Creato da ildalla il 16/10/2007

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Le pietre di Ica

Post n°195 pubblicato il 30 Giugno 2008 da ildalla

Ica è una località in Perù. Javier Cabrera sostenne nel 1966 di aver ricevuto in regalo una pietra da un contadino locale. Sulla pietra era incisa la figura di un pesce, che non aveva nessun significato per molti del villaggio; ma Cabrera sostenne che l'incisione sulla pietra era quella di un pesce, l'agnathus, appartenente ad una specie estinta da tempi immemorabili. Sempre secondo il dr. Cabrera, altre 205 pietre descrivono una parte della metamorfosi di questo pesce.Disse di averne successivamente acquistate diverse dallo stesso contadino, che affermò di averne raccolte molte altre dalla riva di un fiume dopo una alluvione. La provenienza reale delle pietre è rimasta sconosciuta, e nessuno (tranne forse Cabrera) conosce il luogo da dove sarebbero state raccolte.

Cabrera raccolse moltissime di queste pietre, e ne parlò alla comunità archeologica come di una scoperta. Le loro incisioni furono giudicate fuori dal comune: alcune riprendevano uomini che combattevano con dinosauri, uomini con telescopi e che eseguivano operazioni con attrezzature chirurgiche. Su altre erano incisi mappe di continenti sconosciuti. Diverse pietre furono inviate in Germania per verificare la loro datazione, punto cruciale perché Cabrera affermava che le pietre sembravano più vecchie dei più antichi esemplari di homo sapiens conosciuti.

Il totale delle pietre raccolte varia a seconda delle fonti di informazione da 11.000 a 20.000 esemplari. Gli esami effettuati hanno dato risultati contrastanti: alcune sono state riconosciute come autentiche, e datate consistentemente attorno ai 12.000 anni. Altre, come una pietra analizzata dal ricercatore spagnolo Vicente Paris, hanno rivelato segni di abrasioni e lavorazioni recenti.

La datazione non viene ritenuta affidabile da parte della comunità internazionale, dato che l'unico modo per stimare l'età di questi reperti (inorganici, quindi non adatti alla verifica con Carbonio 14) è l'analisi degli strati geologici del ritrovamento: essendo stati rimossi dalla posizione originale ed essendo ignoto il luogo della scoperta, non è possibile datare questi artefatti, né verificare l'affidabilità delle parole di Cabrera.

Inoltre si è venuto a sapere, ed è stato ammesso da Cabrera stesso, che molte delle pietre provengono dal campesino Basilio Uchuya, famoso per falsificare pietre antiche e produttore di souvenir venduti nelle bancarelle di Ica. Pare quindi che pietre autentiche siano state mescolate a dei falsi. A questo fatto viene generalmente obiettato che il grande numero di pietre e la varietà di incisioni rende difficile credere che pochi falsari abbiano potuto produrle tutte.

Tra le pietre individuate ve ne sono alcune pesanti 500 kg. Fra i sostenitori della loro autenticità c'è chi si domanda : "Ve lo immaginate un falsario che falsifica una pietra di 500 kg per venderla ai turisti ?".

Tra di esse vi è una serie di 205 pietre che, secondo i sostenitori dell'autenticità delle pietre, sarebbe una sequenza illustrativa del ciclo vitale dell’Agnathus, un pesce preistorico che visse sul pianeta 300 milioni di anni fa circa.

 
 
 

Il paese dei maiali

Post n°193 pubblicato il 26 Giugno 2008 da ildalla

Altro esempio di difesa dello status quo e di come cerchino sempre di tenerci nell'ignoranza. Una volta che apri gli occhi..è incredibile ma vedi daccero il marcio dappertutto. parte dalle piccole cose e dilaga, dilaga, dilaga..

IL DOCUMENTARIO - Il documentario «Il paese del maiale» fu trasmesso da Rai 3,durante una notte della calda estate del 2006 (per pochi sonnanbuli) e racconta storie di contraffazione alimentare, attraverso il cambio dei marchi di cosce suine e dell'omicidio di un socio lavoratore di una falsa cooperativa di facchinaggio, che, avendo scoperto la truffa, chiedeva denaro in cambio del suo silenzio. Tutte vicende che hanno come sfondo la rossa Emilia. Il sindaco di Castelnuovo di Rangone, Roberto Alperoli ha sostenuto che il filmato «riporta di Castelnuovo un'immagine univoca e lesiva del comune, che sembra un paesino dove vivono solo mafiosi». Ha tuonato: «Con questa scelta difendo i miei concittadini». E poi ha aggiunto: «Conosco i problemi di Castelnuovo ma bisogna parlarne in altro modo, non nei tre minuti d'intervento che mi concede quel film. Mi fa sembrare un povero idiota». Alla contestazione che anche i film con tesi scomode vanno visti, e semmai criticati (come ad esempio «Il Caimano») la risposta del sindaco è stata: «Premesso che anch'io ho applaudito "Il Caimano", che vuole che le dica... affermate pure che io ho avuto un comportamento inammissibile. Ma questo film resta un orrore». E così il buon nome di Castelnuovo è salvo e con esso quello del sindaco e della libertà d'informazione.

