La terra offre spontaneamente il cibo adatto a nutrire l’essere umano e i vari abitanti del pianeta. A ogni specie animale, marino, volatile o terrestre, è destinato il sostentamento giusto sia di acqua dolce per bere e lavarsi, sia di semi, erbe e frutta di vario genere per medicarsi e mangiare. Nessuno di questi alimenti è stato inventato dall’essere umano, fino a prova contraria. Egli ha potuto soltanto fare degli innesti tra i diversi tipi di piante per creare nuovi o più forti prodotti ma la “materia prima”, per così dire, era già in essere senza il suo intervento. Di ogni prodotto della terra e di ogni suo abitante, compresi quelli che occupano gli spazi del cielo e delle acque, l’essere umano ha fatto commercio, vendendo e svendendo persino se stesso nel corpo, nella mente e nel cuore. Il velo della Vergogna ricopre, pertanto, ogni Cosa. La terra non ha chiesto nulla in cambio dei suoi frutti, non ha chiesto denaro, ne’ favori di sorta, ne’ altro in cambio, le bastava soltanto l’Amore con cui l’essere umano avrebbe dovuto prendersene cura e mantenerla in custodia. Invece, l’essere umano, ha poco rispettato la terra, da tempo immemorabile continua a insudiciarla e offenderla in ogni modo, con ogni mezzo. Il velo della Vergogna, pertanto, acquisisce sempre più spessore e pesantezza. Eppure, la terra, continua a comportarsi come una madre premurosa e amorevole che perdona e accoglie sopportando tutte le ingiurie inflittele. Nonostante tutto ciò l’essere umano non è felice e si chiede dove trovare la felicità, la cerca in ogni dove. Non sa che la felicità fugge da lui per la sua cattiveria e si nasconde dietro il velo della Vergogna. Strappare quel velo è dovuto, per legge d’Amore. Rispettare la terra e averne cura e custodia insieme rende l’essere umano pago, la felicità sopraggiunge dal suo lavoro amorevole che gli permetterà di trarre i frutti migliori per il sostentamento, spirituale e fisico, per sé e per gli altri. Onoriamo, dunque, la terra, in veste di madre e nutrice, onoriamo l’agricoltore che lavora su di essa e smettiamo di commerciare ogni Cosa del Creato altrimenti il velo della Vergogna ci soffocherà.
La Madre
La terra offre spontaneamente il cibo adatto a nutrire l’essere umano e i vari abitanti del pianeta. A ogni specie animale, marino, volatile o terrestre, è destinato il sostentamento giusto sia di acqua dolce per bere e lavarsi, sia di semi, erbe e frutta di vario genere per medicarsi e mangiare. Nessuno di questi alimenti è stato inventato dall’essere umano, fino a prova contraria. Egli ha potuto soltanto fare degli innesti tra i diversi tipi di piante per creare nuovi o più forti prodotti ma la “materia prima”, per così dire, era già in essere senza il suo intervento. Di ogni prodotto della terra e di ogni suo abitante, compresi quelli che occupano gli spazi del cielo e delle acque, l’essere umano ha fatto commercio, vendendo e svendendo persino se stesso nel corpo, nella mente e nel cuore. Il velo della Vergogna ricopre, pertanto, ogni Cosa. La terra non ha chiesto nulla in cambio dei suoi frutti, non ha chiesto denaro, ne’ favori di sorta, ne’ altro in cambio, le bastava soltanto l’Amore con cui l’essere umano avrebbe dovuto prendersene cura e mantenerla in custodia. Invece, l’essere umano, ha poco rispettato la terra, da tempo immemorabile continua a insudiciarla e offenderla in ogni modo, con ogni mezzo. Il velo della Vergogna, pertanto, acquisisce sempre più spessore e pesantezza. Eppure, la terra, continua a comportarsi come una madre premurosa e amorevole che perdona e accoglie sopportando tutte le ingiurie inflittele. Nonostante tutto ciò l’essere umano non è felice e si chiede dove trovare la felicità, la cerca in ogni dove. Non sa che la felicità fugge da lui per la sua cattiveria e si nasconde dietro il velo della Vergogna. Strappare quel velo è dovuto, per legge d’Amore. Rispettare la terra e averne cura e custodia insieme rende l’essere umano pago, la felicità sopraggiunge dal suo lavoro amorevole che gli permetterà di trarre i frutti migliori per il sostentamento, spirituale e fisico, per sé e per gli altri. Onoriamo, dunque, la terra, in veste di madre e nutrice, onoriamo l’agricoltore che lavora su di essa e smettiamo di commerciare ogni Cosa del Creato altrimenti il velo della Vergogna ci soffocherà.