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Bear Sterns. Il collasso del credito.


NEW YORK - Panico a Wall Street per il titolo della banca Bear Stearns, che è crollato del 50%, facendo segnare alle 15,04 (ora italiana) il prezzo di 28,80 dollari. La situazione è precipitata dopo che negli ultimi giorni erano circolate delle voci di possibili difficoltà di Bear Stearn. La dirigenza era intervenuta per fornire rassicurazioni al riguardo, ma venerdì il presidente e amministratore delegato Alan Schwartz, ha ammesso che «la situazione finanziaria si è gravemente deteriorata» anche grazie alle voci rimbalzate sui mercati circa i rischi di crisi. AIUTO A BREVE TERMINE - Bear Stearns ha chiesto l'aiuto di JpMorgan e della Federal Reserve, che hanno deciso di fornirle finanziamenti «non recourse back-to-back» con scadenza 28 giorni, cioè denaro che il prestatore perde in caso di insolvenza di chi lo riceve. Non vi sono garanzie, ha aggiunto Schwartz, che il salvataggio permetterà all'azienda di continuare a operare regolarmente; per questo motivo, Jp Morgan sta «lavorando a stretto contatto con Bear Stearns per trovare finanziamenti permanenti o altre alternative per il gruppo». Che si tratti di una situazione di portata eccezionale è confermato da un altro dettaglio: e cioè che la stessa Jp Morgan si è affrettata ad assicurare i propri azionisti che il salvagente lanciato non dovrebbe aver alcun impatto significativo sulla propria situazione finanziaria. GRAVI PROBLEMI DI SOLVIBILITA' - Secondo Carl Lantz di Credit Suisse il finanziamento concesso dimostra come «Bear Stearns non abbia il denaro sufficiente per andare avanti e a livello generale non si tratta di una notizia confortante per l'intero settore bancario». «Con l'operazione odierna Bear Stearns ha di fatto ammesso di non avere i mezzi finanziari per aspettare il 27 marzo giorno in cui inizierá il programma di aiuti della Federal Reserve finalizzato nello switch di bond ad alto rating con i Treasury - ha concluso Lantz - la banca ha insomma gravi problemi di solvibilità».