 
 
 

Ecco un esempio di come si difende lo status quo

Post n°192 pubblicato il 26 Giugno 2008 da ildalla

Il nuovo che avanza e cerca la verità è tacciato di dilettantismo. è molto facile trincerarsi dietro barriere ridicole una volta che si è al potere. e scalzare lo status quo è davvero un'impresa!

Una coppia di archeologi francesi ritiene di avere trovato una camera in precedenza sconosciuta nella Grande Piramide e chiede al direttore delle Antichità Egiziane di ritornare sulle sue posizioni e concedere loro l’autorizzazione a testare la nuova teoria, praticando nuovi fori con il trapano nella struttura di 4600 anni.
Jean Yves Verd’hurt ed il suo collega francese Gilles Dormion, che hanno studiato la struttura delle piramidi per più di 20 anni, hanno esposto le loro teorie al IX Congresso Internazionale di Egittologia di Grenoble. È inoltre disponibile il loro libro, in cui illustrano lo studio nel dettaglio.
Le ricerche sarebbero probabilmente ad uno stadio più avanzato, se i due ricercatori non avessero trovato Zahi Hawass sulla loro strada. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi, infatti, il Direttore del Supremo Consiglio delle Antichità ha nettamente respinto le nuove teorie. "Vi sono 300 differenti versioni concernenti sale ed altre cose nascoste all’interno e se dovessi accordare ad ognuno il permesso di verificarle, a quest’ora la piramide, costruita con il sangue degli egiziani, sarebbe ridotta a poco più che un cumulo di macerie. - ha dichiarato Hawass - Non permetterò che il sangue egiziano sia danneggiato da due dilettanti."
Hawass ha aggiunto che richieste precedenti dei due francesi erano giunte negli anni 1999 e 2003, sempre respinte.
Nel loro libro "La Sala di Cheope", Dormion e Verd’hurt spiegano che uno studio del 1988 dell’area al di sotto della camera funeraria detta "della regina", ha scoperto quella che sembrerebbe essere una "struttura" di 11 piedi. "Lo studio di questa parte della piramide è sempre stato negato, perché vi sono delle griglie che bloccano l’accesso - scrivono - mentre stavamo lavorando sui condotti per la ventilazione, nel 1988, siamo stati in grado di penetrare nelle profondità e studiare brevemente, ma non abbastanza da scoprire qualcosa di essenziale." Verd’hurt ride alla definizione di Hawass che li chiama "dilettanti", citando le relazioni - un tempo strette - intrattenute con i funzionari delle antichità egiziane nel 1988 per lavori presso la piramide di Medium, a sud del Cairo, che si data a più di 4.500 anni or sono, alla IV dinastia faraonica.
I lavori a Medium, secondo Verd’hurt, avevano condotto alla scoperta di due sale e due passaggi che erano, fino ad allora "indisturbati e sconosciuti". I due vorrebbero condurre una ricerca simile presso la Grande Piramide, costruita da Khufu, un regnante anche conosciuto come Cheope.
"Vorremmo verificare il risultato dei nostri calcoli architettonici, usando un radar che ci confermi l’esistenza di un passaggio e di un sistema di chiusure. Credo che ci potrebbe essere almeno accordato di effettuare queste verifiche - non invasive - per poter continuare nel nostro lavoro."
Verd’hurt sostiene che l’opposizione degli egiziani alla loro teoria è "vergognosa". Per questo, progettano di riproporre la questione a Hawass in quel di Grenoble, ma Hawass ha già fatto sapere che non intende parlare con loro. Verd’hurt si è detto deluso dal rifiuto di Hawass. "È vero che Cheope suscita interessi, passioni, perfino fanatismi, ma la nostra è una richiesta legittima e semplice. Credo sia davvero irragionevole che si rifiuti di sedere con noi attorno ad un tavolo e ascoltare quel che abbiamo da dire."

 
 
 

Feuerbach

Post n°191 pubblicato il 24 Giugno 2008 da ildalla

Mi sono reso conto che il mio pensiero è già stato espresso da qualcuno... come del resto  per tutto! c'è sempre qualcuno che l'ha già detto o già pensato, l'originalità non esiste!

