IL CONTE DI MONTECRISTO

Post n°11 pubblicato il 10 Luglio 2013 da amadecasa
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Il conte di Montecristo, Alessandro Dumas

Pubblicato per la prima volta nel 1844 e basato su un fatto di cronaca, 'Il conte di Montecristo' ottenne subito un enorme successo imponendosi come modello per tutta la narrativa d'avventura dell'Ottocento e oltre. La trama, movimentata e ricca di colpi di scena, racconta le peripezie di Edmond Dantès, giovane ufficiale di marina che, vittima di due rivali e di un ambizioso magistrato, viene arrestato proprio il giorno delle nozze e ingiustamente rinchiuso per diciassette anni nel tenebroso castello d'If. Qui incontra l'abate Faria, personaggio tra i più memorabili nella letteratura europea. Sarà proprio l'anziano compagno di prigionia a offrirgli l'occasione per una fuga avventurosa e a permettergli di impossessarsi di un prezioso tesoro. Divenuto ricchissimo, Dantès - ormai conte di Montecristo - può infine portare a termine la sua tremenda vendetta... 'Il conte di Montecristo' è una delle opere più popolari di tutti i tempi, un libro per ogni età. Ma soprattutto un grande romanzo sulle passioni degli uomini 

 
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I MISERABILI

Post n°10 pubblicato il 10 Luglio 2013 da amadecasa
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I miserabili, di Victor Hugo, 1862

Jaen Valjean, un povero contadino, spinto dalla miseria ruba un pezzo di pane. 

Viene arrestato e condannato a cinque anni di lavori forzati, che salgono a diciannove per i continui tentativi di fuga.
Quando torna libero dopo aver conosciuto in carcere ogni sorta di abbrutimento, viene emarginato da una società chiusa e ostile.
Perseguitato dal perfido poliziotto Javert, è aiutato dal gesto pietoso del vescovo Myriel, che lo perdona di avergli rubato due candelabri e lo induce a cambiare vita.
Si fa chiamare signor Madeleine e diventa presto un ricco e stimato cittadino di Montreuil-sur-Mer.
Come sindaco della cittadina si adopera in favore dei miserabili. Protegge da Javert Fantine sedotta e abbandonata da uno studente e diventata prostituta per nutrire la figlioletta Cosette.
Il suo intervento conferma Javert nel sospetto che Madeleine e Valjean siano la stessa persona.
Un giorno un pover'uomo di nome Champmathieu è arrestato per furto e accusato di essere l'ex galeotto Valjean.
Al termine di una profonda crisi di coscienza, Valjean, incapace di tollerare che un innocente rischi il carcere a vita, decide di autodenunciarsi e viene arrestato. Riesce nuovamente a fuggire.
Strappa Cosette ai malvagi Thénardier, presso cui era a servizio, e si reca a Parigi con lei, che adotta come propria figlia.
Prende il nome di Fauchelevent e conosce Marius de Pontmercy, figlio di un generale dell'impero, sostenitore della causa del popolo. Con lui e il monello Gavroche partecipa all'insurrezione parigina del 1832, durante la quale ha l'occasione di salvare la vita all'inflessibile Javert e allo stesso Marius.
Il matrimonio tra Cosette e Marius e la serena morte di Valjean concludono la vicenda.

 
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VIA COL VENTO

Post n°9 pubblicato il 08 Luglio 2013 da amadecasa
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Il romanzo ha inizio in un pomeriggio dell'aprile 1861 a Tara, una piantagione di cotone vicino ad Atlanta, nello stato della Georgia, in cui abita Rossella O'Hara, l'indomita e viziata figlia sedicenne di Gerald O'Hara, un ricco proprietario terriero di origine irlandese.

La giovane è seduta sotto il porticato, in compagnia di due spasimanti, i gemelli Stuart e Brent Tarleton. Rossella possiede un fascino così particolare da ammaliare non pochi giovani del luogo. Ma non sono certo i gemelli Tarleton a interessare Rossella, che è segretamente innamorata di Ashley Wilkes. Tra un discorso e l'altro, riguardante soprattutto l'imminente guerra tra gli stati del Sud e quelli del Nord, i gemelli Tarleton fanno un po' di pettegolezzo e comunicano a Rossella che, durante la festa che si sarebbe svolta il giorno seguente alle Dodici Querce (la casa della famiglia Wilkes), Ashley annuncerà il fidanzamento con la cugina Melania Hamilton. La ragazza non può credere alla notizia e, pur senza darlo a vedere, rimane sbalordita e angosciata.

