Contromano

Freddo

Non sapeva come si fosse trovata in quel luogo.

Dietro di lei il nulla.

Davanti,un corridoio stretto e lungo la cui penombra nasceva da una flebile fiammella.

Alla fine del corridoio si intravedeva una porta.

A passi insicuri ma continui, lo percorse, aprì la porta.

Un freddo irreale ed improvviso picchiò la sua pelle.

La tela di un ragno disegnava percosi di marmo, lucidi e gelidi.

Si sedette sfinita, mettendo la testa fra le ginocchia.

Driiiiiiiiiiinnnnnnnnn!

Accidenti la sveglia, per fortuna era solo un incubo!

Coincidenze...emozioni taciute! Settima puntata

In fondo agiamo nello stesso modo.

Prima il dovere, poi il piacere; sempre che ci si possa ritrovare in un paesino sperduto della Groenlandia.

Solo che stavolta, mi sono divertita io...

Ho letto nelle tue pupille una scritta meravigliosa: "Mi hai fatto fare la figura del pirla".Eri talmente imbarazzato! :-)Ora continuerò a divertirmi per qualche giorno o per qualche settimana, forse addirittura per qualche mese; aprirai due o tre volte l'account del tuo e-mail, sperando di trovare quell'interessante libro che ho detto t'avrei mandato.E visti gli accordi, sarai per forza di cose obbligato a rispondere. Aspetta pure, in fondo, non c'è nessuna premura.La Gazzella

Il fuoco

La mia mente crea,

come fumo che sale,

la tua immagine complessa.

Un leggero soffio di vento,

tra i rami dei pini di montagna,

sussurra le parole che vorrei dirti.

Quando ti guardo, in silenzio,

si fermano gli istanti

 come in una fotografia. 

Spesso mi pare di sentire il tuo profumo,

di ascoltare le tue parole, 

di posare le mie labbra sulle tue,

in un bacio delicato senza fine.

Intriso di rovi è il tuo sentiero,

tanto da insangiunare la terra dove cammini.

Il mio cuore però è generoso

e sarà la via del tuo futuro.

Ma per trovarti, mio Tesoro,

avrò bisogno di un piccolo fuoco.

Non spegnere la tua speranza.

Io ti raggiungerò.

La gazzella

Coincidenze...il profumo della pelle (sesta puntata)

Doveva essere un tranquillo week end ma il pomeriggio del sabato mi arrivò una convocazione urgente per l'indomani.

Guidai tutta la notte per arrivare in orario a destinazione. Non avevo trovato posto in nessun aereo.

Entrata nella sala convegni, scesi verso destra dove avevo visto alcuni posti liberi. Caso volle, che Lui fosse proprio seduto lì. Miguardai bene dal sedermi, tanto ero rimasta seduta per tutto il viaggio e le gambe avevano bisogno di sgranchirsi un pò.

Lo guardavo. Il suo aspetto composto, il suo sguardo impenetrabile, il viso contrito in un'espressione talmente rigorosa che mi crucciai.

Dopo qualche minuto, si alzò e lì fu inevitabile l'incotro. Me lo ritrovai davanti e allungai la mano per salutarlo, mantenendo una certa distanza.

Improvvisamente la sua espressione rigorosa si trasformò in un sorriso luminoso, con mia grande sorpresa e quando mi strinse la mano, mi tirò a se baciandomi e chiedendomi come stavo. Scambiammo qualche parola, poi con la scusa di dovere salutare il mio responsabile mi allontanai. Lui che ride, lui che bacia, persino gentile e cordiale? Ma che diavolo sta succedendo?

Mentre ero seduta, immersa nei miei pensieri, una mia collega venne a prendermi per mano e mi portò al bar per un caffè. Lavoravamo in regioni diverse ed era da tanto che non ci si vedeva. Ma ecco che avvenne una cosa che mai avrei pensato potesse accadere.

Al bar c'era lui, che non appena mi vide, mi strappò alla mia collega, cinse le sue braccia appena sopra il mio fondo schiena, mia avvicinò pericolosamente al suo viso e mi baciò ancora. Non so perchè ma io, istintivamente, misi le mie mani al suo collo. Eravamo abbracciati in quel modo davanti a molta gente e la mia collega, ci guardò in modo a dir poco strano. Come se nulla fosse mi chiese come stavo...(ma scusa non ci eravamo già salutati 20 minuti prima?) La sua voce pacata mi ricordò molto le fusa che i leoni fanni quando vogliono tranquillizzare la preda. Rievocò la giornata che aveva passato da noi pochi mesi prima, dicendo che si era divertito molto. Intanto non mollava la presa, le sue braccia mi avvinghiavano ancora. Mi chiese anche se avevo intuito il motivo per cui ero stata chiamata così in fretta. Risposi che non avevo la più pallida idea; in effetti avevo già capito ma preferivo, per motivi di diplomazia, sorvolare sulla questione.

Ebbi la tentazione di usare le mie dita per solleticare la sua nuca ma, mi resi conto che già i miei seni toccavano il suo petto e che respirando i nostri corpi stavano danzando, ci stavano annusando, sfiorando, provocando senza un minimo di pudore.

Se fino a quel momento avevo tenuto lo sguardo fuori dalla portata delle sue pupille, adesso non potevo fare a meno di cercarle. Mi tuffai nel blu intenso dei suo occhi e fu come perdersi in un abisso. Non sentivo più la gente che parlava, non c'era più gente intorno a noi. Solo quel blu immenso e profondo che mi aveva intrappolata fra le sue braccia.

Mi baciò un'altra volta sulla guancia, si staccò da me e disse che ci saremo rivisti presto.

Al posto del caffè, al bar, presi una grappa! La mia amica si era dileguata e anch'io, ancora frastornata da quei momenti, tornai giù a seguire la conferenza.

Venne il momento in cui, ebbi la certezza del motivo per cui ero stata chiamata così urgentemente. Ero stata tra le persone promosse a livello superiore. Istintivamente, guardai il suo viso mentre pronunciavano il mi nome e vidi un ghigno di piacere.

Certo ora sarà inevitabile vederci spesso...Mi chiedo se ci stia sul seri provando con me!

Ma dico sei scema? Ancora non l'hai capito?

A fine giornata tra complimenti e strette di mani il mio, non so ancora come definirlo, si riavvicinò a me.

Ancora una volta mi avvinghiò, mi baciò, si complimentò per la mia promozione e mi disse: organizza qualcosa per me, così staremo un pò insieme! Dicendomi questo all'orecchio, quasi sussurrando, strinse un pò di più le sue braccia ai miei fianchi. Inevitabilmente ero talmente vicina a lui da poter sentire il suo sesso desideroso...

Strabuzzai gli occhi! E non nego affatto che la cosa mi divertì talmente da riderci su per un pò!

Certo che ti organizzo qualcosa, ma stavolta il gioco lo condurrò io...anche se crederai d'esser tu a tenere banco.

La gazzella

Miti

Eros, Anteros, Himeros...