“Egli invece ritiene che la religione, in particolare quella cristiana, abbia un contenuto positivo che consente di scoprire quale sia l’essenza dell’uomo. Quando a Dio si attribuiscono la conoscenza o l’amore infinito, in realtà si intende esprimere l’infinità delle possibilità conoscitive e dell’amore propri dell’uomo. In Dio e nei suoi attributi l’uomo può quindi scorgere oggettivati i suoi bisogni e i suoi desideri e, dunque, conoscerli. Feuerbach ne conclude che la “religione è la prima, ma indiretta coscienza che l’uomo ha di sé”. La conoscenza che l’uomo ha di Dio non è altro, allora, che la conoscenza che l’uomo ha di sé stesso, ma nella religione l’uomo non si rende conto che è la propria essenza a trovarsi oggettivata in Dio. Solo con la filosofia ciò può giungere a piena consapevolezza. Questo spiega, tra l’altro perché nella storia dell’umanità e degli individui la religione preceda ovunque la filosofia: l’uomo pone la propria essenza fuori di sé prima di riconoscerla come propria. Nella proiezione della propria essenza in Dio, l’uomo non possiede più tale essenza, che ha sede in un altro mondo, cosicché per riconquistarla l’uomo deve negare il mondo terreno. Lo sviluppo della religione consiste dunque in una progressiva negazione di Dio da parte dell’uomo, la quale va di pari passo con la consapevole riappropriazione della propria essenza umana. Quanto c’è di vero e di essenziale nel cristianesimo deve quindi essere negato come teologia per essere conservato come Antropologia. In quanto antropologia, la filosofia si assume il compito di liberare l’essenza dell’uomo e delle sue infinite possibilità dalla sua alienazione religiosa in un ente estraneo. Secondo Feuerbach è ateo non chi elimina Dio, il soggetto dei predicati religiosi, bensì chi elimina i predicati con i quali Dio è designato nell’esperienza religiosa, come bontà o saggezza o giustizia. Anche quando si è riconosciuta la non esistenza di Dio come entità separata, questi predicati infatti permangono nella loro verità, ma come possibilità e prerogative dell’essenza umana. Il compito dell’età moderna è consistito secondo Feuerbach, nella trasformazione e dissoluzione della teologia in antropologia. Di fronte al carattere illimitato dei propri desideri e delle proprie aspirazioni l’uomo si rende conto del carattere limitato dei suoi poteri. In questa situazione Dio viene immaginato come l’essere nel quale tutti questi desideri sono realizzati: a Dio, infatti, nulla è impossibile. Ma questa concezione della divinità rappresenta soltanto la forma più sviluppata di religione. All’origine, infatti, ciò che l’uomo divinizzò fu una natura non addomesticata, anche ostile, solo successivamente egli attribuì a questa natura caratteri simili all’uomo, sino a ravvisare nella natura stessa un ordine dovuto a Dio, inteso come principio ordinatore. Solo per quest’ultima fase dello sviluppo della religione vale la tesi secondo cui Dio e i suoi attributi non sono altro che la proiezione di sentimenti e desideri umani. Ma così facendo si è dimenticata la dipendenza essenziale dell’uomo dalla natura: questo è l’errore della forma più avanzata di religione, soprattutto del cristianesimo, che è dunque il più lontano dall’origine naturale della religione. Nella sua ultima produzione teorica Feuerbach insisterà sull’importanza della conoscenza della natura e di un rapporto armonizzato dell’uomo con la natura stessa (che dentro a un rapporto alienato invece possiamo “accettare” di distruggere …Dio ricomporrà ogni dissesto, alla fine, implicitamente, perché è questa la concezione del mondo che riproduciamo, inconsapevolmente…). Dio è l’eco del nostro grido di dolore, Dio è una lacrima dell’onda versata nel più profondo dolore della miseria umana”.

 
 
 

Internet e il Cristianesimo

Post n°190 pubblicato il 24 Giugno 2008 da ildalla

Credo che il potente mezzo democratico che è il web possa definitivamente far tramontare la nebbia che la religione cristiana per secoli ha sfruttato e gettato negli occhi dei popoli per far passare un mito per verità, rendendoci più pagani degli stessi pagani ante Cristo! Pur ritrovandomi d'accordo coi detttami morali della religione in questione, non posso chiudere gli occhi e non vedere quella che è la realtà distinguendola da quello che è il mito. Lo devo moralmente alla mia intelligenza e razionalità di essere umano. Con la scusa dell'umiltà, come vuole il buon cristiano che afferma che l'intelligenza è limitata per cui poi ad un certo punto bisogna lasciarsi alla fede, si vive sicuramente in pace con la divinità ma non con se stessi. E' vero che la razionalità e l'intelligenza sono limitate e non arriveranno mai a concepire l'inifinito ma perchè schiacciarle più del dovuto, addirittura addormentandole? Il Medioevo è finito, grazie alle notizie che si possono trovare su questa enorme enciclopedia che è Internet è impossibile gettare il fumo negli occhi alle persone che vogliono la verità. giustamente!