Durante il ricevimento Rossella decide di dichiarare il suo amore ad Ashley, nel tentativo di conquistarne il cuore e di evitare il fidanzamento con Melania. Si apparta con Ashley in una stanza e, alle sue parole, l'uomo risponde che anch'egli le vuole bene, ma è convinto che loro due siano troppo diversi per essere marito e moglie. Poi l'abbandona, delusa e rattristata. Subito dopo, nella stessa stanza, Rossella conosce Rhett Butler, uno spregiudicato avventuriero, con il quale ha un alterco.
Poche settimane dopo, scoppia la Guerra di Secessione: il matrimonio di Melania e Ashley viene anticipato, in modo che l'uomo possa partire per il fronte. Rossella, per ripicca, il giorno prima si sposa con Charles Hamilton, fratello di Melania, anche lui in partenza per la guerra.

Charles raggiunge la Carolina del Sud e muore per una malattia contratta sotto le armi. Rossella è incinta e partorisce un figlio maschio di nome Wade che viene preso in cura da una schiava molto imbranata, Prissy. Nel frattempo Rossella va a stabilirsi ad Atlanta assieme alla cognata Melania la quale, ignorando la gelosia di Rossella, nutre un incondizionato affetto verso di lei. Ad Atlanta, la capricciosa Rossella rifiuta di assumere i composti atteggiamenti di una vedova, e addirittura dà scandalo ballando in coppia con Rhett ad un ballo di beneficenza.

Dopo alcuni successi iniziali, le sorti della guerra pendono a favore dei nordisti e i confederati sono costretti a ripiegare, passando anche da Atlanta, che viene messa sotto assedio con pesanti cannoneggiamenti. Sotto l'incedere delle bombe, Rossella aiuta Melania a partorire il figlio di Ashley, Beau. Quando i nordisti entrano ad Atlanta e la mettono a ferro e fuoco, è Rhett Butler a caricare su un carro Rossella, Melania ed il figlio di Melania che erano andati ad abitare con loro, e a portarli via per raggiungere Tara.

Ritornata a Tara, Rossella trova povertà e desolazione: la proprietà è in pessime condizioni, non c'è nulla da mangiare, la madre di Rossella è morta ed il padre è impazzito dal dolore. Rossella prende le redini della situazione, riesce a ridare dignità alla sua terra e giura a se stessa che non sarà mai più povera, e che mai più soffrirà la fame.L'arrivo dell'estate del 1865 porta finalmente la pace, con la sconfitta del Sud e la vittoria del Nord. Ashley fa ritorno a casa, accanto a Melania e a suo figlio, e Rossella è sempre più innamorata di lui.

Nel tentativo di superare le difficoltà economiche in cui versa la sua famiglia, Rossella arriva a chiedere un prestito in denaro a Rhett, fingendo di esserne innamorata e di desiderare una relazione con lui; Rhett, però, intuisce il vero scopo della sua dichiarazione e rifiuta di concederle il denaro.

Cercando nuove strade per superare la difficile situazione, Rossella combina un matrimonio d'interesse con Frank Kennedy, fidanzato di una delle sue sorelle. Lei non lo ama, ma egli è proprietario di una piccola segheria, e la donna, per arricchirsi, intraprende un'attività di imprenditrice nel settore del commercio del legname. Da lui avrà una figlia, Ella. Nel mentre, la sua amicizia con Rhett si approfondisce, e lei si rende conto di quanto solo lui sia in grado di comprenderla e di accettarla con tutti i suoi difetti.

Rossella rimane vedova per la seconda volta quando Frank è ucciso durante un'azione armata contro degli sbandati, durante la quale Ashley rimane ferito. Le truppe nordiste cercano gli autori del fatto di sangue per arrestarli ma Rhett riesce a salvarli aiutato da Miss Bell, tenutaria di casa di piacere amica sua. Benché ancora innamorata di Ashley, Rossella accetta di sposare il milionario Rhett Butler. Il cinismo di entrambi e la ricchezza della vita sembra far funzionare il matrimonio, allietato dalla nascita di una bambina, Eugenia Vittoria a cui daranno il soprannome Diletta.
Il testardo desiderio di poter ancora conquistare Ashley fa entrare in crisi la sua relazione con Rhett, e il dramma raggiunge il culmine con la morte di Diletta, per una caduta da cavallo.

