IL FUNAMBOLO

Mancano più o meno 6 mesi al mio trasloco e al solo pensiero già mi viene l'orticaria. Non è la prima volta che affronto un trasloco, ma stavolta è diverso... E' diverso perchè è il primo trasloco dopo 7 anni di stabilità nella stessa casa; perchè dopo tanti anni ho accumulato una marea di roba, tra piccoli e grandi oggetti, molti dei quali dovranno per forza fare una brutta fine, essendo completamente arredata la casa in cui andrò a stare. Non oso immaginare il culo che dovrò fare in quei giorni di marzo, quando la primavera fa capolino, le rondini cominciano a fare cip cip sulle nostre teste (ma misà che a marzo è un pò troppo presto ancora... vabbè, mi piace pensarla così...) e l'odore dei primi boccioli invade l'aria compromessa della città in cui io, invece, scarrozzerò avanti e dietro con la macchina stracarica di cianfrusaglie mentre impreco tra un semaforo e l'altro, tra un pedone mancato e un autobus fermo davanti...

Non tutto il male viene per nuocere però, se lo faccio è perchè ho ben valutato la situazione che porterà (almeno si spera) dei grossi benefici. Il primo è sicuramente il fattore economico, andrò a spendere un pò di meno di adesso e di questi tempi anche un euro è denaro prezioso da risparmiare. Il secondo fattore positivo è che per la prima volta da quando vivo a Roma (parliamo di ben 12 anni sonanti) vivrò da solo... niente più coinquilini tra i piedi, anche se ad essere sincero mi sono sempre trovato bene con i miei coinquilini e la fortuna ha voluto che non ne abbia mai avuto più di uno... e non è cosa da sottovalutare.

Quando mi trasferii a Roma andai a stare con mio cugino e mia cugina. Era una sistemazione provvisoria, anche perchè non sopportavo molto dormire in camera con mio cugino. Infatti il mio scopo era quello di trovare subito subito una casa o una camera in affitto. Compravo Porta Portese e telefonavo a rotta di collo. La situazione più strana che mi capitò fu in zona Eur. Lessi l'annuncio che diceva più o meno così: "Affittasi appartamento da condividere con un'altra persona. Chiediamo discrezione e riservatezza, solo uomini italiani o donne di qualsiasi nazionalità. Chiamare ore ufficio al numero XXXXX". Io chiamai a ore ufficio, mi rispose un uomo che non esitò a fissarmi un appuntamento per la sera stessa. Andai al posto che mi disse e mi ritrovai davanti un omino sulla cinquantina, apparentemente innocuo e sorridente. Andammo a piedi fino a quella che sarebbe potuta diventare casa mia di lì a poco. Mi chiese più volte se avevo problemi a condividere l'appartamento con un'altra persona e io ripetei più volte che non avevo alcun tipo di problema, specialmente se potevo avere una stanza tutta mia. Suonammo e qualcuno venne ad aprire. La sorpresa di vedere un anziano signore, approssimativamente sugli 80 anni, che si muoveva con estrema lentezza, mi si stampò sulla faccia. Provai a far finta di niente, ma ormai il mio entusiasmo era svanito nel nulla lasciando solo un sorriso fintissimo stampato in faccia e una voglia di scappare via. Avevo 19 o 20 anni e l'idea di condividere casa con un 80enne non mi sfiorava minimamente! Seguii i due che mi fecero vedere casa ma io ero già fuori di li, con la testa. Il carico da 90 arrivò quando il signore più giovane, che era il figlio del mio potenziale coinquilino, mi disse che avrebbe preferito che in casa entrasse nessuno, specialmente di sera. Ecco, in quel momento mi aveva praticamente detto "vai pure via, non fa per te questa casa".

Ma vabbè, le cose andarono decisamente meglio qualche annuncio più tardi, quando andai a vedere la casa di un mio coetaneo calabrese che affittava l'altra camera, un pò piccola, ma per me era una reggia. Ci accettammo a vicenda e per un anno stetti li, la mia prima volta. Grazie Massy, non ci sentiamo più da un pò, ma ti porto nel cuore... te ma soprattutto tua sorella che ogni tanto ci veniva a trovare e della quale ero abbastanza cotto ma non l'ho mai detto a nessuno!

Tornai a vivere con mio cugino, secondo trasloco. Avevo la mia stanza perchè mia cugina, sua sorella, era andata a convivere col suo ragazzo, attuale marito e aveva liberato quella che ritengo la stanza più bella in cui sono mai stato. Era enorme, tant'è che avevo un angolo salottino con tanto di poltrone. Se ci fosse stato l'angolo cottura, un cesso e una doccia avrei fatto tranquillamente del resto di casa, lasciando a mio cugino il pieno possesso di un bell'appartamento spazioso e pieno di luce.

Lasciammo insieme quella casa per trasferirci in questa, dove sono ora. Un anno dopo mio cugino tornò al paese. Da allora ebbi altri 3 coinquilini: Giancarlo il buddista (mi piace ricordarlo così, per quelle riunioni infinite di buddisti che invadevano casa un paio di volte a settimana... ma andava bene così, qualche volta ho anche partecipato ma purtroppo l'idea di religione o presunta tale non ha mai preso possesso della mia testa), Mariantonietta che andò via molto presto perchè si era liberata una stanza nella casa in cui viveva la sua migliore amica. Poi ci fu quello che è tutt'ora il mio coinquilino. Quello con cui sono stato meglio di tutti e da cui mi dispiacerà un casino separarmi. Ma l'idea di andare a stare da solo per la prima volta, caro coinquilino, mi fa passare ogni dispiacere...

A marzo si cambia musica; ho solo 6 mesi per prepararmi psicologicamente. Ce la farò mai?!?