Personalmente non ho mai creduto che Gesù sia esistito davvero. ho sempre pensato che fosse esisito un qualche personaggio dalla personalità molto forte che andava recitatndo idee molto rivoluzionarie per i tempi e di sicuro fascino, nonchè con presupposti di una forza interiore molto ma molto sviluppata: bisogna essere dei grandi per porgere l'altra guancia, per non lasciarsi andare all'ira e alla vendetta, per perdonare e soprattutto per AMARE! L'odio non porta da nessuna parte. Insomma vedo Cristo come una specie di Ghandi. Ma Ghandi non era certo cristiano...quinndi la mia domanda è: perchè ostinarsi a dimostrare che Gesù è esistito??? Non possiamo accettare le idee che questo mister X voleva difendere e farle nostre senza per forza etichettarci come crisitani? ma semplicemnte come perssone ragionevoli? Non credo in Dio e non credo in Cristo, ma credo che quando l'uomo sia in pace con se stesso allora sia in pace col mondo intero, molto vicino ad uno stato di grazia diciamo pure divina o preferisco dire uno stato di grazia molto umano. L'Uomo è molto più divino di un qualunque Dio, che per definizione appartiene ad una specie diversa.

I fatti:

La religione cristiana è una rimodellazione di antiche tradizioni riadattate ad una nuova realtà; in particolare il mito di Gesù cristo ha delle notevoli similitudini con altri miti più antichi:
Il dio horus, per esempio, nacque da una vergine e guarda caso proprio il 25 dicembre. Strano? no considerando che era il Dio Sole! e quando nasce il sole se non al solstizio d'inverno? La nascita di horus fu accompagnata da 3 divinità che seguirono la stella del mattino portando doni. Allo stesso modo la nascita di Gesù con i re magi.
Horus fu battezzato all’età di 30 anni in un fiume, allo stesso modo Gesù.
Horus aveva 12 seguaci, Gesù aveva 12 apostoli.
Horus fece miracoli come curare i malati e camminare sull’acqua, così fece Gesù.
Horus fu ucciso tramite crocifissione, Gesù fu crocifisso.
Horus nella crocifissione fu accompagnato da due ladri, Gesù fu cricifisso con due ladri.
Horus risorse dopo 3 giorni, Gesù risorse dopo 3 giorni.
La resurrezione di Horus fu annunciata da tre donne, lo stesso dicasi di Gesù.
Viene da chiedersi se ogni domenica nella chiese, la gente prega per Gesù o per qualcun altro………per esempio nel culto di mitra:
Mitra nacque da una vergine in una grotta la notte del 25 dicembre, la sua nascita fu assistita dai pastori, in modo assolutamente identico è avvenuta la nascita di Gesù.
Mitra aveva 12 compagni, Gesù 12 discepoli.
Mitra fece miracoli, così come Gesù.
Come grande toro del sole fu sacrificato per la pace nel mondo, Gesù si sacrificò per redimere i peccati dell’uomo.
Mitra fu sepolto in una tomba e dopo 3 giorni resuscitò, allo stesso modo fece Gesù.
Mitra fu chiamato “il buon pastore”; fu identificato come “la parola”, “il redentore”, “il salvatore”, “il messia”, allo stesso modo Gesù viene identificato con questi termini.

Stupefacente vero? documentatevi sul web e troverete che tutto ciò è vero! ma come lo giustificarono i primi cristiani? In maniera davveor geniale ahahah:

per Giustino erano anticipazioni del demonio, che conosceva le vicissitudini che avrebbero caratterizzato l’esistenza di Gesù, e volendo privarlo di credibilità le ha diffuse prima tra gli uomini.

Credo che ogni commento sia superfluo.

 
 
 

Ma che schifo!

Post n°189 pubblicato il 23 Giugno 2008 da ildalla

5000 persone e 30 chiese...

NEW YORK - L’asilo degli orrori non aveva finestre e operava in incognito in una minuscola cittadina del Texas, a un’oretta di macchina da Dallas. A Mineola, comunità ultraconservatrice di 5.100 anime e 30 chiese, sapevano che là dentro succedeva qualcosa di losco, ma credevano fosse un club per scambi di coppie. Nessuno avrebbe mai immaginato che bambini, alcuni di appena cinque anni, erano costretti a esibirsi in spettacoli porno di fronte a una platea di adulti.

 
 
 

Global warming

Post n°188 pubblicato il 12 Giugno 2008 da ildalla

Penso possiamo continuare ad usare i Suv senza troppi problemi di coscienza (a parte ovviamente per i polmoni!) riguardo al fatto che la CO2 prodotta dall'uomo stia causando variazioni climatiche. Altro discorso invece per il cancro ai polmoni!

Certo è che il clima non è mai stato stabile ed equilibrato sul nostro pianeta, ma non vogliamo accettarlo. l'uomo deve avere il controlllo su TUTTO! ma qui davvero andiamo oltre...

