anch'io

La monotonia dei plot operistici 


In riferimento al post 245,vi comunico che, grazie al vostro appoggio morale, ho partorito il post in questione.Se vi va, potete leggerlo nel blog del geniettoGrazie a tutti della solidarietà
Su suggerimento di cateviola, lo pubblico anche qui.Premesso che contesto al padrone di casa l’utilizzo di un inglesismo che si poteva risparmiare (dove sono finite le “nostre” belle “trame”?), ora, mi arrendo!La monotonia dei plot operistici è una realtà! Ma neanche tanto eh eh… Pur di non darla subito vinta al nostro genietto, ho fatto una ricerca, nella speranza, in un rigurgito di rivincita nei suoi confronti, di trovare opere la cui trama esulasse da questo clichè, che del resto, credo non sia una prerogativa dell’opera lirica, ma piuttosto di un periodo che, guarda caso, corrisponde al periodo d’oro del melodramma. La ricerca ha dato i suoi frutti. Non a caso, buona parte di tali frutti sono al di fuori del periodo or ora citato.Elenco senza ordine alcuno opere la cui trama non è impostata sul famoso “triangolo” a cui mictur si riferiva nel lanciarmi la sua sfida (link):Nel “Così fan tutte di Mozart”, l’intrigo, fondato su una burla, è a 4;Nelle opere a sfondo religioso, non esiste una storia d’amore e tanto meno un triangolo ( vedi “Suor Angelica”, i “Dialoghi delle Carmelitane”, il “Mese Mariano”)In “Gianni Schicchi” c’è un amore, ma è marginale alla storia e non c’è un rivale;Ne “ La rondine” c’è un amore che finisce ma non per colpa di un altro;“Peter Grimes” è un marinaio impelagato nella storia di una morte a lui attribuita;Persino nell’”Otello” non c’è un triangolo: è Jago che combina tutto il pasticcio…Il “Macbeth” è una storia di mire ambiziose che seminano morti;“Lakmè” non può amare il suo Geraldo, ma solo per colpa di suo padre che l’ha votata al culto di Brahama;ne “La forza del destino” il terzo incomodo è il fratello, e quindi, non è un vero triangolo;anche ne “La fanciulla del West”, il terzo, non è un antagonista in amore;in “Sansone e Dalila” è il sacerdote che mette in pericolo questo amore ma solo per motivi politico-religiosi;e persino nel “Don Giovanni”, non esiste un triangolo, visto che di donne ce ne sono molte;nel “Falstaff” la trama ha come argomento una burla e il triangolo è solo marginale.E nell’”Attila”, non c’è affatto un amore, ma solo la sete di vendetta di Odabella nei confronti di Attila.In tempi più moderni, a riprova del fatto che il triangolo è una caratteristica di un determinato periodo, troviamo opere quali “La donna senz’ombra” (Strauss), “Dottor Faust” (Busoni), “La favola del figlio cambiato” (Malipiero), “La Medium” (Menotti), “Morte dell’aria” (Petrassi) e “Il Telefono” (Menotti), nelle quali non solo, non esiste il triangolo, ma, a volte, nemmeno un amore né felice, né contrastato. È ovvio che non è tutto qui, ma spero che tanto basti a confutare l’affermazione riportata nel titolo del post. Baci mic