Rhett, che aveva sempre visto nella figlia Rossella tornata bambina, e che l'aveva adorata e viziata, cade in depressione.

Dopo la morte di Melania, Rossella potrebbe coronare il suo sogno d'amore con Ashley, ma improvvisamente comprende quanto questi fosse solo un capriccio e che è Rhett, in realtà, l'unica persona di cui le importi. Rossella dichiara il suo amore al marito e lo implora di rimanere accanto a lei, ma l'uomo sceglie di andarsene.

Rimasta sola, Rossella si convince che non tutto è perduto e che riuscirà ad andare avanti e a riconquistare Rhett.
Perché, dopotutto, "Domani è un altro giorno".


 

 
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ANGELI E DEMONI

Post n°8 pubblicato il 07 Luglio 2013 da amadecasa
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Robert Langdon, un brillante professore di simbologia, viene convocato con urgenza dal Vaticanoper decifrare il significato di un simbolo recapitato insieme a una lettera minatoria che sembra ricondurre alla setta degli Illuminati, una società segreta costituita da scienziati ed artisti il cui fine è la distruzione totale della Chiesa cattolica. Tutto questo avviene in un momento estremamente delicato, quello della sede vacante, durante il quale si svolge il conclave per l'elezione del nuovopapa. Sono stati rapiti ben quattro cardinali, tra l'altro i "preferiti" (i più probabili aspiranti al seggio pontificio): il tedesco Ebner, lo spagnolo Guidera, il francese Lamasse e l'italiano Aldo Baggia. In un video il misterioso rapitore minaccia di ucciderne uno ogni ora a partire dalle 20:00, per poi distruggere l'intera Chiesa a mezzanotte. Inoltre i quattro cardinali prima di morire verranno marchiati a fuoco con degli ambigramma, raffiguranti le parole Terra, Aria, Fuoco, Acqua. Gli elementi fondamentali della scienza del XVI secolo.

Langdon - aiutato dalla scienziata italianaVittoria Vetra, dal capo delle Guardie SvizzereRichter e dal comandante della Gendarmeria Vaticana Ernesto Olivetti - si trova a condurre una caccia senza quartiere all'assassino per evitare che gli Illuminati portino a termine il loro piano di distruzione dello Stato Vaticano attraverso l'esplosione di un cilindro diantimateria appositamente trafugato dal CERN e nascosto nel cuore della Basilica di San Pietro. Una registrazione di voce mostrata dalcamerlengo Patrick McKenna porterà Langdon sul cammino.

Il film mostra il percorso di Langdon attraverso gli indizi che scopre man mano. Ogni luogo dove verrà ritrovata una vittima sarà caratterizzato dalla presenza di un'opera di Gianlorenzo Bernini(membro degli Illuminati), sia essa una scultura o una fontana. Il primo cardinale si trova nella "tomba terrena di Santi" (vale a dire la Cappella Chigi nella chiesa di Santa Maria del Popolo). Quando Langdon, che inizialmente pensava che sarebbe stato ucciso nel Pantheon, realizza che il porporato verrà ucciso lì, è ormai troppo tardi: il cardinale Ebner è già stato legato e soffocato (la sua bocca e il suo naso sono ostruiti dalla terra) ed è ricoperto dai topi. Il suo corpo è stato marchiato con l'ambigramma (poiché la scritta capovolta risulta uguale) "earth" (terra), uno dei quattro elementi iniziali.

Dopo questa morte, che la Chiesa non rende pubblica, Langdon nota come un angelo indichi verso sud ovest: salendo su un ponteggio, si accorge che l'unica chiesa che si trova in quella direzione è la Basilica di San Pietro. Arrivano in piazza San Pietro in tempo dove Langdon nota ai piedi dell'obelisco il West Ponente, bassorilievo del Bernini rappresentante il vento. Dopo qualche istante scoppia una lite fra alcuni fedeli presenti in piazza, ad una bambina cade per terra la sua bambola di pezza. Quando la raccoglie, è piena di sangue. Al centro della piazza, nei pressi dell'obelisco di San Pietro, giace il secondo cardinale. Vittoria tenta di praticargli la respirazione bocca a bocca, ma quando soffia, un fiotto di sangue schizza in faccia a Langdon: il cardinale Lamasse è morto; gli sono stati perforati i polmoni e sul petto ha un marchio, "air" (aria), un altro degli elementi iniziali.