Le variazioni della forma dell'orbita terrestre con periodi di 100.000 anni fanno susseguire da sempre ere glaciali e interglaciali, come la nostra attuale. Ci sono reperti archeologici che rovano la vita dell'uomo  milioni e milioni di anni fa. E ci sono stati almeno due eventi catastrofici che hanno portato all'estinzione di specie, forse anche umane!, su cui gli esperti concordano: 65 milioni di anni coi dinosauri e 250 milioni di anni fa.

Solo 1000 anni fa la Groenlandia era verde, questo per capire quanto poco ci capiamo nella faccenda. ma alcuni dati sono certi: l'effetto serra è causato dalla CO2 solo per il 20%, il restante 80% è dovuto a vapore acqueo, ozono, metano e nubi. Inoltre della CO2 presente nell'atmosfera, solo l'1% è prodotta dall'uomo! Insomma l'effetto serra e il global warming non dipendono assolutamente dall'uomo. I protocolli di Kyoto e i certificati verdi che tanto vanno di moda sono solo un'espediente per fermare le galoppantie economia cinese e quindi non si può dare torto agli Usa se non li ratificano.

 
 
 

Nozioni di astronomia

Post n°187 pubblicato il 12 Giugno 2008 da ildalla

giusto per capire un po' meglio glaciazioni, global warming, zodiaco e religione cristiana.

In circa 100.000 anni varia l'eccentricità dell'orbita ellittica

Ogni 40.000 anni circa varia l'inclinazione dell'asse terrestre, tra 22 e 25 gradi

Ogni 26.000 anni si conclude un ciclo di precessione degli equinozi.

 
 
 

L'Eliocentrismo

Post n°186 pubblicato il 11 Giugno 2008 da ildalla

Le teorie eliocentriche circolavano già 6000 anni fa ed hanno continuato ad esistere ed essere trmandate, fino all'avvento del fanatismo cristiano, quando furono definitivamente  relegate ad eretiche a favore di quelle geocentriche, molto più rasicuranti dal punto di vista dei detentori del potere e più vicine all'interpretazione biblica del versretto in cui Giosuè dice: Fermati, o Sole.

Vediamo le tappe di queste teorie a partire dai primissimi, i Sumeri o Caldei.

Una data molto importante per i Sumeri era il primo giorno dell'anno, che era stabilito all'equinozio di primavera. La ricorrenza era caratterizzata da un rito religioso dal quale, pensavano, sarebbe dipeso l'andamento di tutto l'anno successivo. Essi, infatti, erano convinti che la natura rinascesse ogni anno attraverso un matrimonio sacro che era consumato tra INANNA, dea dell'amore, e DUMUZI, dio della vegetazione. Tre rappresentano animali simbolo di forza e potere: il Toro, il Leone e lo Scorpione. Insieme al “dio versatore d'acqua”, l'Acquario, essi contennero i quattro punti cardinali intorno al 4400-2200 avanti Cristo.Verso il 4000 a.C. i punti cardinali nel calendario scritto, erano indicati dal sorgere eliaco delle Pleiadi, di Regolo e di Antares, in seguito, intorno al 2800 a.C., i punti cardinali nel cielo erano vicini a quelle stesse stelle.Il Toro era il toro del paradiso dei Sumeri, il quale compare nei dodici capitoli dell'Epopea di Gilgamesh, trovati durante il secolo scorso a Ninive, tra le rovine del tempio di Nabu e nella biblioteca di Assurbanipal. Indicava l'equinozio di primavera e l'inizio del nuovo anno. I Caldei distinguevano le stelle fisse dai pianeti, sapevano calcolare le relazioni fra i moti del Sole, della Luna, della Terra per predire le eclissi.
I Sumeri usavano il termine "Dub" per indicare la circonferenza del mondo di 360° e parlavano della curvatura del cielo. Tracciavano un immaginario "orizzonte celeste" per misurare il momento in cui si levavano e tramontavano i corpi celesti. Aiutandosi poi con delle linee verticali, anch'esse immaginarie, ottenevano il punto dello Zenith.
Nei cieli Babilonesi di quattromila anni fa 33 corpi celesti erano ordinati come lo sono oggi. Nel 1925 gli astronomi stabilirono di dividere i cieli in tre zone raggruppandovi 88 costellazioni. I Sumeri lo avevano già fatto dividendoli in tre "vie": la settentrionale di Enlil, la meridionale di Ea e la centrale di Anu (quella dello Zodiaco). Il cerchio che la Terra formava girando intorno al Sole venne diviso in dodici parti uguali di 30° l'una. Raggrupparono le stelle in costellazioni e diedero loro un nome a seconda della forma assunta. Quindi furono la fonte dalla quale attinsero i Greci. La "via di Ea" elencava molte costellazioni nel cielo australe che da Ur o da Babilonia non potevano essere viste.

