che la politica industriale. Per questo chi è attivo politicamente deve tener d'occhio avvenimenti di questo genere. Meglio non pensare a una "virata a destra", nel senso che ognuno di questi giornali esprimeva linee borghesi, ma di frazioni diverse. E inutile usare categorie da guerra fredda dal momento che uno come Renzi è stato il più fedele alleato degli Usa negli scenari di guerra dall'Afghanistan all'Iraq, mentre Berlusconi e Salvini sono dichiaratamente i migliori amici di Putin!tratto da Pagine Marxiste