Per capire dove si trova il terzo cardinale, Langdon ha bisogno di consultare di nuovo dei documenti negli archivi Vaticani, come nel caso del primo cardinale. Viene quindi accompagnato sul posto da una guardia svizzera. Qui scopre con qualche difficoltà che il luogo del prossimo omicidio è la Chiesa di Santa Maria della Vittoria (dove si trova l'Estasi di Santa Teresa del Bernini). Tuttavia, d'improvviso la corrente viene a mancare, il sistema di ricambio dell'ossigeno s'interrompe e le porte si bloccano. Alla ricerca di una via di fuga, Langdon riesce a sparare al vetro utilizzando la pistola della guardia, ormai svenuta, e poi riesce a farvi cadere uno scaffale, causandone la definitiva rottura. Quindi si reca subito alla chiesa e trova davanti a sé una scena raccapricciante. Trova il terzo cardinale, appeso con delle catene su di una catasta infuocata e marchiato con "fire" (fuoco) sul petto. È accompagnato dalla Gendarmeria Vaticana, ma l'assassino ha una pistola con silenziatore, che usa per uccidere tutti quelli che trova, fra cui il comandante Olivetti. Intanto Langdon stacca la catena, ma non avendo più chi gli tiene ferma la scala, la fa scivolare, lasciando cadere il cardinale Guidera completamente nel fuoco che, in pochi secondi, lo arde completamente. Langdon riesce a salvarsi precipitando in una cripta al di sotto di una bara. L'assassino però, quasi lo scopre, ma proprio in quel frangente intervengono due carabinieri che, purtroppo, vengono prontamente uccisi.

Il quarto luogo coinvolto è la Fontana dei Quattro Fiumi. Arriva in tempo anche qui, accompagnato da altri due carabinieri che l'assassino uccide in poco tempo. Alle 23 esatte il cardinale Aldo Baggia, il quarto, viene gettato nella fontana. Langdon si tuffa gridando per avere aiuto. Il cardinale è legato ad una barella molto pesante che ne ostacola anche il respiro, per cui non può riemergere. Langdon si accorge che c'è un tubo sul fondo della fontana e lo usa per ridare un po' di ossigeno al cardinale che stava per morire. Langdon, ormai allo stremo di tutte le sue forze chiede aiuto e si tuffano nella fontana anche altre persone, cosicché il cardinale possa essere tirato fuori dalla fontana. È marchiato con la parola "water" (acqua).

Intanto Richter ruba a Vittoria un libro che potrebbe smascherare il colpevole e, nonostante gli sforzi di Vittoria per riprenderselo, Richter la fa portare via dalle Guardie Svizzere. L'azione di Richter non fa altro che farlo sospettare di essere il mandante degli omicidi, uno degli Illuminati.

L'ultima chiesa sarà quella dove si riunivano in gran segreto gli Illuminati nei secoli precedenti: Castel Sant'Angelo, a pochi passi dal Vaticano. I protagonisti lo raggiungono in breve accompagnati dalGruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri, e scoprono anche un passaggio che conduce direttamente in Vaticano trovando così la Chiesa dell'Illuminazione. Intanto il killer fugge da Castel Sant'Angelo dopo aver incassato elettronicamente il suo compenso e acquistato dei biglietti aerei per dileguarsi, ma una volta messa in moto l'auto esplode a causa di una bomba inserita dal vero organizzatore della cospirazione per non lasciare testimoni. I protagonisti si accorgono però che gli antichi marchi erano cinque e non quattro. Il quinto marchio erano 2 chiavi incrociate, l'antico simbolo del papato. Langdon capisce che prima di distruggere il Vaticano, gli illuminati intendono uccidere e marchiare il papa. Attraverso il Passetto, l'antica via di fuga che conduce al Vaticano, riescono a sventare l'omicidio del Camerlengo Patrick McKenna: egli giace a terra, con il petto marchiato a fuoco con il simbolo delle chiavi di San Pietro rovesciate, mentre Richter è davanti a lui con una pistola in pugno e viene prontamente ucciso dalle guardie. Langdon, Vittoria e il Camerlengo riescono a ritrovare la bomba, che si trovava nella tomba di San Pietro, il fondatore della chiesa. La bomba sta quasi per scoppiare e la dottoressa Vetra asserisce che non è possibile disinnescarla senza rischiare di farla esplodere: il camerlengo allora, che prima di prendere i voti si era arruolato nell'aeronautica, con un atto di grande coraggio decolla a bordo di un elicottero e, a rischio della sua stessa vita, lo porta in alta quota per poi inserire l'autopilota e paracadutarsi solo quando il velivolo è a debita distanza da piazza San Pietro, gremita di fedeli.