 Talete di Mileto astronomo greco, conosceva la sfericità della Terra, l'obliquità dell'ellittica; sosteneva che nell'acqua e nell'umidità, diffusa in natura, si doveva ricercare il principio generatore di tutte le cose.
Nel 580 a.C. scrisse che la Luna era illuminata dal Sole, e fu il primo ad affermarlo. Secondo Erodoto, avrebbe predetto un eclisse di Sole prima che si verificasse, il 25 maggio del 585 a.C. Per i greci il vocabolo Caldeo era sinonimo di Astrologo o Astronomo. Talete certamente apprese il tutto durante un viaggio in Caldea e in Egitto.
Per Talete e Anassimene la via Lattea era formata da stelle, ognuna costituiva un mondo con un Sole e pianeti immessi in un immenso spazio.
Per i greci il vocabolo Caldeo era sinonimo di Astrologo o Astronomo. Talete certamente apprese il tutto durante un viaggio in Caldea e in Egitto.

Filolao (470 a.C. - 390 a.C.) di Crotone ( o di Taranto) fu un grande astronomo, filosofo e matematico, sulle orme del grande maestro Pitagora. Per primo contribuì ad esportare il pensiero della scuola pitagorica fuori dai confini ellenici. Fu il maestro di Archita e fu menzionato da Platone.

Nel campo dell'astronomia, approdò alla conoscenza del ruolo marginale della terra nel sistema solare, attribuendo la massima importanza al "fuoco centrale", Hestia, ovvero la sede di Zeus, centro dell'attività cosmica. Egli infatti sosteneva un modello non geocentrico; al centro dell’universo vi era un grande fuoco ove vi ruotavano la Terra, l’Antiterra, la Luna, il Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno

 Eraclide Pontico (Eraclea Pontica385 a.C. – Atene322 a.C. o 310 a.C.) è stato un filosofo e astronomo greco, contemporaneo di Eudosso di Cnido.Fu probabilmente discepolo di Aristotele al Liceo. Eraclide, per spiegare il moto diurno dei cieli, pensò ad un moto della terra intorno al proprio asse da occidente ad oriente; lui o qualche pitagorico a lui vicino ipotizzò il movimento di Venere e di Mercurio intorno al sole: la prima versione degli epicicli, comunemente noti per la teoria di Tycho Brahe.L'idea di Eraclide della rotazione diurna della Terra fu poi ripresa ed estesa da Aristarco di Samo.

 Astronomo e fisico, Aristarco (310 a.c) è noto soprattutto per avere per primo introdotto una teoria astronomica nella quale il Sole e le stelle fisse sono immobili mentre la Terra ruota attorno al Sole percorrendo una circonferenza. Sappiamo inoltre che Aristarco concordava con Eraclide Pontico nell'attribuire alla terra anche un moto di rotazione diurna attorno ad un asse inclinato rispetto al piano dell'orbita intorno al Sole ( l'ultima ipotesi giustificava l'alternarsi delle stagioni).
Purtroppo non ci è pervenuta l'opera nella quale Aristarco illustra la sua teoria, sulla quale abbiamo solo brevi testimonianze, la più importante delle quali è di
Archimede (nell'Arenario). L'obiezione che gli mossero i suoi contemporanei fu scientifica e non ideologica, come invece fu nel caso di Galileo : si chiesero per quale motivo le stelle fisse non modificassero la propria posizione nella volta celeste nel corso dell'anno, come invece avrebbero dovuto fare se la Terra fosse stata in movimento. Sappiamo da Archimede che Aristarco superò l'obiezione ipotizzando che la distanza tra la Terra e le stelle fisse fosse infinitamente maggiore del raggio dell'orbita annuale terrestre.
In realtà la distanza delle stelle fisse dalla Terra è talmente superiore al raggio dell'orbita terrestre da evitare ogni effetto di
parallasse misurabile con gli strumenti dell'epoca (e anche delle epoche successive fino al XIX secolo). L'idea che le stelle siano ad una distanza enormemente superiore a quella del Sole è ripresa da altri autori (ad esempio da Cleomede).Secondo la testimonianza di Plutarco l'eliocentrismo (che Aristarco aveva accettato come base della sua teoria perché gli permetteva di giustificare i moti osservati dei pianeti) era stato successivamente dimostrato da Seleuco di Seleucia. La teoria eliocentrica fu però rifiutata con forza, quattro secoli dopo Aristarco, da Claudio Tolomeo, le cui concezioni dominarono incontrastate la tarda antichità e il medioevo.

 La teoria eliocentrica fu però fermamente rifiutata, nel II secolo d.C., da Tolomeo, che era certo della centralità ed immobilità della Terra nell'universo. Claudio Tolomeo, noto semplicemente come Tolomeo; 100 circa – 175 circa) è stato un astronomo e geografo greco di epoca imperiale che visse e lavorò ad Alessandria d'Egitto. Considerato uno dei padri della geografia, fu autore di importanti opere scientifiche, la principale delle quali è il trattato astronomico noto come Almagesto, nella quale il geocentrismo fa da padrone.

