I Libri Sul Letto

Finito!


" alt="" />Il romanzo è una lenta biografia dei primi quarant’anni dell’autrice. Dalla Nuova Zelanda all’Inghilterra e ritorno, dai colori vivaci dell’infanzia ai grigi della presunta malattia mentale, dall’ innocenza alla maturità, dall’ingenuità all’esperienza.  Un lungo viaggio dove i passaggi sono scanditi dalle sofferenze dei lutti e della povertà, ma anche dall’amore per la letteratura e dall’ aggrapparsi alle parole che diviene, o è fin da principio, ciò che permette alla Frame di ritrovare se stessa, a capo di tutto.  E’ una biografia riservata, per quanto questo possa sembrare paradossale. Si sente il lavoro di ripulitura dei fatti dalle emozioni, del racconto dalla lirica. Le continue citazioni letterarie ( “Un angelo alla mia tavola” è tratto appunto da un verso di Rilke) sono un gioco di specchi di cui l’autrice è assolutamente consapevole e, proprio per questo, abile nell’usarlo senza eccessi, senza abbandoni. Solo in alcuni momenti ci sembra che lo specchio si rivolga proprio al lettore e, riflesso, possiamo scorgervi lo sguardo diretto e denudato della donna dietro alla scrittrice. Solo in alcuni momenti ci sentiamo vicini, fuori dalla sua solitudine, esattamente dove lei ha saputo condurci.Numerose sarebbero le note a margine per questo libro. Ho impugnato la matita ogni volta che lo leggevo fino alla fine, qui ne riporto solo alcune per non perderle, per non lasciarle andare.“ che cosa le avevamo fatto, ognuno di noi, giorno dopo giorno, anno dopo anno, per eliminare ogni traccia della sua personalità, tutto l’arredamento della sua stanza personale, riempiendola di noi, delle nostre vite; (…) e i colpi che aveva subito, la ricerca di una cura, le due inchieste, la figlia dichiarata pazza, il debole marito reso forte solo dalle intermittenti pozioni di crudeltà.”“ C’è l’immediatezza di stare seduta sul mio alto sgabello guardando Frank dall’altro lato del bancone mentre parliamo di Guerra e Pace, e mentre parliamo non siamo più in Esmonde Road, siamo con Pierre che si è recato a vedere la guerra e guarda in faccia Napoleone; o siamo accanto alla vecchia quercia ostinata che mette lentamente le gemme, l’ultima ad adeguarsi alla stagione, l’ultima a perdere le sue foglie”“ pensai che la risata di Bernard fosse la più gioiosa che avessi mai udito. Il suo suono sembrava avere la forma adatta per combaciare con quella frastagliata del mio cuore.” Un ottimo lavoro, lo consiglio soprattutto a chi ha sognato almeno una volta di diventare un poeta o uno scrittore.Voto 9, Ottimo