Dopo aver fatto esplodere la bomba in quota, tutto sembra risolto, ma Langdon, visionando le registrazioni effettuate segretamente nelle stanze papali da Richter (grazie a una chiave che l'uomo gli ha passato poco prima di morire), scopre che il complotto era stato organizzato dallo stesso camerlengo (che aveva anche avvelenato a suo tempo il papa, suo padre adottivo): Richter aveva capito tutto e si era introdotto nella sua stanza per smascherarlo e accusarlo degli omicidi, ma il camerlengo si era marchiato a fuoco da solo il proprio petto; Richter, incredulo, non era riuscito a professare la propria innocenza in tempo quando le guardie, irrompendo nella sala, lo avevano ucciso vedendolo con la pistola in mano e credendolo il responsabile di tutto. Il camerlengo, che alcuni cardinali avrebbero voluto eleggere papa per via del suo eroismo, appena viene smascherato preferisce darsi fuoco e morire davanti alla tomba di San Pietro. L'indomani mattina viene eletto papa il cardinale Aldo Baggia (l'unico dei "preferiti" sopravvissuto agli omicidi della notte precedente), con il nome di Luca I: in questo modo egli spera di conciliare una volta per tutte scienza e fede (l'evangelista Luca era un medico). Langdon, oltre a ricevere la gratitudine di tutti, ottiene finalmente in prestito un prezioso e antico libro, in possesso della Biblioteca Vaticana, che gli servirà per le sue ricerche.




 


 

 
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Nel mare ci sono i coccodrilli

Post n°7 pubblicato il 07 Luglio 2013 da amadecasa
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Enaiatollah Akbari è un giovane afghano che vive nel tranquillo villaggio di campagna di Nava. Suo padre, autista, era morto in un incidente e aveva perso il carico: lui è il riscatto. La madre allora lo ha nascosto al padrone e ai talebani che hanno chiuso la sua scuola e ucciso il suo maestro. Ma la situazione è troppo pericolosa, e per Enaiat, mangiatore di yogurt e campione nel Bazul-Bazi (uno sport simile al calcio fatto con un osso di capra), iniziano le peregrinazioni. La madre riesce a portarlo in Pakistan, a Quetta, in un samavat, ovvero in una specie di hotel, e lo abbandona per salvarlo dai talebani. Però gli fa promettere tre cose prima di lasciarlo: di non usare mai le droghe e le armi, e di non rubare e truffare le persone altrui.

Enaiat lavora al samavat dal padrone, kaka Rahim, senza paga, ma solo con vitto e alloggio. Pulisce, cucina e porta il pasto tutti i giorni a un mercante,osta sahib; questi, dopo 4 mesi, lo fa diventare suo socio, con paga regolare del 25% del totale, ed Enaiat si ritrova a vendere cianfrusaglie per strada. Ogni giorno, poi, va a guardare dei ragazzini giocare a calcio e si fa un amico, Sufi. Nonostante stia accumulando un cospicuo gruzzoletto, Enaiat dorme ancora in strada, e per risolvere la situazione riesce a farsi ospitare nel negozio di osta sahib tutte le notti, e così, allo stesso tempo, fa la guardia. Ma comunque la vita è dura: ha vari incidenti, viene picchiato, umiliato e sgridato. Decide infine con Sufi di andare in Iran, dove sembra si stia meglio. Rahim consiglia loro un trafficante, che li porta in camion, corrompendo la polizia, fino a Kerman, in Iran. Qui si ammala per una settimana, e una volta guarito viene portato con Sufi prima a Qom e poi a Esfahān.

