dacia marainila grande festa leggetelo, parla di morte ma non compare mai la parola lutto.OGNUNO STA SOLO NEL CUOR DELLA TERRA TRAFITTO DA UN RAGGIO DI SOLE:ED E’ SUBITO SERA mi ha fatto pensare a questa poesia di quasimodo. Quando non sarò più ’ in nessun dove e in nessun quando, dove sarò, e in che quando? paradiso o inferno. in una fredda tomba.Per l’autrice sono magnifiche costruzioni letterarie. il paradiso è un luogo astratto e gerarchico.La divisione medioevale fra buoni e cattivi risulta noiosa e prevedibile. “MI ATTIRANO DI PIU’ LE COSMOGONIE AFRICANE, CHE VEDONO IL LUOGO DEI MORTI MOLTO VICINO AGLI SPAZI FAMILIARI BEN NOTI AI VIVI”…”IL CAVO DI ALCUNE PIANTE DALLA CORTECCIA RUGOSA..IL BAOBAB COME CASEGGIATO GREMITO DI ANIME CHIACCHIERINE”…NEI PANTANI..NEI NIDI DI CERTI UCCELLI RAPACI…”La morte di Alberto, per i suoi lettori MORAVIA, per la MARAINI, Alberto, la colpisce come un un pugno in pieno petto…un tradimento del tempo, che chiudeva una porta, che sarebbe dovuta restare aperta….uno sgambetto che mi mandava a terra mentre mi sentivo sicura camminando tranquilla su una strada piana. Convinta che sarebbe morta prima di lui, certa della sua eternità.Ricorda la Callas timida e sfacciata come possono esserlo le bambine che si sono trovate ad entrare, scalze e ignoranti, nel mondo dorato delle feste da ballo, dei principi azzurri.Non voleva vederla la sorella YUKI…e racconta Giuseppe…Trova lieve consolazione nelle storie che colmano squarci di dolore..solo le storie ci aiutano a sopravvivere ai nostri morti.È il mondo dell’immaginazione che aiuta a sopravvivere.Un libro che parla di morte ma non compare mai la parola lutto….la rielaborazione del vissuto legato alla persona cara è affidato alla costruzione di un mondo immaginifico…vivono attraverso i ricordi: “nel giardino dei pensieri lontani” . incontra la sorella Yuki, il padre Fosco, Alberto Moravia, Giuseppe Moretti – l’ultimo compagno scomparso prematuramente per una malattia crudele. bellissimo
un bel libro
dacia marainila grande festa leggetelo, parla di morte ma non compare mai la parola lutto.OGNUNO STA SOLO NEL CUOR DELLA TERRA TRAFITTO DA UN RAGGIO DI SOLE:ED E’ SUBITO SERA mi ha fatto pensare a questa poesia di quasimodo. Quando non sarò più ’ in nessun dove e in nessun quando, dove sarò, e in che quando? paradiso o inferno. in una fredda tomba.Per l’autrice sono magnifiche costruzioni letterarie. il paradiso è un luogo astratto e gerarchico.La divisione medioevale fra buoni e cattivi risulta noiosa e prevedibile. “MI ATTIRANO DI PIU’ LE COSMOGONIE AFRICANE, CHE VEDONO IL LUOGO DEI MORTI MOLTO VICINO AGLI SPAZI FAMILIARI BEN NOTI AI VIVI”…”IL CAVO DI ALCUNE PIANTE DALLA CORTECCIA RUGOSA..IL BAOBAB COME CASEGGIATO GREMITO DI ANIME CHIACCHIERINE”…NEI PANTANI..NEI NIDI DI CERTI UCCELLI RAPACI…”La morte di Alberto, per i suoi lettori MORAVIA, per la MARAINI, Alberto, la colpisce come un un pugno in pieno petto…un tradimento del tempo, che chiudeva una porta, che sarebbe dovuta restare aperta….uno sgambetto che mi mandava a terra mentre mi sentivo sicura camminando tranquilla su una strada piana. Convinta che sarebbe morta prima di lui, certa della sua eternità.Ricorda la Callas timida e sfacciata come possono esserlo le bambine che si sono trovate ad entrare, scalze e ignoranti, nel mondo dorato delle feste da ballo, dei principi azzurri.Non voleva vederla la sorella YUKI…e racconta Giuseppe…Trova lieve consolazione nelle storie che colmano squarci di dolore..solo le storie ci aiutano a sopravvivere ai nostri morti.È il mondo dell’immaginazione che aiuta a sopravvivere.Un libro che parla di morte ma non compare mai la parola lutto….la rielaborazione del vissuto legato alla persona cara è affidato alla costruzione di un mondo immaginifico…vivono attraverso i ricordi: “nel giardino dei pensieri lontani” . incontra la sorella Yuki, il padre Fosco, Alberto Moravia, Giuseppe Moretti – l’ultimo compagno scomparso prematuramente per una malattia crudele. bellissimo