Il cristianesimo avallò poi la cosmologia tolemaica in quanto compatibile con le Sacre Scritture (in Giosuè, cap. X si legge in effetti il famoso "Fermati, o Sole!").

 
 
 

La Sfinge

Post n°185 pubblicato il 10 Giugno 2008 da ildalla

Questo quello che troviamo sui libri di testo

Da Sapere.it:

Animale con corpo di leone e testa d'uomo oppure, in alcuni casi, con testa di ariete o di falco, presente nella mitologia egizia. Il termine "sfinge" deriva dalla parola greca sph´ynx, che a propria volta trascrive l'espressione egizia Szp anx, "immagine vivente". Solitamente l'aspetto di sfinge era collegato all'immagine divinizzata del faraone, e il suo culto era associato a quello del Sole. È famosa la Grande Sfinge di Giza, di circa 70 m di lunghezza e 20 di altezza, ricavata da una roccia calcarea e posta a guardia della necropoli reale. Il volto della Grande Sfinge è probabilmente quello del faraone Chefren (2750-2545 a.C.). Questo monumento fu più volte ripulito dalla sabbia che l'aveva sepolto; una stele eretta dal faraone Thutmosi IV (1397-1387 a.C.), che si conserva a Giza tra le zampe della sfinge stessa, racconta come in sogno la Sfinge avesse promesso al futuro re di farlo salire al trono se lui si fosse premurato di liberarla dalla sabbia. Il culto della sfinge fu associato a quello di Horo e a quello di Horemakhet , "Horo all'orizzonte". Dal Nuovo Regno (1543-1069 a.C.) alcuni templi furono fatti precedere da un viale processionale bordato da sfingi, ognuna con il volto del faraone regnante o con una testa di animale sacro (a Karnak, per esempio, le sfingi hanno teste d'ariete).

DA Wikipidia

La sfinge di Giza è la più grande statua monolitica del mondo e fu costruita circa 4.500 anni fa. Raffigura una sfinge, più precisamente un'androsfinge, essere mitologico con volto umano e corpo di leone accovacciato.Il monumento, che si trova a fianco del viale che conduce dal tempio a valle alla Piramide di Cheope a Giza, venne probabilmente ricavato da un affioramento di roccia proprio nella zona delle cave di pietra usate per la costruzione della piramide stessa. La statua è lunga 73 metri, larga 6 metri e raggiunge un'altezza di 20 metri.Il volto raffigurato è stato attribuito a Userib (o Chefren), sovrano della IV dinastia (2630 a.C.-2510 a.C.). Secondo recenti studi la statua rappresenterebbe invece Cheope e la sua costruzione sarebbe da attribuire al figlio di questi, Djedefra, a lui succeduto prima di Kefren. La statua è parte integrante di un ampio complesso funerario.

Un po' povero, non trovate, liquidare così uno dei maggiori misteri presenti sul nostro pianeta? E poi come sarebbe? la datano 4500 a.c. ma rappresenta il volto di uno vissuto 2000 anni dopo?? mumble mumblee allora vediamo cosa c'è dietro veramente:

Tutti sappiamo quale importanza avevano gli equinozi e le precessioni per gli Egizi, i quali osservando il punto in cui sorgeva il Sole, scoprirono che l'equinozio di primavera, cioè il 21 marzo, il giorno e la notte avevano la stessa durata. Si accorsero così che l'inizio della precessione era contrassegnato da una costellazione che spuntava da dietro il Sole e cambiava ogni 2600 anni dando vita ad una nuova epoca e un nuovo periodo astrologico. Nel 2500 a.C., epoca alla quale si fa risalire la costruzione delle Piramidi, la costellazione era il Toro.
Non si può, quindi, pensare che un faraone abbia costruito un monumento dalla forma di Leone, quale è la Sfinge, per indicare l'inizio dell'era del Toro. Ha un senso solo se la sua funzione è quella d'indicare l'inizio dell'era del Leone; ma per trovare il momento in cui questa costellazione apparve da dietro il Sole è necessario retrocedere nel tempo fino al 10500 a.C..
Nella tomba di
Senmut, astronomo e architetto vissuto durante il regno della regina Hatschepsut, sono raffigurate le tre stelle della cintura di Orione, i cicli lunari, le differenti posizioni assunte da Sirio nel cielo con il trascorrere del tempo. Nel 10500 a.C. Vega era la stella polare a Nord e Canopo quella a Sud. Il fatto che entrambe fossero anche le stelle più brillanti del tempo potrebbe spiegare perché venne scelta questa data (10.500 a.C.) come punto di inizio di un antico sistema di computo del tempo ponendo la Sfinge in correlazione fra la cintura di Orione e le Piramidi di Giza.
Al Museo di Berlino una tavoletta sumera contrassegnata col n° Vat 7847, riporta l'elenco delle costellazioni e inizia con il Leone.
Le tracce d'erosione, presenti nella roccia usata per costruire la
Sfinge e quella del sito dove è stata posta, evidenziano i segni di un consumo causato da millenni di piogge abbondanti che ne hanno arrotondato i contorni.
Tenendo conto che per migliaia di anni il corpo della Sfinge è rimasto
sepolto sotto le sabbie e che da oltre 7000 anni la piana di Giza è un arido deserto, per mancanza di precipitazioni intense e continue, si desume che tale erosione sia avvenuta molti millenni prima di tale data, si stima diecimila anni prima, comprovando sia l'esistenza della costruzione in epoca assai remota, sia il fatto che non poteva certo raffigurare le sembianze di un faraone vissuto in epoca successiva; molto più probabile raffigurasse la costellazione che osservava all'orizzonte: quella del Leone.
Nemmeno le consuete inondazioni del Nilo possono aver causato una simile erosione, dato che quest'ultima avrebbe avuto inizio dal basso con un andamento maggiore proprio in quel punto rispetto alla parte superiore. Le profonde fessure presenti provano che l'erosione iniziò dalla parte più alta.
Secondo la scienza ufficiale la Sfinge fu restaurata già trecento anni dopo la sua costruzione e vennero usati per il lavoro blocchi di sessanta e novanta centimetri l'uno. Questi restauri sarebbero stati necessari a causa del materiale scadente usato per la costruzione, ma se così fosse, con un'erosione di trenta centimetri ogni cento anni, la Sfinge dovrebbe essere scomparsa da ben cinquecento anni. Quindi solo le piogge possono aver causato la corrosione.
Al termine dell'ultima glaciazione si verificò un terribile cataclisma ricordato da ogni popolo come il diluvio universale.
Secondo i glaciologhi come Jelersma, Cailleux e Romanovski, dodicimila anni fa, avvenne l'ultima fusione dei ghiacci in modo repentino a causa dell'urto di un grosso asteroide col nostro pianeta, o per effetto di un fenomeno cosmico di notevole entità. Molte terre si inabissarono, le Ande si levarono alle attuali altezze, nacquero le cascate del Niagara, il fondale della fossa di Cariaco emergeva mentre scompariva la coltre ghiacciata che copriva la Scandinavia, l'Inghilterra, l'Irlanda, l'Europa. La corrente del golfo riusciva finalmente a toccare le nostre coste e quelle statunitensi, liberando New York dai venti chilometri di ghiaccio che la ricopriva; mentre un clima rigido colpiva la Siberia.
La Sfinge, inoltre, nel tempo, è stata altre volte oggetto di restauri, come la ricostruzione della testa con una che risulta molto sproporzionata rispetto al corpo.
Certamente i re della quarta dinastia, ritenuti i costruttori delle Piramidi, la rimodellarono a propria immagine e il faraone Kephren si limitò solo a restaurarla.
Nel cercare altre prove torniamo ancora indietro nel tempo per osservare ciò che accadeva quando la cintura di Orione passava lungo la linea nord-sud. In quel dato momento, mentre il Sole sorgeva ad Est, la costellazione del Leone attraversava l'orizzonte. Quindi la Sfinge nell'era del Leone guardava la propria immagine nel cielo.
Ulteriore prova di tale tesi, lo spostamento a destra di 14° della rampa lastricata, allineata a sud-est verso il punto esatto dove il Sole sarebbe sorto, spostato anch'esso a destra di 14° dalla costellazione del Leone, la quale, alla sua sinistra, mostrava solo le spalle e la testa essendo, per metà, sotto la linea dell'orizzonte.
Chi guardava verso est, quindi, poteva vedere il Sole sorgere davanti alla linea lastricata e, a sinistra, la Sfinge emergere dalla sabbia con la testa e le gambe; proprio come la costellazione del Leone all'orizzonte.
Così la Sfinge assume la funzione di un gigantesco indicatore del tempo.
Diviene inoltre possibile sia stata costruita, insieme alle Piramidi, da una civiltà sconosciuta e precedente a quella degli egizi.
Sulle pareti del tempio di Edfu sono incise le cronache di eventi avvenuti in un remoto passato, considerate reali dagli egizi, che parlano dei dominatori dell'Egitto nel Primo Tempo.

La Divina Commedia lascia intendere che Dante avesse sentito parlare della Croce del Sud molto prima che i viaggi di esplorazione rendessero nota la costellazione visibile quando si passa l'Equatore. Sapeva che molti millenni fa la Croce del Sud era visibile nell'emisfero boreale dalla "prima gente". Di quale "prima gente" parlava?

«I' mi volsi a man destra, e puosi mente
a l'altro polo, e vidi quattro stelle
non viste mai fuor ch'a la prima gente.»

 
 
 
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