Sufi e Enaiat vengono messi a lavorare in un cantiere, e per i primi 4 mesi la loro paga la prende il trafficante. Poi iniziano ad essere pagati. Enaiat si trova bene e fa diverse amicizie, ma Sufi no, e decide di trasferirsi a Qom, dove lavorerà e vivrà con degli altri ragazzi afghani. Intanto Enaiat e i suoi compagni finiscono di costruire la casa, e si spostano in un altro cantiere a Baharestan, un paese vicino a Esfahān, più sicuro. O almeno lo sembra. Invece, un giorno, i poliziotti irrompono nel cantiere, fanno salire tutti su dei camion e li riportano ad una città di confine fra Afghanistan e Iran, di nome Herat. Qui però ci sono moltissimi trafficanti che attendono solo questi clandestini rimpatriati, e in men che non si dica Enaiat è di nuovo in Iran. Ma nella strada verso Esfahān, ad un posto di blocco, viene fatto scendere e obbligato a lavare tutti i piatti del posto, un'infinità. Poi viene rilasciato e giunge a piedi a Qom, dove va a lavorare nella fabbrica di Sufi e conosce un sacco di altri ragazzi afghani. E con i soldi che ha si compra pure un orologio. Ma il destino è avverso come non mai: altri poliziotti arrivano nella fabbrica e riportano tutti in Afghanistan. Sul posto di blocco del confine perquisiscono tutti e tolgono a Enaiat l'orologio, nonostante per lui avesse un enorme valore affettivo. Poi tirano fuori i fucili e sparano, ma sia Enaiat che Sufi riescono a salvarsi e a tornare alla fabbrica.

Enaiat e i suoi amici non ne possono più dell'Iran, e decidono di andare in Turchia. Con i soldi di tutti si pagano il viaggio fino Tabriz e poi a Salmas. Da qui oltrepassano il confine montagnoso a piedi, nella neve, con altri settanta clandestini. Il viaggio è terribile e tortuoso, e dura 26 giorni. Ma alla fine arrivano in Turchia. Qui vengono stivati nel doppio fondo di un camion per tre giorni di viaggio fino ad Istanbul. Sono tre giorni infernali, stretti, al buio e con poca aria. Ma Istanbul non sembra essere il posto giusto per Enaiat, che cerca inutilmente lavoro ma non lo trova. Allora riesce a convincere quattro ragazzini in fuga verso la Grecia, raccontando una grossa frottola, a portarlo con loro. E in Grecia ci arrivano grazie ad una traversata in gommone durata vari giorni in preda alle acque. Qui accade una discussione tra le varie parti: c'è chi dice che nel mare ci sono i coccodrilli, c'è chi dice di no. Enaiat è fra questi. Dopo remate, risse e bagni con l'acqua del mare, i tre amici (perché uno è annegato) ed Enaiat arrivano a Mitilene.

A Mitilene un tentativo di taccheggio in un supermercato viene stroncato dai poliziotti con l'arresto dei ragazzi, che vengono liberati due giorni dopo. Ma il giorno seguente tutti, tranne Enaiat, che era da un'altra parte, vengono arrestati. Enaiat fugge in campagna e viene accolto da una signora gentile che lo ospita, lo sfama e lo veste. Poi gli paga il traghetto fino ad Atene. Qui vive un po' di tempo, dormendo, come al solito, in strada, e racimolando un po' di soldi grazie ad alcuni lavori in nero per le Olimpiadi di Atene. Stufo di Atene, decide di andare a Corinto e si imbarca nascondendosi dentro ad una nave. Ma questa, invece di portarlo a Corinto come lui pensava, sbarca a Venezia.

A Venezia incontra un ragazzo gentilissimo che gli offre ospitalità e lo fa andare a Roma, dove Enaiat spera di incontrare un amico, Payam. A Roma riesce a scoprire infine, che Payam è andato a vivere a Torino e riesce a contattarlo per telefono. Allora decide di recarsi a Torino, e qui viene accolto dall'amico con una festa calorosa. Dopo questo Payam lo affida alle cure di alcuni suoi amici, Marco e Danila, che lo ospitano in casa loro. Enaiat va a scuola, impara abbastanza bene l'italiano e alla fine ottiene il permesso di soggiorno come rifugiato politico. Poi, al termine della storia, chiede e riesce a telefonare a Nava.

"Mamma". Nessuna risposta. Ho ripetuto "Mamma". E dalla cornetta è uscito solo un respiro, ma lieve, e umido, e salato. Allora ho capito che stava piangendo anche lei. [...] Siamo rimasti così, in silenzio, fino a quando la comunicazione si è interrotta. In quel momento ho saputo che era ancora viva e forse, lì, mi sono reso conto per la prima volta che lo era anch'io. Non so bene come. Ma lo ero anch'io.

Enaiatollah ha finito di raccontare la sua storia poco dopo avere compiuto ventuno anni (forse). La data del suo compleanno l'ha decisa la questura: primo settembre. Ha appena scoperto che nel mare ci sono i coccodrilli.



 

 
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