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Nel mare ci sono i coccodrilli


 Enaiatollah Akbari è un giovane afghano che vive nel tranquillo villaggio di campagna di Nava. Suo padre, autista, era morto in un incidente e aveva perso il carico: lui è il riscatto. La madre allora lo ha nascosto al padrone e ai talebani che hanno chiuso la sua scuola e ucciso il suo maestro. Ma la situazione è troppo pericolosa, e per Enaiat, mangiatore di yogurt e campione nel Bazul-Bazi (uno sport simile al calcio fatto con un osso di capra), iniziano le peregrinazioni. La madre riesce a portarlo in Pakistan, a Quetta, in un samavat, ovvero in una specie di hotel, e lo abbandona per salvarlo dai talebani. Però gli fa promettere tre cose prima di lasciarlo: di non usare mai le droghe e le armi, e di non rubare e truffare le persone altrui.Enaiat lavora al samavat dal padrone, kaka Rahim, senza paga, ma solo con vitto e alloggio. Pulisce, cucina e porta il pasto tutti i giorni a un mercante,osta sahib; questi, dopo 4 mesi, lo fa diventare suo socio, con paga regolare del 25% del totale, ed Enaiat si ritrova a vendere cianfrusaglie per strada. Ogni giorno, poi, va a guardare dei ragazzini giocare a calcio e si fa un amico, Sufi. Nonostante stia accumulando un cospicuo gruzzoletto, Enaiat dorme ancora in strada, e per risolvere la situazione riesce a farsi ospitare nel negozio di osta sahib tutte le notti, e così, allo stesso tempo, fa la guardia. Ma comunque la vita è dura: ha vari incidenti, viene picchiato, umiliato e sgridato. Decide infine con Sufi di andare in Iran, dove sembra si stia meglio. Rahim consiglia loro un trafficante, che li porta in camion, corrompendo la polizia, fino a Kerman, in Iran. Qui si ammala per una settimana, e una volta guarito viene portato con Sufi prima a Qom e poi a Esfahān.Sufi e Enaiat vengono messi a lavorare in un cantiere, e per i primi 4 mesi la loro paga la prende il trafficante. Poi iniziano ad essere pagati. Enaiat si trova bene e fa diverse amicizie, ma Sufi no, e decide di trasferirsi a Qom, dove lavorerà e vivrà con degli altri ragazzi afghani. Intanto Enaiat e i suoi compagni finiscono di costruire la casa, e si spostano in un altro cantiere a Baharestan, un paese vicino a Esfahān, più sicuro. O almeno lo sembra. Invece, un giorno, i poliziotti irrompono nel cantiere, fanno salire tutti su dei camion e li riportano ad una città di confine fra Afghanistan e Iran, di nome Herat. Qui però ci sono moltissimi trafficanti che attendono solo questi clandestini rimpatriati, e in men che non si dica Enaiat è di nuovo in Iran. Ma nella strada verso Esfahān, ad un posto di blocco, viene fatto scendere e obbligato a lavare tutti i piatti del posto, un'infinità. Poi viene rilasciato e giunge a piedi a Qom, dove va a lavorare nella fabbrica di Sufi e conosce un sacco di altri ragazzi afghani. E con i soldi che ha si compra pure un orologio. Ma il destino è avverso come non mai: altri poliziotti arrivano nella fabbrica e riportano tutti in Afghanistan. Sul posto di blocco del confine perquisiscono tutti e tolgono a Enaiat l'orologio, nonostante per lui avesse un enorme valore affettivo. Poi tirano fuori i fucili e sparano, ma sia Enaiat che Sufi riescono a salvarsi e a tornare alla fabbrica.Enaiat e i suoi amici non ne possono più dell'Iran, e decidono di andare in Turchia. Con i soldi di tutti si pagano il viaggio fino Tabriz e poi a Salmas. Da qui oltrepassano il confine montagnoso a piedi, nella neve, con altri settanta clandestini. Il viaggio è terribile e tortuoso, e dura 26 giorni. Ma alla fine arrivano in Turchia. Qui vengono stivati nel doppio fondo di un camion per tre giorni di viaggio fino ad Istanbul. Sono tre giorni infernali, stretti, al buio e con poca aria. Ma Istanbul non sembra essere il posto giusto per Enaiat, che cerca inutilmente lavoro ma non lo trova. Allora riesce a convincere quattro ragazzini in fuga verso la Grecia, raccontando una grossa frottola, a portarlo con loro. E in Grecia ci arrivano grazie ad una traversata in gommone durata vari giorni in preda alle acque. Qui accade una discussione tra le varie parti: c'è chi dice che nel mare ci sono i coccodrilli, c'è chi dice di no. Enaiat è fra questi. Dopo remate, risse e bagni con l'acqua del mare, i tre amici (perché uno è annegato) ed Enaiat arrivano a Mitilene.A Mitilene un tentativo di taccheggio in un supermercato viene stroncato dai poliziotti con l'arresto dei ragazzi, che vengono liberati due giorni dopo. Ma il giorno seguente tutti, tranne Enaiat, che era da un'altra parte, vengono arrestati. Enaiat fugge in campagna e viene accolto da una signora gentile che lo ospita, lo sfama e lo veste. Poi gli paga il traghetto fino ad Atene. Qui vive un po' di tempo, dormendo, come al solito, in strada, e racimolando un po' di soldi grazie ad alcuni lavori in nero per le Olimpiadi di Atene. Stufo di Atene, decide di andare a Corinto e si imbarca nascondendosi dentro ad una nave. Ma questa, invece di portarlo a Corinto come lui pensava, sbarca a Venezia.A Venezia incontra un ragazzo gentilissimo che gli offre ospitalità e lo fa andare a Roma, dove Enaiat spera di incontrare un amico, Payam. A Roma riesce a scoprire infine, che Payam è andato a vivere a Torino e riesce a contattarlo per telefono. Allora decide di recarsi a Torino, e qui viene accolto dall'amico con una festa calorosa. Dopo questo Payam lo affida alle cure di alcuni suoi amici, Marco e Danila, che lo ospitano in casa loro. Enaiat va a scuola, impara abbastanza bene l'italiano e alla fine ottiene il permesso di soggiorno come rifugiato politico. Poi, al termine della storia, chiede e riesce a telefonare a Nava."Mamma". Nessuna risposta. Ho ripetuto "Mamma". E dalla cornetta è uscito solo un respiro, ma lieve, e umido, e salato. Allora ho capito che stava piangendo anche lei. [...] Siamo rimasti così, in silenzio, fino a quando la comunicazione si è interrotta. In quel momento ho saputo che era ancora viva e forse, lì, mi sono reso conto per la prima volta che lo era anch'io. Non so bene come. Ma lo ero anch'io.Enaiatollah ha finito di raccontare la sua storia poco dopo avere compiuto ventuno anni (forse). La data del suo compleanno l'ha decisa la questura: primo settembre. Ha appena scoperto che nel mare ci sono i coccodrilli.